Provo a chiamare Alessandro, non mi risponde.
Mi faccio accompagnare da Nico a casa sua ma non mi apre.
Nemmeno Mario mi risponde più.
Prendo un giorno di ferie e mi faccio accompagnare da Nicolò ovunque io pensi possa trovarsi.
Ci rinuncio quando ormai è sera, torniamo a casa sua e Nicolò ci prova di nuovo con me, cerca di farmi bere ma rifiuto, non voglio finisca come ieri.
Mi offre un po' di coca, accetto, ma cerco di mantenermi lontana da lui, in modo da controllarmi.
Andiamo a dormire presto, lui mi abbraccia nel letto e prova a toccarmi ma mi sposto continuamente.
La verità é che mi manca Mario.
La mattina mi alzo presto e gli preparo il caffè, Nicolò è sulle sue, parla poco e mi guarda male.
Vado a lavoro e quando torno da Nicolò lo trovo impegnato a scopare con una sul divano.
Mi sto per incazzare ma poi capisco che è giusto così, che non voglio nulla da lui e che non mi deve niente, è ora di andarmene da qui.
Raccolgo le mie cose senza farmi notare ma Nico si volta verso di me.
"Scusa, non ti ho invitata, vuoi unirti?" Mi sorride.
Alzo gli occhi al cielo e mi volto per andarmene.
Quando sono in macchina provo a chiamare Alessandro.
Non aspetto molto prima che finalmente risponda.
"Che cosa vuoi?" Mi chiede.
"Cosa vuoi tu da mia figlia?"
"Non mi interessa tua figlia, mi interessi tu"
"E che hai intenzione di fare con lei?"
"Vedi? Mi hai chiamato"
"Lasciala in pace"
"Non funziona così"
"Cosa vuoi in cambio?"
"Vediamoci, ne parliamo no?"
"D'accordo"
Mi da un appuntamento, tra dieci minuti, vicino casa sua.MARIO'S POV
Torno tardissimo dallo studio, ormai passo tutto il tempo chiuso lì a fumare e scrivere, casa ormai è così vuota senza Lol e Celeste.
Chiamo ogni giorno disperatamente la polizia per avere sue notizie, non sanno nulla, non riescono a trovare Alessandro, non sanno nemmeno se lei sia viva.
Vorrei solo che Lol non se ne fosse andata, mi manca da impazzire ma con lei è sempre la stessa storia, mi sono stancato di essere sempre trattato così, mi lascia, fa ciò che vuole e poi torna da me, è un continuo e a me non va bene più.
Mi arriva una sua chiamata ma non rispondo.
Me ne arriva un'altra.
Rifiuto la chiamata.
Mi metto a guardare un film fin quando non suonano alla porta.
Lei, col viso e le braccia ricoperte di lividi, i vestiti stracciati e le mani sporche di sangue.
"Posso stare qui stanotte?" Tira su col naso, cercando di trattenere le lacrime "Ti giuro domani mattina me ne vado, non so dove altro andare e in hotel non mi accetterebbe nessuno così, dormo sul divano non c'è problema"