Mi raggiunge in macchina e aspetta che io gli parli.
"Metti in moto, torniamo a casa" gli dico secca.
"No dai ti prego"
"Mario non mi piacciono queste scenate ridicole"
"Mi ha dato fastidio vedertici scherzare così, scusa"
"Se mi conoscessi sapresti che sono sempre stata così"
"Con me no"
"Con te si Mario! Dalla prima volta che ci siamo visti, con chiunque sia un minimo carino con me, non riesco a fare la stronza"
"Quindi non significava niente?"
"Ma la smetti? Ti ho già detto di no"
"D'accordo... scusami"
"Metti in moto"
"Aspetta, ho in mente una cosa per migliorarti la serata"
"Tanto l'hai già rovinata"
"Posso sempre rimediare no?"
"Ne dubito"
Mette in moto e parcheggia vicino al nostro club preferito.
Entriamo e mi trascina al bar.
Prende da bere per entrambi e prova a farmi tornare nel mood giusto.
Al terzo drink inizio a cedere ma continuiamo a bere come dei ragazzini finché non mi ritrovo a twerkare su di lui davanti a tutti su un tavolo.
Ci divertiamo come matti, non si sposta mai da me, le sue mani guidano i movimenti dei miei fianchi mentre mi ricopre di baci.
Balliamo fino a tardi e torniamo a casa ubriachi quando è quasi giorno.
Mi tolgo le scarpe col tacco non appena rientro a casa, ma poi mi viene un'idea e le rimetto.
"Voglio fare una cosa" gli dico baciandolo.
"Cosa?" Ride.
"Non te lo dico" lo prendo in giro.
Gli sollevo la maglietta e gli sbottono i pantaloni lasciandolo in boxer.
"Mi lasci così?" Scherza.
"Proprio così" mi mordo il labbro "stai fermo qui, non ti muovere" gli dico spingendolo sul letto.
Mi guarda mentre improvviso qualche mossa cercando di essere sensuale, mentre mi spoglio senza permettergli di toccarmi.
Rimango in intimo nero di pizzo e i tacchi, salgo gattonando sul letto e lo libero dall'erezione che cerca di nascondermi.
Mi chino mentre mi tiene i capelli e mi spinge il viso contro di lui per farmelo prendere a fondo.
Spinge forte fino a non farmi respirare per poi spostarmi bruscamente e salire su di me.
Mi sbottona il reggiseno e scosta gli slip per entrare dentro di me mentre mi stringe una mano al collo.
Si muove velocemente, non riesco a trattenermi mentre da qualche spinta più forte e mi tira uno schiaffo.
Lo lascio fare ma capisco che qualcosa non va.
So che mi tratta così solo quando ha bisogno di sfogarsi e forse ce l'ha con me ancora per prima o forse è solo ubriaco.
Quando mi fa venire e si sposta per venirmi in faccia prima di lasciarmi lì esausta andando a prendere da fumare nella tasca della giacca mi rendo conto che davvero qualcosa non va.
Vado in bagno a sistemarmi e quando torno a letto lo trovo a fumare.
"Che ti passa per la testa?" Gli sussurro accarezzandogli i capelli.
"Niente... scusami per..."
"Mario parlami, se c'è qualcosa che non va dimmelo ok?"
"Certo"
"Sei sicuro vada tutto bene?"
"Che dici se andiamo qualche giorno in vacanza? Io te e Celeste? Col tuo capo ci parlo io"