LOL'S POV
"No aspetta in che senso?"
"Incinta, aspetto un bambino, ma non importa, non c'è bisogno di inventare mille scuse, so già che fare"
"Cioè? Non ci pensare nemmeno"
"A cosa? È il mio bambino, il mio corpo, deciso io che farne mentre tu ti sbatti le altre"
"No guardami, se non vuoi un altro figlio ok, a me va bene, ma se è solo per questa puttanata che ho fatto, non mandare all'aria tutto ciò che volevamo"
"Beh sei stato tu a mandare tutto all'aria... e io non voglio qualcuno che mi molla senza alcuna spiegazione, che mi lascia da sola e che non torna a casa per scoparsi un'altra, sei peggio di Nicolò cazzo, almeno con lui nemmeno me ne accorgevo ma tu... mi dispiace ma non ci sto" gli dico con le lacrime agli occhi.
Cerca di asciugarmele ma mi scanso.
Gli squilla il telefono e ci interrompe.
"Cazzo è vero, sto arrivando" dice al telefono.
Riconosco la voce di Chris dall'altro lato.
"Devo andare in studio perdonami, possiamo continuare a parlarne dopo? Ti prego"
"Non c'è nulla di cui continuare a parlare.... vai tranquillo, avevamo finito"
Vado a riprendere Celeste dalla mamma di Mario che vedendomi scossa mi fa fermare un po' da lei.
È davvero carina con me e mi sfogo con lei raccontandole ciò che ha fatto Mario, del lavoro e del bambino.
Mi fa strano perché con mia madre non ho mai potuto parlare così.
Quando torno a casa Mario ancora non è tornato.
Mi metto a letto e inizio a parlare con Celeste come se capisse.
Mi addormento prima di cena abbracciata a lei e quando mi risveglio a notte fonda Mario non c'è.
Faccio il giro della casa sentendo in sottofondo la tv accesa in sala e lo trovo lì a fissare lo schermo.
"Non ti ho sentito tornare..." gli dico.
"Tranquilla sono tornato tardi.... ho visto che dormivate, non mi andava di svegliarvi, tanto non riesco a dormire..."
"Sei stato con lei?" Gli chiedo diretta, ma poi quasi ci ripenso perchè non voglio sapere la risposta.
Scuote la testa guardandomi.
"Credimi é stata solo una cazzata senza pensarci..."
"Perché lo hai fatto?"
"Non lo so... da quando hai rifiutato quel lavoro... ho pensato mi stessi evitando, ho pensato che ce l'avessi con me perchè hai dovuto rifiutare per colpa mia, ho avuto paura che prima o poi ti rendessi conto di aver fatto una cazzata e mi mollassi... non volevo pensarci e..."
"Potevi parlarmene..." mi siedo affianco a lui.
"Vorrei tornare a quando ci siamo conosciuti e rifare tutto da capo"
"Non è possibile però..."
"Ti ricordi quando ci siamo incontrati la prima volta? Hai ragione... vedevo come ti trattava Nicolò e avrei voluto ammazzarlo e ora sono diventato come lui..."
"No... non sarai mai come lui" poso la testa contro la sua spalla.
"Ti rendi conto che la nostra prima volta è stata letteralmente in un cazzo di parcheggio?" Rido.
"Chi avrebbe mai immaginato di finire così" mi risponde.
"Che brutta fine" sussurro.
"Punti di vista..." sorride malinconico "possiamo ancora migliorarla"
Annuisco.
"E quando siamo stati a Parigi? Che bella che eri mentre dormivi con la luce che filtrava dalla finestra, eri più bella della vista mozzafiato"
"Scemo non è vero..." sorrido.
"E quando è nata Celeste? Eravamo davvero felici..."
"Già... potremmo tornare ad esserlo"
"Mario abbiamo sempre fatto casini su casini... già c'è Celeste che ne risente, non siamo in grado di crescere un altro bimbo, prima credo che dovremmo crescere noi e capire cosa vogliamo... stiamo insieme da anni ormai e tu ancora non hai capito se vuoi stare con me o scoparti la prima trovata in disco"
"Ero ubriaco te l'ho detto..."
"Appunto... credo tu sia abbastanza maturo da capire che dovresti parlarmene piuttosto che ubriacarti e scoparti qualcuna a caso"
"Scusa... davvero... se mi odi lo capisco..."
"Non ti odio... anzi, odio me stessa, ormai dovrei capirlo che non posso fidarmi ciecamente di nessuno..."
"Perdonami davvero... farei di tutto per dimostrarti che ti stai sbagliando"
"Beh ma... non é possibile farlo, non si può tornare indietro" mi alzo dal divano.
Mi afferra per un braccio.
"Pensaci ok?"
"Dammi tempo"