"Ma la smetti?" Scoppio a ridere e lo abbraccio in mezzo alla strada.
"Smettila di farti complessi, si, hai ragione, ti metto a confronto con lui e non ti cambierei con lui per nessuna ragione, non può competere con te, ti ho fatto vedere la chat e le foto perché non volevo lo scoprissi da solo, non volevo che ti arrivasse in modo diverso o che pensassi te lo stessi nascondendo, non mi importa di lui, voglio te, sei la persona più buona che io conosca, mi conosci più di lui e mi capisci al volo, sei bello, più di lui, anche se tu non ci credi, non so cosa ti abbia fatto pensare il contrario ma se ti sei sentito messo a confronto scusami, non l'ho fatto di proposito, ti amo, non vorrei mai farti stare male"
"Ok... scusami tu, ho frainteso tutto" mi dice in modo freddo.
"No, non fa niente, l'importante è che tu abbia capito" lo stringo forte baciandolo.
"Tutto ok?" Gli chiedo accarezzandogli una guancia.
"Si... scusami"
"Non devi scusarti, forse potevo fare di meglio, forse dovrei fare di meglio per farti sentire speciale perché lo sei, mi dispiace vederti così giù e ancora di più sapere che è colpa mia, non te lo meriti, sei la persona migliore che conosca, fanculo Nicolò, fanculo chiunque, non devi farti questi complessi hai capito?"
Annuisce.
"Pace?"
"Si" mi risponde non convinto.
"Mi ami?" Gli chiedo sorridendo.
"Ma certo piccola" sorride anche lui e mi alza da terra abbracciandomi.
"Menomale, iniziavo a preoccuparmi"
"Scema, ti amerò sempre, sono pazzo di te"
"No, garantisco che eri un po' pazzo anche prima" scherzo.
"Che stronza!" Ride.
Rimaniamo un po' lì immobili, in mezzo alla strada mentre le persone ci passano affianco.
"Allora? Vuoi ancora tornare in hotel e rovinarti la giornata?"
"Vorrei tornare in hotel ma non ho in mente niente che possa rovinarci la giornata" mi stuzzica.
"Qualcuno qui è impaziente"
"Si" ride "non vedo l'ora di dimostrarti quanto io ti conosca"
"Tanto lo so già, possiamo aspettare stasera... e fare un giro" lo bacio.
"Mmmm va bene... che dici se prendiamo una macchina e giriamo un po'?"
"Guidi da fatto?" Gli chiedo.
"Come se non lo avessi mai fatto" ride.
Giriamo qualche museo, ci spostiamo per la città in macchina e ci fermiamo per girare i vari quartieri.
"Ho troppa fame" gli dico quando non solo ormai è ora di cena ma l'erba mi ha messo ancora più fame.
"Ho voglia di sushi" gli dico mordendomi il labbro e ridendo.
"D'accordo, lo prendiamo take away e lo mangiamo in hotel però, non vedo l'ora di scoparti cazzo" mi dice ridendo.
"Sei fattissimo stai attento" gli dico scoppiando a ridere.
"Lo so... speriamo non ci fermino"
Prendiamo il sushi e passiamo al supermarket a comprare qualcosa da bere.
Prendiamo parecchie bottiglie di vino ma quando dico a Mario di prendere una bottiglia di vodka mi dice di no.
La prendo e la metto in borsa e quando va a pagare e ci fermano per controllarci rimango impassibile.
La trovano subito e mi metto a correre trascinando Mario.
"Ma sei impazzita?" Mi urla mettendo in moto.
Sgomma veloce e torna in hotel.
Inizia a sclerare mentre corre in macchina finché non veniamo fermati dalla polizia.
Vado in panico ma quando ci fermano si interessano soltanto a Mario.
Quando si accorgono che è fatto e non capisce praticamente nulla ci spiegano che devono portarlo dentro.
Mario mi guarda malissimo.
"Cazzo mi fai finire anche in galera!