Ci siamo detti abbastanza

185 9 7
                                    

MARIO'S POV
È quasi una settimana che non la sento, nemmeno un messaggio, niente, non posta nulla, ho paura per lei e per nostra figlia e quando mi decido a chiamarla controllando che Nico sia in studio risponde quando sto per mettere giù.
"Che c'è?" Mi chiede quasi scocciata.
"Ehi baby come stai?" Le chiedo in pensiero.
"Bene"
"Celeste?"
"Questa settimana non possiamo venire, mi dispiace"
"Vi ha fatto qualcosa?"
"No, va tutto bene, mi sono resa conto che è lui che voglio, è inutile illuderti"
Ci rimango malissimo.
"Oh... ok... ma Celeste?"
"Mario se per te è un peso la cresciamo noi non c'è problema, posso fare anche a meno di te" è più fredda del solito, non capisco cosa sia successo e non so se sia per colpa di Nicolò o se sia lei ad avercela con me.
"Ma che dici?"
"La verità..."
"Senti stasera c'è una festa, anche Nicolò viene, ci vediamo e parliamo di questa cosa? Perché davvero non capisco"
"Non vengo io, devo restare con Celeste"
"Ok... allora vengo a casa vostra?"
"No! Se rientra sono cazzi, no"
"Piccola voglio parlarne a voce"
"Non chiamarmi piccola, non stiamo più insieme"
"Mi spieghi che ti prende?"
"Niente, te l'ho detto"
"Ok... va bene, ma non metterti strane idee in testa, amo te e amo nostra figlia, sai che non vi abbandonerei mai"
"Non mi interessa"
"Perché fai così?"
"Mario smettila! Te l'ho già detto, non mi servi nella mia vita, se non vuoi esserci nemmeno in quella di tua figlia non fa nulla, non pensare di essere così importante"
Mi distrugge.
Chiude il telefono mentre io rimango a fissare il vuoto.

Non mi va di uscire ma penso di andare solo per incontrare Nicolò e cercare di capire qualcosa.
Appena lo vedo gli vado incontro facendo finta di nulla.
"Ehi che c'è non te la sei portata quella troia?" Gli dico cercando di sembrare più stronzo possibile, anche se parlare così di lei non mi riesce.
"Che te ne frega?" Mi risponde lui pronto ad aggredirmi.
"Nicolò ti ricordo che l'ultima volta quello che ne è uscito pieno di lividi sei stato tu, tra l'altro a me da crocerossina ha fatto la tua puttanella" rido sorseggiando il mio drink.
"Per tua informazione io e quella puttana non stiamo più insieme, sei vivo soltanto perché almeno hai avuto le palle di venirmelo a dire che te la sbattevi, tranquillo, le cose che hai detto su di lei gliele ho riferite, in onore delle belle scopate non potevo non farle sapere la verità, oh se ci ripensi e la convinci per un threesome ci sto, mi piacerebbe vederla distrutta" sghignazza e io non ci vedo più, lo colpisco in pieno viso fregandomene del teatrino che ho messo su solo per fargliela lasciare in pace ed esco dal locale correndo in macchina da lei.
Mi rendo conto che non so dove sia, ma poi mi ricordo che mi aveva detto di aver preso casa.
Cerco di ricordarmi l'indirizzo ma l'alcol non aiuta e vago senza speranze finché non mi viene un'illuminazione.
Arrivo a casa sua e il portone dell'atrio è aperto, leggo sul citofono il suo nome e faccio le scale a due a due finché non arrivo alla porta di casa sua e inizio a suonare e battere i pugni alla porta chiamandola finché non sento la sua voce.
"Cazzo Mario la smetti? Finiscila sono le 3, svegli tutti!"
"No, devo parlarti, so tutto"
"Anche io so tutto quello che pensi di me, penso che ci siamo detti abbastanza, ora puoi anche andartene"
"Non le penso davvero quelle cose"
"Ah no? A me sembravi davvero convinto! Mi chiedo solo come tu abbia fatto a guardarmi in faccia fino ad ora pensando che io sia soltanto una puttana che ti implorava per due botte e che per scopare abbandonerebbe anche sua figlia"

Destiny 6Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora