"Avrei preferito saperlo in un altro modo, grazie per la sensibilità e soprattutto per il modo in cui hai scelto di dirmelo, magari era proprio ciò di cui voleva parlarmi ma no, sei corsa a minacciarmi dando per scontato che io lo sapessi, cazzo sembra ti diverta, sembra che non aspettassi altro, d'altronde cosa dovrebbe fregarmene di aver perso un altro figlio no?"
"Sai che c'è? Portaci lei in luna di miele, che tanto qui sembra che a stare insieme siate voi, magari vi consolate, dato che l'unica stronza sono io no?"
"Te lo meriteresti ma sono un coglione che è ancora perso dietro una stronza come te"
"Sai Mario, se non fosse stato per Celeste, dopo come mi hai trattata in questi giorni me ne sarei andata subito, invece sto ancora qua a farmi insultare da te con la speranza che tu ti renda conto che ci stai trattando di merda, finché dimentichi me va bene, ma prima o poi realizzerai che tua figlia la perdi se continui così, non puoi far finta per giorni di non avere una famiglia, perché io ormai non ci faccio più nemmeno caso, ma quando lei sarà grande se farai così schifo se ne accorgerà, fai quello che cazzo ti pare, ma fai come se io non ci fossi perchè davvero se dopo tutto quello che hai fatto e hai detto su di me, hai il coraggio di dirmi che avrei dovuto usare più sensibilità, proprio non ti rendi conto"
"Se qui non stai bene vattene no?"
"Hai ragione, già" vado in camera e butto tutta la mia roba nella valigia.
"No non intendevo... questo... non andartene dai"
"Mario sono stanca, stanchissima, di sentirmi dare della stronza e dell'esagerata quando hai letteralmente passato più tempo con lei che con la tua famiglia, cosa vuoi da me? Cos'altro? Dimmelo"
"Come lo hai scoperto che ha perso il bambino?" Mi chiede calmo.
"Non ti riguarda"
"Si invece, avanti dimmi" alza un sopracciglio.
"Ero all'ospedale"
"A fare?" Continua a tartassarmi di domande
"Che ti importa!"
"Sei mia moglie"
"Che c'è? Per essere nella tua vita bisogna farti sentire in colpa? O mi calcoleresti solo se io fossi in fin di vita?" Sbuffo una risata.
"Avanti parla, mi interessa"
"Avevo una visita per vedere se avessi speranze di rimanere incinta o se ci fossero cure, giustamente io come una stronza pensavo ancora a come poterti rendere felice perché non accettavo di perderti, mi sono sentita inutile a pensare che tu dovessi cercare la felicità con un'altra perché io non ero in grado di dartela, ho pensato tremila volte che tu avessi ragione a passare più tempo con lei perché io non ti meritavo, ho accettato qualunque cosa perchè pensavo fosse giusto così, perché pensavo di non valere nulla, dai a me della stronza e dell'insensibile quando hai passato gli ultimi giorni a trascurare tua figlia con una che mi ha rovinato il giorno del matrimonio, eppure avrei fatto qualunque cosa per te, avrei dato anche la vita se fosse stato necessario, per renderti felice, per dimostrarti che non ero così inutile e che meritavo anche io di averti ancora nella mia vita, sei contento ora?"
"Perchè non me lo hai detto? Sarei venuto con te"
Mi guarda in modo dolce ma il tono in cui mi parla è talmente freddo e distaccato che rimango impietrita dopo la sua risposta.
"Sai dire solo questo?" Lo guardo in lacrime, prima di prendere la mia valigia e avviarmi alla porta con Celeste mentre lui cerca di bloccarmi.
"Comunque, per esperienza, non ci saresti venuto lo stesso"