Dovresti essere contento

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Sento suonare il campanello e mi precipito cercando di asciugarmi le lacrime.
Non ho chiuso occhio ripensando a tutto ciò che mi ha detto Mario e mi rendo conto che ha ragione.
Che mi merito di soffrire, che mi sono comportata da puttana e che non avrei mai dovuto farlo, ma per quanto io mi sforzi non riesco a ricordare che cosa sia successo.
"Senti... devo chiederti scusa" mi dice Mario porgendomi un mazzo di rose appena gli apro.
"No... hai ragione... non servono questi... non so cosa mi sia preso, hai ragione"
"Non sai cosa ti sia preso perché non eri in te..."
Lo guardo immobile, lasciando che le lacrime mi righino le guance.
Me le asciuga col pollice.
"Online gira un video... non te lo ricordi perché eri sotto effetto di qualcosa... ti hanno drogata... hanno abusato di te... non rispondi alle domande... sei assente... scusami per tutto ciò che ti ho detto"
"In che senso?"
Caccia il telefono con un video preso da una pagina Instagram.
Ci sono io ma non mi ricordo e non mi riconosco, quasi priva di sensi, mi copro il viso mentre la fotocamera cerca di riprendermi.
Sbiascico e nomino Mario.
"Scusami" cerca di accarezzarmi una guancia ma mi scanso.
"Mario vattene"
"Piccola no"
"Si invece, speravo ti fossi reso conto di aver esagerato, non che lo pensassi solo perché alla fine hai scoperto che non c'entravo nulla"
Rimane immobile sulla porta guardandomi.
"Vattene ti prego, lasciami sola"
"No!"
"Si! Te ne devi andare Mario, non voglio più vederti"
"Baby ti prego" mi blocca per un braccio.
"Non mi toccare! Sono solo una lurida troia no?"
Ci rimane male mentre gli chiudo la porta in faccia e comincio a piangere.
Rivedo il video fino alla nausea.
Forse ha ragione Mario a darmi della puttana se tutti mi vedono così, prima Alessandro, poi Nicolò e Gionata, per tutti sono una scopata e basta.
Mi arriva un messaggio da Mario.
"Scusami ti prego, lasciami rimediare"
Mi fa talmente tanta rabbia che lancio il telefono per non vederlo.
Fisso il soffitto piangendo.
Non ho voglia di alzarmi dal letto, la mia vita è a pezzi e non riesco a trovare un motivo per non farla finita.
Cerco in casa ma non ho niente, mi precipito in cucina ma fissando la lama di un coltello non trovo il coraggio di farla finita.
Ma ne torno a piangere sotto le lenzuola e mi addormento tra le lacrime.
Mi sveglio e mi rendo conto di aver dormito tantissimo.
Suonano alla porta.
Una confezione di fiori pazzesca lasciata per terra con sopra un biglietto, ovviamente firmato Mario.
Lo porto dentro e inizio a leggerlo, ma alle prime parole mi sale il nervosismo e non riesco a continuare quindi lo accartoccio buttandolo direttamente nel cestino insieme ai fiori.
Lo odio.
Cerco nel frigorifero qualcosa da mangiare ma mi rendo conto di non avere niente.
Dovrei andare a fare la spesa ma non ho voglia di uscire, per cui per oggi passo.

MARIO'S POV
Continuo a mandarle messaggi ma non mi risponde, non visualizza nemmeno, provo a chiamarla, a presentarmi davanti la sua porta e passarci giornate intere senza che lei mi apra, senza che lei esca.
Nessuno ha sue notizie, ormai non ci dormo nemmeno più a pensare che possa aver fatto qualcosa di sbagliato, o peggio che le sia successo qualcosa.
Penso di andarla a trovare con Celeste, a lei non può dire di no.
Dopo qualche minuto di attesa finalmente mi apre.
"Ehi tutto bene?" Le dico appena la vedo e d'istinto vorrei abbracciarla.
"Bel trucco quello di portarmi lei per farti aprire"
"Ci mancavi"
"Che c'è? Non avevi detto che mi avresti ammazzata se mi fossi azzardata a toccarla?"
"Prima di sapere che tu non c'entrassi nulla"
"Ovviamente... sennò non avresti aspettato altro per togliermela"
"Ha iniziato a camminare... cioè poco però..."
"E ovviamente io me lo sono persa, grazie"
"Volevamo passare a farti vedere, è vero Celeste?" Mi volto verso di lei in braccio a me che fa si con la testolina rispondendomi.
Alza gli occhi al cielo e mi fa entrare.
Mi siedo a terra con Celeste e ne approfitto per parlarle mentre gioca con lei.
"Celeste vai a dire a mamma quanto ci manca" poso un bacio sulla fronte di nostra figlia guardando lei negli occhi.
La abbraccia e la riempie di baci.
"La mamma è sempre qui, però con papà non vuole starci più, papà dovrebbe imparare a fidarsi e soprattutto a moderare le parole"
"La mamma ha ragione, ma papà le ha già chiesto scusa e la mamma non gli dà possibilità di dimostrarle quanto la ama"
"Papà questa volta ha esagerato davvero troppo, non se la cava con qualche fiore e due belle parole scontate dopo tutto ciò che mi ha detto"
Fisso il pavimento senza sapere cosa risponderle, quando il suo telefono finalmente ci interrompe.
Si alza per andare a rispondere e va di là per non farsi sentire.
Cerco di capire cosa stia dicendo ma non riesco.
Quando torna posa il telefono affianco a sé e quando le arriva un messaggio subito lo prende per non farmi leggere.
"È ora che tu te ne vada" mi dice.
Faccio in tempo a sbirciare un messaggio e leggere il nome di Alessandro.
"Ti vedi di nuovo con lui?"
"Si, sta arrivando non vorrei ti incontrasse"
"Che cosa? Che cazzo ti viene in mente di uscire di nuovo con lui dopo tutto ciò che ti ha fatto? Sei impazzita?" La prendo per un braccio strattonandola forse troppo.
"Lo hai detto tu che merito di soffrire no? Che cazzo ti impicci ora? Dovresti essere contento, almeno ho trovato qualcuno che mi faccia soffrire quanto io ho fatto soffrire te no?"

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