LOL'S POV
Non riesco nemmeno a guardarlo in faccia.
L'ho costretto ad andare a dormire sul divano fin quando dovrò stare a casa sua.
Appena avrò scoperto chi è stato ad entrare a casa mia me ne torno lì.
Non ho niente.
Sono rimasta senza lavoro, non vedo più gli altri da quella sera e non riesco nemmeno ad uscire di casa per paura di incontrare qualcuno.
Mario non da altro che chiedermi scusa e cercare di recuperare un rapporto con me, ma non ci riesco, non riesco ad andare avanti o perdonarlo, non credevo potesse riversarmi addosso tanta cattiveria, non credevo potesse pensare quelle cose di me.
Mi chiudo in camera tutto il giorno ormai da una settimana, non voglio parlargli e mi da fastidio anche guardare Celeste e iniziare a scorgerci lo sguardo di Mario, gli assomiglia tantissimo.
Prendo il mio latte e cereali per cena e torno in camera.
Non mangio da ieri.
Per il corridoio incontro Mario che mi guarda con un sorriso malinconico e poi abbassa lo sguardo mentre mi vede far finta di niente e tornare in camera senza dirgli nulla.
Mi squilla il telefono.
Jean Pierre.
"Ehi come stai?" Mi chiede appena rispondo.
"Bene... senti... ti chiedo scusa da parte..."
"Guarda che mi ha chiesto scusa anche Mario... ci siamo chiariti ed è tutto risolto, è un bravo ragazzo in fondo..."
"Cosa? Ti ha chiesto scusa?" Rimango esterrefatta.
"Si... è venuto in studio oggi"
"Oh non lo sapevo... tu come stai?"
Parliamo un po' e quando chiudo la chiamata rimango a fissare il soffitto.
Mi convinco a parlare con Mario e quando mi vede comparire in salotto mi fa un sorrisone dei suoi.
"Jean Pierre mi ha detto che... gli hai chiesto scusa... è stato carino da parte tua" gli sorrido.
"Torna a dormire a letto... stai scomodo qui..."
"Senti piccola io... mi dispiace... non mi hai dato mai la possibilità di chiederti davvero scusa, sono mortificato"
"Beh tu puoi essere mortificato quanto vuoi... ma la vita l'hai rovinata a me..." gli dico in lacrime e vado via.
Torno in camera e mi giro dando le spalle al suo posto e singhiozzando in silenzio.
Quando Mario mi raggiunge mi abbraccia da dietro e mi posa qualche bacio sulla schiena.
"Senti Mario ti ho solo detto di tornare a dormire qui, non li voglio i tuoi cazzo di abbracci di compassione che tanto se sto così è solo per colpa tua" gli urlo scansandomi.
Si sposta scusandomi e dopo poco io mi alzo dal letto ormai nervosa per andare a fumare in balcone. Rimango lì tutta la notte e quando si alza mi trova lì, mi guarda e io gli lancio un'occhiataccia.
"Vado in studio" mi dice portandomi il caffè.
"Non mi interessa" gli rispondo prontamente.Torna tardi e mi costringe a cambiarmi e non rimanere in pigiama mentre lui va a portare Celeste dalla madre.
Non capisco il perché, non voglio uscire, non voglio festeggiare, non voglio nemmeno averlo intorno.
Capisco tutto quando vedo arrivare Jean Pierre, Chiara e gli altri e vedo tornare Mario con il buffet.
Lo guardo malissimo.
Lui mi ricambia con un sorriso e sbatte un coltello al bicchiere per attirare l'attenzione.
"Vorrei chiedere scusa a tutti per ciò che è successo l'ultima volta, chiunque conosca Lol sa che persona fantastica è, sono stato uno stupido a farmi abbindolare da voci di corridoio sul suo conto e a non riuscire a frenare la rabbia senza ragionare lucidamente, spero possiate perdonarmi e possiate tornare a guardarla con gli stessi occhi di prima e a riinamorarvi della ragazza magnifica che è, giuro che non faccio altre scenate di gelosia" ride.
Mi scappa un sorriso e imbarazzata mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio mentre sorseggio il mio vino.
Viene verso di me e aspetta un mio segno di consenso prima di posarmi una mano sul fianco e baciarmi una guancia.
"Sei bellissima" mi sussurra.
Lo ringrazio e nel mentre mi ritrovo davanti Jean Pierre.
"Voi due avere fatto pace?" Mi chiede.
"Non ancora..." gli rispondo sorridendo.
"E quando intendi perdonarlo questo poverino è disperato" scherza.
"Da quando voi due siete alleati?" Gli rispondo.
"Da quando mi ha aiutato a realizzare tutto questo" mi risponde Mario.
"Avrei dovuto pensarci..." rispondo.
La serata passa tranquillamente.
Arriva anche qualche amico di Mario dato che lui sembra fuori dal mondo e finisce per mettersi in disparte.
Quando siamo da soli lo ringrazio.
Insiste ad aiutarmi per mettere a posto, ma è talmente stanco che lo mando a letto e ci penso io.
Mi dà un bacio sulla fronte prima di andare a dormire e mi lascia a pulire.
Passo tutta la notte sveglia, non ho sonno e sono combattuta.
Una parte di me vorrebbe perdonarlo, penso sia davvero carino e si sia comportato proprio bene, sono follemente innamorata di lui, delle attenzioni che mi da, di come si veda che sia felice a vedermi stare bene, di come sta cercando in tutti i modi di farsi perdonare e dovrei apprezzare questi gesti, ma in fondo penso di non riuscire a perdonare il modo in cui mi ha trattata, se davvero pensa che io sia il tipo di persona che fa certe cose si sbaglia di grosso ed evidentemente in tutto questo tempo ancora non mi conosce.
Mi sento ferita e delusa da lui e realizzo che non ce la faccio a perdonarlo.
Una parte di me vuole farlo star male, vuole vederlo soffrire come ha fatto soffrire me, anche se è impossibile, non potrei mai pensare di rovinargli la vita così come ha fatto lui, posso solo ferirlo nell'orgoglio come ormai ho fatto tante volte.
Scrivo a Nicolò.
"Ho bisogno di vederti"
Mi risponde appena fa giorno.
"Ok, dimmi quando Mario esce e arrivo"