Dirti di no

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Mi addormento abbracciata a Celeste e mi sveglio con il suono del citofono.
"Ciao senti avete già fatto colazione? O sono ancora in tempo per farla con voi"
"Ehi Mario... non ti aspettavo così presto"
"Disturbo?"
"No, assolutamente" rido "stavo dormendo"
"Ah cazzo, scusami... ti aspetto qui sotto?"
"Si, arriviamo subito"
Mi vesto e mi preparo velocemente e quando scendo nemmeno si lamenta del ritardo.
"Ciao baby" sorrido appoggiandomi al suo braccio una volta salita in macchina.
"Ehi... mi mancavate"
"Anche a noi, ci hai lasciate sole questa notte" faccio la finta triste.
Stiamo insieme tutta la mattinata e prima di riportarmi a casa mi da un pacchetto.
"No Mario no" gli dico aprendo la busta e riconoscendo il vestito di ieri.
"Ti piaceva, volevo farti felice"
"Ti avevo detto..."
"E non ti ho creduta, dai accettalo"
"No, è troppo"
"Facciamo così, puoi sdebitarti, mettendolo questa sera a cena a casa nostra" sorride baciandomi.
"È casa tua, ma va bene"
"Ti aspetta, è casa nostra quella, potremmo tornare ad essere la famiglia perfetta che eravamo"
"Mario io..."
"Non devi rispondermi ora... pensaci, io lo vorrei davvero tanto"
"Come fai ad essere sempre così carino con me?"
"Perché ti amo"
Mi tornano in mente le sue parole e stento a crederci.
"Devo andare" gli dico fredda prima di scendere dalla macchina.
Penso a lui tutto il pomeriggio mentre mi ammiro allo specchio con il mio vestito nuovo, non riesco a pensare ad altro, nonostante quelle parole mi risuonino in testa, so che non le pensa e so che vorrei solo potermi lasciare andare di nuovo con lui.
"Piccola non vedo l'ora di vederti" mi scrive mentre lo sto pensando.
Sorrido leggendo il messaggio e gli rispondo.
"Anche io"
Mi trucco e cerco di rendermi carina e per le 19.45 esco di casa.
Ho iniziato a prepararmi talmente presto che sono in anticipo per la prima volta in vita mia.
Prendo Celeste e parto.
Appena viene ad aprirmi rimango incantata a guardarlo.
Ha raccolto i capelli e messo una camicia che si intona benissimo al suo incarnato.
"Ciao, sei in anticipo" mi dice accogliendomi con un sorrisone.
"Scusa... stai davvero bene così" gli rispondo.
"E tu sei pazzesca" mi posa le mani alla vita e mi attira a sé.
Mi sporgo a baciarlo e poi gli chiedo cosa abbia preparato di buono.
Mi accompagna in salotto e noto che ha apparecchiato alla perfezione, con tanto di candeline e dalla cucina viene un profumo invitante.
Lo osservo mentre finisce di cucinare e una volta fatta addormentare Celeste, finalmente iniziamo a cenare.
La serata procede talmente bene, beviamo e parliamo talmente tanto che quasi non vorrei andarmene, ma è tardi e mi ha detto che domani mattina ha un impegno.
"Dai lasciala dormire" mi dice quando sto per riprendere Celeste.
"Così domani ho una scusa per rivederti" scherza.
"Direi che non hai bisogno di una scusa per rivedermi" sorrido.
"Bene, allora ci vediamo domani? Te la riporto prima di andare e poi ci vediamo quando ho finito?"
Annuisco e prima di andare via lo bacio timidamente.
Mi trattiene afferrandomi per i fianchi e mi morde il labbro inferiore.
"Ti prego resta" mi sussurra.
"Mario non posso, non ci riesco" gli dico dispiaciuta.
"Ok... non fa niente, a domani.." risponde prima di lasciarmi andare.
Scendo le scale ma quando mi ritrovo davanti al portone combatto con me stessa prima di decidere di tornare da lui.
"Ehi cosa ti sei dimenticata?" Mi sorride aprendomi la porta quando inizio a suonargli.
"Questo" mi sporgo verso di lui baciandolo.
Lo colgo di sorpresa, ma quando capisce le mie intenzioni chiude la porta con un calcio e mi stringe a sé senza smettere di baciarmi.
Mi prende in braccio e io mi avvinghio con le gambe alla sua vita continuando a baciarlo.
Si lascia andare con me addosso sul letto e abbassa la zip del mio vestito.
"Sei sicura?" Mi chiede prima di spogliarmi.
Annuisco sfilandomelo e gli tolgo la maglietta.
Mi slaccia abilmente il reggiseno mentre con la fretta di sentirlo dentro di me gli sbottono i pantaloni e glielo caccio.
Lo faccio entrare e mi muovo su di lui.
Lo voglio, ma la mia testa continua ad andarsene per i suoi pensieri, riportando alla mente ciò che vorrei dimenticare.
"Ehi, tutto ok?" Mi chiede col respiro affannato quando mi vede un po' persa.
Mi solleva il mento per farsi guardare e posando la fronte contro la mia mi bacia.
"Mario non farmi pensare" gli sussurro.
Mi sposta facendomi ricadere sul letto e sale su di me afferrandomi per una gamba per farmi avvicinare.
Mi tiene una mano stretta al collo e mentre riprende aumentando le spinte mi sfiora le labbra con le sue e me le morde.
Cerco di controllare i gemiti, gli poso una mano sul petto per cercare di farlo rallentare ma lui non me lo permette.
Mi blocca le mani contro la testiera del letto e mi bacia spingendo a fondo finché non vengo.
Sono stremata, mi tremano le gambe e ho il respiro affannato.
Mi guarda mentre riprende fiato senza spostarsi da me e io ricambio con un sorriso.
Lo prendo per un braccio e lo faccio cadere addosso a me.
"Era proprio quello che intendevo" gli dico baciandolo e guardandolo con un sorrisino.
"Che c'è?" Mi chiede.
"Voglio farlo ancora, e ancora, e ancora, non voglio chiudere occhio, voglio fare l'amore con te per tutta la notte" rido guardandolo negli occhi.
"Giochi sporco, non potrei mai dirti di no"

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