Non gli parlo per tutta la giornata.
Vado a dormire sul divano e la mattina presto mi sveglio per andare all'ospedale e lo aspetto per farmi accompagnare.
Portiamo Celeste con noi e Mario aspetta fuori con lei.
Scopro dalla visita che i test erano sbagliati e che non aspetto nessuno bambino.
Esco senza nemmeno dirgli nulla.
"Stai bene?" Mi chiede cercando di abbracciarmi.
Annuisco rimanendo fredda.
"Non aspetto nessun bambino, non sono incinta, il test era sbagliato, ma almeno mi sono resa conto di che razza di persona ho affianco" non lo guardo nemmeno in faccia e mi dirigo in macchina.
"Senti baby io..."
"Metti in moto, voglio tornare a casa e non ti azzardare più a chiamarmi baby"
"Lol ti prego"
"Non dovresti nemmeno più chiamarmi col mio soprannome, per te sono una puttana no? Bene, per me ormai sei proprio niente"
Non mi risponde.
Quando arriviamo a casa preparo in fretta le valigie.
"Dove vai?" Mi chiede Mario appoggiandosi alla porta e sbarrandomi la strada.
"Che te ne frega?"
"Tu non vai da nessuna parte"
"Non sei nessuno per decidere per me"
"Si invece, smettila di fare la bambina"
"No, tu devi smetterla di giudicarmi per ciò che hai fatto anche tu, io sono stata con Nicolò? E tu con quella no? Nemmeno ti sei accorto che non stava con te perché gli interessavi, però la troia sono io che mi sono scopata Nicolò"
"Ti chiedo scusa di nuovo, mi dispiace, non intendevo quello"
"Ah no e cosa allora? Spiegami ti prego perché non ci arrivo"
"Mi hai lasciato per nulla, per andare da lui, per una cazzata, proprio con lui che ha fatto di tutto, cazzo per qualunque cosa corri da lui, ormai sono anni che vi siete lasciati e tu corri sempre da lui, per te io non sono niente, non valgo niente per te, nonostante cerchi ogni giorno di fare il possibile per renderti felice e tu invece preferisci fare la puttana per lui, perché tanto è così che ti tratta, l'ho visto a quella cazzo di cena come ti trattava non mentirmi, ti ha portata soltanto per vantarsi di essersi riconquistato il suo trofeo, è questo che vuoi essere? Sai cosa penso io di te, sai che cazzo provo per te, sai tutto, eppure posso fare qualunque cosa ma a te non frega niente, non è mai fregato niente, ancora non capisco perché tu stia con me"
"Basta smettetela di litigare" vedo Celeste correre verso di noi.
"Piccola non è successo nulla torna in camera" la mando via dandole un bacio.
"Hai ragione cazzo, non lo so nemmeno io perchè sto con te, dopo tutto ciò che hai sempre detto su di me avrei dovuto lasciarti da tempo, stai tranquillo che ora che varco quella porta non vedi più né me né tua figlia"
Vedo Celeste correre dalla sua stanza con lo zainetto addosso e cercare di aprire la porta di casa per uscire.
"Amore dove vai?" Le corro dietro, ma lei è già scesa dalle scale.
La seguo e Mario mi viene dietro prendendo le chiavi di casa per non rischiare di rimanere fuori.
La raggiungo in tempo prima che attraversi la strada rischiando di andare sotto una macchina e tento di parlarle, ma piange e non mi ascolta.
"Celeste non si fa! Non puoi scappare così!"
"Si invece, non voglio più vedervi litigare"
"Amore papà ha detto alla mamma delle cose brutte per quello litighiamo, stai tranquilla non succederà più, adesso io e te ce ne andiamo"
"No non voglio! Tu hai lasciato papà per quello cattivo"
Mario scoppia a ridere.
"Hai visto lo dice anche lei che è cattivo, anche se avrei usato un altro termine io"
Lo guardo male ma poi rido anche io.
"Mamma tu devi stare con papà"
Prende la mia mano e quella di Mario.
"Vi voglio bene"
Con gli occhi lucidi la prendo in braccio e torniamo a casa.
"Ti voglio bene anche io piccola" le dico baciandole la fronte prima di rimetterla a letto.
Mario mi aspetta in camera.
Entrando lo guardo e lui rimane a fissarmi.
"Che facciamo?" Mi chiede.
"Non lo so..."
"Puoi rimanere qui anche se non stiamo insieme se vuoi... non vorrei facesse altre cazzate, vado a dormire sul divano così puoi stare da sola" mi dice alzandosi
"Per la cronaca, non ci ho mai scopato con quella, volevo solo togliermi te dalla testa e non ci sono riuscito, tu sembravi felice con Nicolò e ho cercato di dimostrarti che per me fosse lo stesso"
"Mario..."
"Non fa niente... non mi serve la tua compassione, fai come se non ti avessi detto niente, buonanotte"