Quando riapro gli occhi sento la voce di Mario e penso di star sognando o di essere morta e di star immaginando tutto.
Mi ritrovo nuda per terra, col corpo ricoperto di lividi, in una stanza in cui a malapena filtra il sole da una finestra mezza chiusa.
Vedo la porta aprirsi e spero non sia Alessandro, tremo dalla paura quando vedo comparire sulla soglia una figura maschile nella penombra.
Appena mi vede muovermi e spostarmi verso un angolino riparato con molta fatica viene verso di me.
"Baby sono io" riconosco Mario che viene ad abbracciarmi.
Scoppio a piangere mentre con le mani gli sfioro il viso.
Si toglie la maglietta e mi aiuta a metterla, prima di prendermi in braccio e uscire.
Mi tengo stretta al suo collo mentre piango.
Cerca di calmarmi accarezzandomi la schiena ma al contatto mi viene la pelle d'oca.
Mi posa in macchina e si siede affianco a me.
Guida verso casa ma vedendo che tremo dal freddo accosta e va a prendermi una felpa nel bagagliaio.
"Come stai?" Mi chiede dopo avermela messa sulle spalle.
Annuisco.
"Grazie" gli dico tremando.
"Ti porto al pronto soccorso?"
"Sto bene"
"Non stai bene"
"Mario ti prego portami a casa"
"Mi spieghi che ci facevi da lui?"
"Mi ha fermata e... mi ha chiesto scusa, ci sono cascata, pensavo fosse sincero, eravamo sotto casa sua e mi ha invitata per un caffè... Mario ti giuro non..."
"Ok baby stai tranquilla... scusa..."
Mi posa una mano sulla gamba ma mi sposto d'istinto.
"Scusami" ci rimane male.
"Scusami tu..." gli prendo la mano e la poso dove la stava mettendo prima.
"Ho paura"
"Sai che non devi averne di me"
"Lo so..."
"Lascia che ti porti all'ospedale, sei piena di lividi"
"No... sto bene, portami dalla polizia devo denunciarlo"
Annuisce e mette in moto.
Mi accompagna dentro e mi riempiono di domande.
Esco da lì con un mal di testa atroce.
Mi porta a casa sua e mi fa stendere a letto rimboccandomi le coperte.
"Celeste?"
"L'ho riportata da mamma... ce la tiene finché tu non stai meglio... prenditi tutto il tempo che vuoi..."
"Mario grazie" gli accarezzo il viso.
Si sdraia affianco a me e mi prende per i fianchi per avvicinarmi a se.
Sussulto al contatto delle sue mani sul mio corpo e lui se ne accorge.
"Scusami... ho bisogno di tempo"
"Lo so... scusami... non volevo"
Provo a sporgermi per baciarlo, ma mi torna in mente Alessandro, rivivo quegli attimi e scoppio a piangere di nuovo scansandomi di colpo.
"Non affrettare le cose, piano piano, sono qui" mi accarezza i capelli mentre si accoccola contro il cuscino, mi sfiora il naso col suo e mi guarda negli occhi.
"Non voglio rovinare tutto per colpa di quello stronzo" gli accarezzo i capelli spostandoglieli da davanti al viso.
"È anche un po' colpa mia... se non ti avessi lasciata non lo avresti mai incontrato"
"Forse un po' me lo sono meritata"
"Ma smettila, ti meriti solo tutto il bene di questo mondo"
"Ho già te, sono tanto fortunata"
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