Farmi pressione

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I giorni restanti lo passiamo senza parlare molto, rimango il più tempo possibile in vasca e quando lui mi si avvicina prendo la prima scusa per allontanarmi.
Non riesco nemmeno a dormire, non riesco proprio a rilassarmi.
Quando finalmente torniamo a casa mi sento meglio.
Passiamo a prendere Celeste e appena arrivati con la scusa di stare con lei mi chiudo in camera sua mentre Mario prepara la cena.
"È pronto" viene e mi abbraccia da dietro baciandomi una guancia.
Sussulto perché non me lo aspettavo.
"Tutto bene baby?" Mi chiede preoccupato e io non ce la faccio a dirgli la verità.
"Certo" mento.
A cena siamo entrambi silenziosi, gli dico che è perché è tutto buonissimo e accendo la tv per riempire il silenzio.
Lo costringo a lasciarmi fare i piatti e poi me ne vado in camera, ma mentre sto guardando un film da sola sdraiata a pancia in giù sul letto, lo vedo arrivare.
"Ciao baby che fai?" Mi chiede.
Non faccio a tempo a rispondergli che mi prende per una gamba per avvicinarmi a lui  e mi tira una sculacciata.
"Mario ma che cazzo!" Mi tiro su d'istinto allontanandomi.
"Ehi tutto bene?"
"Secondo te? Dopo quello che ho passato ti pare il caso?"
"Piccola pensavo stessi meglio, davvero scusami, l'altro giorno è stato così bello non pensavo che ci stessi ancora male"
"Bello? Mario mi hai letteralmente forzata"
"Che cosa? No!"
"Le candele, la grotta, l'idromassaggio, tutta quell'atmosfera romantica, dai, è palese che tu l'abbia fatto di proposito, inutile che tu stia qui a fingerti innocente, quando mi hai praticamente costretta, volevi farmi pressione? Ci sei riuscito, ora però lasciami il mio cazzo di tempo o se davvero non riesci a tenere il tuo cazzo a bada forse è meglio prendersi una pausa perché non voglio interferire con la tua vita sessuale e nemmeno voglio sentirmi forzata a scopare con te quando non voglio"
"No aspetta, non era mia intenzione, se ti sei sentita pressata mi dispiace, pensavo lo volessi, non te lo avrei mai permesso se avessi saputo che lo stavi facendo solo per me, sei stata tu a..."
"E che avrei dovuto fare? Dai mettiti nei miei panni, tutta quell'atmosfera, cosa avrei dovuto pensare? Che mi hai portata lì per rilassarmi? Con le cazzo di candele e le rose rosse a bordo vasca?"
"Davvero scusami, non so che dirti, mi dispiace, non volevo"
"Non ci crederò mai a questa stronzata, almeno ammettilo"
"Non posso ammetterlo perché non è la verità, non pensavo ti potessi sentire così, credimi, non l'ho fatto di proposito"
"Sì certo... come no"
"Credimi"
"Lasciami da sola"
"No ehi" mi blocca abbracciandomi.
"Mario ti ho detto di lasciarmi da sola! Vattene cazzo"
Quando va via davvero lo sento sbattere la porta di casa e scoppio a piangere rannicchiata tra le lenzuola.
Continuo a ripensarci e mi rendo conto che forse ho esagerato e che magari ha ragione e io ho frainteso.
Mi convinco a chiamarlo per parlare perché voglio capire.
Squilla ma non risponde.
Penso ce l'abbia con me e forse ha anche ragione, fin quando finalmente non risponde.
"Ehi dimmi"
"Ehi... senti..." non so come iniziare.
"È lei?" Sento in lontananza una voce femminile.
Rimango immobile, impietrita, lui fa finta di niente.
Gli occhi di gonfiano di lacrime, voglio finire il prima possibile la conversazione prima che lui possa notare di star piangendo.
"Cosa volevi dirmi?"
"No niente, lascia perdere"

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