Rimaniamo a piangere abbracciati per quello che sembra un tempo infinito.
Mi mancava il suo profumo, mi mancavano le sue braccia forti che mi avvolgono senza lasciarmi andare.
"Quando mi perdonerai sappi che sarò qui... prenditi tutto il tempo che vuoi, ma ti prego, dammi un'altra possibilità, non gettare tutto all'aria"
"E lei?" Mi sposto per guardarlo.
"E tu credevi fosse una cosa seria?"
"E l'anello? Le carte del divorzio?"
"Intendi queste?" Mi porta in cucina dove ancora accartocciate nella spazzatura riconosco le carte che gli ho portato.
"Ci ho pensato un po' volevo firmarle per farti sentire libera di fare ciò che avresti voluto, poi mi sono reso conto che non ero pronto a lasciarti andare, che avrei fatto passare il tempo necessario e che poi ci avrei riprovato con te"
"E l'anello?"
"Sarebbe dovuto essere per te, lo avevo in tasca da una delle ultime volte che ci siamo visti, quando sembrava andare tutto bene, ma poi tu non ti sei fatta più viva"
"No Mario non capisco"
"Lei era solo un passatempo, ne ho approfittato per farti ingelosire ma questo ti ha solo portata più lontana da me"
"Quindi non state insieme?"
"Si, ma non era nulla di serio e dopo aver saputo che trattava male Celeste..."
"Mario ti prego giurami che la lasci"
"Perché?" Mi sorride "che c'è ora ti importa la mia vita privata?"
"Perché voglio fare una cosa, ma non voglio essere il terzo incomodo"
"Dammi un attimo" prende il telefono e scrive qualcosa.
Gli arriva subito una chiamata e capisco che è lei.
"Senti, non solo hai fatto del male a mia figlia, hai dato anche della pazza malata a mia moglie, per cui meglio finirla qui"
Chiude il telefono e mi guarda.
"Beh ora non c'è più nessun'altra" mi sorride.
Gli salto in braccio e lo bacio senza che lui se lo aspetti.
"Se me lo avessi detto prima che erano queste le tue intenzioni, non avrei nemmeno risposto al telefono"
"La smetti? Baciami" gli arruffo i capelli.
Mi sorride e mi bacia di nuovo.
Mi porta in camera ma io lo blocco.
"No Mario devo andare, Celeste è con tua madre e già l'abbiamo trascurata abbastanza"
"D'accordo... ti accompagno io, così stiamo insieme"
"Quindi che facciamo?" Gli chiedo guardandolo negli occhi.
"Prenditi tutto il tempo che vuoi per decidere, ma non sparire da un momento all'altro senza dirmi nulla"
"Tu cosa vuoi?"
"Io ti amo, lo sai"
"Ti prego dimostramelo"
"Volentieri" riprende a baciarmi.
"Mario! Devo andare" rido.
"Con mamma sta bene, se facciamo qualche minuto di ritardo" mi morde.
"Qualche minuto?" Scherzo.
"Qualche ora" mi prende in giro.
"Addirittura?"
"Dobbiamo recuperare tutto il tempo perso" sorride.
"Hai ragione" gli prendo il viso tra le mani.
Mi guarda abbracciandomi e mi sposta sopra di lui.
"Voglio fare l'amore con te" gli sussurro.
Tolgo la maglietta rimanendo in reggiseno e lui mi osserva facendo scivolare le sue mani sul mio corpo.
"Piccola come ti senti? Sei sicura di stare bene? Non dovresti affaticarti, forse è meglio se aspettiamo"
Ci rimango malissimo.
Mi rivesto velocemente coprendomi e faccio per andarmene.
"Si, hai ragione, devo andare da Celeste, non posso rimanere scusa"
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