Casa nostra

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Salgo a casa e mi butto subito sul letto senza dare spiegazioni.
Scoppio di nuovo a piangere finché Celeste non viene a chiamarmi.
"Mamma, papà ti aspetta alla porta! Vieni!"
Mi trascina all'ingresso.
"Ehi principessa sei ancora libera per la cena?" Mi dice Mario vedendomi, mentre mi porge un mazzo di fiori enorme.
"No Mario lascia perdere..." gli dico asciugandomi le lacrime "ho sbagliato a chiamarti"
"Ho sbagliato io a dirti di no..."
"Non eri impegnato?"
"Ho detto una cazzata... dai... lo so che mi hai chiamato perchè lo volevi" mi afferra per un polso e mi abbraccia quando meno me lo aspetto facendomi ridere.
"Dai dammi un bacio" mi sorride bloccandomi.
"No" scherzo.
"No?" Mi ruba un bacio a stampo.
"No" gli tiro leggermente il labbro con i denti, senza fargli male.
"D'accordo, vediamo se riesco a farti cambiare idea più tardi" sorride senza lasciarmi andare.
"Vado a prepararmi" gli dico lasciandolo lì.
Torno poco dopo pronta per uscire e lui mi osserva sorridendo.
"Sei bellissima" mi schiocca un bacio sulla fronte.
"Grazie" gli sorrido.
Celeste ci corre incontro per salutarci e dopo che Mario l'ha coccolata abbastanza mi saluta e mi manda via con lui.
Salutiamo la madre di Mario e usciamo.
Mi apre la portiera della macchina e mi fa accomodare.
Non mi dice dove mi porta, mi tiene la mano per tutto il tempo e quando siamo fermi al semaforo si gira a guardarmi.
"Beh? Raccontami"
"Oggi ho fatto un colloquio, per questa rivista pazzesca, la sede è vicino casa tua"
"Casa nostra"
"Non è più casa nostra"
"Lo sarà sempre"
"Mario non..."
"Ascolta, godiamoci la serata e non ne parliamo ok? Non mi interessa di cosa è successo tra noi, cosa succederà domani, stasera viviamocela così"
"Va bene... ok" si porta la mia mano alle labbra e me la bacia.
Mi rinchiudo un po' in me stessa ma durante la cena riesce a farmi sbloccare di nuovo.
Chiacchieriamo e scherziamo tantissimo insieme come ai vecchi tempi.
Litighiamo per il conto e siccome ne esco vincitrice convincendolo all'ultimo a lasciarmi pagare, quando usciamo dal ristorante entra in un mini market e compra una bottiglia di spumante per brindare al mio nuovo lavoro.
Ci fermiamo su una panchina ma inizia a diluviare.
Scappa trascinandomi per un braccio sotto la pioggia ma io mi fermo e lo attiro a me.
"Senti non lo so come andrà a finire, però adesso mi va di fare questo" gli sorrido prima di baciarlo.
Mi posa le mani sui fianchi e mi da un altro bacio carico di passione prima di staccarsi da me.
"Andiamo a casa?" Mi dice scostandomi dal viso una ciocca di capelli.
Annuisco e quando siamo in macchina prende una sua felpa dal porta bagagli e me la porge per farmi coprire dato che ormai siamo bagnati fradici.
Scoppiamo a ridere senza motivo appena siamo in macchina da soli e poi finiamo per baciarci di nuovo.
"Perchè arrivare a casa quando la tua macchina è così comoda" sorrido sporgendomi a baciarlo.
"Sei sicura?"
Annuisco.
"Con la pioggia in sottofondo è così romantico" rido.
"Da quando sei diventata romantica?"
"Decisamente stasera" sorrido e lo bacio.
Mi afferra per i fianchi iniziando a spogliarmi ma poi si blocca.
"No scusa non ce la faccio, se per te è solo questo io non riesco a fingere che mi vada bene"
"Riproviamoci ok? Intendo..."
"Intendi? Non voglio riprovarci ad essere il tuo scopamico, non riuscirei mai a non provare sentimenti per te"
"Riproviamo a stare insieme, riiniziamo da zero, vediamoci, usciamo, vediamo se ci fa stare meglio" gli accarezzo il viso.
"D'accordo, ok va bene"
"Mario però ti prego, mi fa davvero male sentirti dire quelle cose su di me... sei l'unico in grado di farmi sentire così, sai farmi stare bene ma sai anche distruggermi, ti prego non farlo"
"Scusa, ti giuro ci starò attento a ciò che dico, ma tu se qualcosa non va ti prego dimmelo"
"Ok... affare fatto" sorrido e lo bacio.
Ricambia e riprende a spogliarmi lentamente.
Lo facciamo dolcemente, mi bacia mentre mi trattiene su di sé aiutandomi guidando i miei fianchi.
Non riesco a staccarmi dalle sue labbra.
Vorrei baciarlo ancora e ancora per recuperare tutto il tempo perso, tutti i baci che non gli ho dato.
Rimaniamo abbracciati per un po' in silenzio.
Mi ruba qualche altro bacio e quando è tardi ormai mi invita a casa sua.
"Mario dovrei tornare da Celeste"
"Ora dormono, ti riporto a casa domani mattina così la portiamo a scuola insieme, ti prego, voglio passare la notte con te" mi sussurra contro le labbra.
Arriviamo a casa e lui subito mi da dei suoi vestiti per cambiarmi.
Ne approfitto per farmi una doccia e lui se la fa con me approfittandone per starmi addosso.
Quando mi metto a letto mi stringe forte incrociando anche le gambe alle mie impedendomi di spostarmi.
Passiamo tutta la notte a parlare e a scambiarci coccole, non chiudiamo occhio, quando è quasi mattina e nessuno dei due ha sonno caccia qualche gioco di società e iniziamo a darci guerra finché non è ora di tornare a casa per portare nostra figlia a scuola.
"È stato bellissimo oggi" mi sorride baciandomi prima di lasciarmi andare.
"Oggi pomeriggio ci vediamo?" Gli rispondo.
"Si passo io, poi vediamo" sorride.
"Non voglio lasciarti andare" gli dico frignando mentre lo bacio di nuovo prima di scendere dalla macchina.
"Facciamo che porto a scuola Celeste e poi passo da mamma?"
"Dovresti dormire" lo rimprovero.
"Nel tuo letto ci entriamo in due" mi prende in giro.
"Dormire però, ok?"
"Si, promesso, aspettami faccio subito"
Salgo su e convinta che nessuno mi veda mi appoggio alla porta sorridendo soprappensiero, ma mi ritrovo Celeste e la madre di Mario che mi guardano in cerca di spiegazioni.
"Celeste vai a prepararti, papà ti aspetta sotto per portarti a scuola" le dico subito.
Corre in bagno mentre io mi siedo a tavola per fare colazione.
"Scusami se non ti ho avvertita, siamo tornati a casa tardissimo, diluviava e avrei fatto un casino per cui ho pensato di lasciarvi dormire"
"Non devi giustificarti" mi sorride.
"Mamma che avete fatto tu e papà" mi chiede Celeste tutta contenta pronta per andare a scuola.
"Tanti giochi che ti piacciono tanto, siamo stati fino ad ora a giocare" sorrido.
Celeste ci rimane male pensando che abbiamo usato i suoi giochi senza di lei, mentre la mamma di Mario mi guarda ridendo divertita per quella che pensa una bugia.
"No davvero giuro, mi ha stracciata" scoppio a ridere.

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