Aspetto che il test mi dia un risultato.
Sono giorni che non dormo per la nausea e credo di essere incinta.
Mario mi fissa seduto sul bordo della vasca mentre io cammino avanti e indietro per il bagno carica d'ansia.
Non ne abbiamo parlato, ho rimandato fino all'ultimo per paura di essere in disaccordo.
Sono appena uscita da una gravidanza e non credo di essere pronta ad un altro figlio, ma lui me ne aveva già parlato di voler allargare la famiglia e se volesse farlo ora mi dispiacerebbe dirgli di no.
Due lineette, positivo.
Lo guardo negli occhi e lui con lo sguardo preoccupato cerca di capirmi.
"Allora?"
"Positivo"
"Amore vieni qui" mi fa un sorrisone spalancando le braccia.
Mi stringe forte facendomi sedere sulla sua gamba e mi riempie di baci, è felice, non so come dirgli che ho paura, che non me la sento, che vorrei aspettare.
"Che hai?" Mi chiede vedendo che sono silenziosa.
"Niente, ti amo" gli sussurro.
"Ti amo anche io baby"
Forzo un sorriso e lo bacio mentre inizia a spogliarmi.
"Dobbiamo festeggiare" sorride.
Mi bacia la pancia guardandomi per poi scendere in basso e scostare gli slip.
Mi sciolgo al contatto delicato delle sue dita che ormai sanno farmi venire con facilità e mi guarda soddisfatto quando mi vede tremare e reggermi al lavandino per non cadere.
Mi fa riprendere e poi mi prende in braccio per farmici sedere su e mi regge le gambe facendomi appoggiare la schiena al muro.
Mi dimentico di tutto, anche della vita dentro di me, spinge facendomi gemere forte mentre mi bacia il seno e il collo e quando veniamo mi abbraccia lasciandomi riposare contro il suo petto.Passo una settimana infernale durante la quale Mario non fa altro che starmi addosso, riempirmi di attenzioni, a momenti non farmi nemmeno muovere dal letto, riempirmi di messaggi, non permettermi di fare nessuno sforzo, parlare di quanto sia felice di un altro figlio, dire a chiunque che sono incinta e quanto sia felice.
Ci penso tanto, non ho il coraggio di dirgli che io non me la sento perché é così preso da questa nuova gravidanza che gli spezzerei il cuore.
Decido di abortire, non gli dico nulla, consulto un medico in segreto e mi danno delle pillole.
Prendo la prima e aspetto qualche giorno prima di prendere la seconda.
Ma quando torno all'ospedale per il controllo e avverto Mario che ho delle perdite cercando di fingermi triste nel dirgli che potrei aver perso il bambino, insiste ad accompagnarmi.
Faccio resistenza per paura che possa scoprire la verità ma è fermo sulla sua decisione e non vuole sentirne parlare.
Ma appena arriviamo succede il peggio.
L'infermiera dell'altro giorno mi riconosce e mi chiede come io stia, se abbia preso le pillole e come mi senta.
Mario mi guarda senza capire e appena rimaniamo da soli mi fa un interrogatorio.
"Quali pillole? Che hai? Che sta succedendo?"
Fisso il pavimento per non incontrare il suo sguardo.
"Non ho perso il bambino Mario... ho abortito volontariamente..."