Inizio a camminare anche se è notte fonda e ho freddo e paura, sento una macchina seguirmi e inizio a correre cercando di non cadere sui tacchi ma mi raggiunge.
"Dai scema sali, se non vuoi stare con me ti riporto a casa ma non puoi andare in giro così di notte, sei matta?"
Non gli rispondo.
Faccio resistenza ma poi cedo.
Mi riporta a casa e mi lascia sotto il portone.
"Prendili questi, o lui si incazza"
"Non fa niente..."
"Si invece..."
"Non li voglio da te"
"Ti prego accettali, non so come altro aiutarti"
"Non lo fare.... ti prego non metterti in mezzo ok? Sennò mi è difficile andare avanti se sei sempre nella mia vita"
"D'accordo... ok... ma questi accettali"
"Ti ho detto di no"
"Ti prego... possiamo anche non vederci più ma lascia che mi prenda cura di te almeno così"
"Potevi pensarci prima a prenderti cura di me" prendo i soldi e scendo dalla macchina.
Mi accorgo di aver dimenticato il telefono a casa e che ho una decina di chiamate di Alessandro.
Lo richiamo e lui mi risponde incazzato, mi dice che vuole i suoi soldi e io ingenuamente con i soldi di Mario in mano gli rispondo che può passare a prenderseli.
Quando arriva mi riempie di botte finché quasi non riesco a reggermi in piedi perché per lui i soldi sono pochi, mi fa cadere sul letto e mi spoglia prima di scoparmi.
Scoppio a piangere quando va via lasciandomi sola, ho quasi la tentazione di chiamare Mario perché ho bisogno di qualcuno con cui sfogarmi ma mi trattengo e penso che ci guadagnerei solo un "te l'avevo detto".
Mi addormento tra le lacrime e dormo davvero poco dato che la mattina presto vengo svegliata dal mio telefono che squilla.
Mi dicono di andare dalla polizia, che hanno informazioni che non possono darmi per telefono.
Appena arrivo cercando di sistemarmi il meglio possibile e cercando di nascondere col correttore i lividi, mi rendo conto che c'è Mario.
"L'hanno trovata" mi dice prendendomi la mano appena mi avvicino.
Quando l'agente mi spiega la situazione non riesco a crederci, sono talmente emozionata che mi butto tra le braccia di Mario senza nemmeno pensarci.
Mi stringe forte a sé e quando mi allontano mi ritrovo a qualche centimetro dalle sue labbra e non resisto più.
Mi sorride sorpreso e abbracciandomi ancora più forte ricambia il bacio senza volersi staccare da me.
"Cos'era questo?" Mi chiede quando mi sposto.
"Ok... riproviamoci... ma dammi tempo va bene? Sei troppo importante per me"
"Prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno, ma torna a casa nostra che mi manchi da morire"
Egoisticamente penso che da lui sarei più al sicuro.
Annuisco e mi appoggio al suo petto mentre mi stringe a sé.
"Che hai fatto qui? Hai un livido?" Mi chiede accarezzandomi delicatamente la guancia.
"Si, sono caduta, ho sbattuto, lascia stare...."
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