"Vieni qui" spalanca le braccia.
"No" mi sposto.
"Si invece" si butta sul divano facendomi cadere con lui e impedendomi di alzarmi.
"Sentiamo ora come ti viene in mente di non piacermi più?"
"L'ho visto l'altro giorno come mi guardavi mentre stavamo per farlo, mi sono sempre sentita a mio agio con te... ora invece mi guardi come se fossi sbagliata, lo so che mi vedi brutta, grassa e ti capisco se non vuoi farlo con me, ma smettila di stare con me allora"
"Ma chi ti ha detto che ti vedo brutta e grassa" sorride riempiendomi il viso di baci.
"Dai lasciami"
"Baby sono solo preoccupato, mi dispiace vederti odiare così tanto da lasciarti morire, ho paura di perderti, ho paura di farti male, sei così fragile, hai ragione non riesco a farlo con te, ma semplicemente perché ho paura, non voglio affaticarti, non dovresti fare sforzi, non hai energie, se non mangi non ti riprenderai mai, ti amo, sei bellissima, tu non immagini quanto tu sia bella per me, non hai idea di quanto io ti voglia, ma cazzo voglio prima che tu riprenda ad amarti da sola"
Lo guardo negli occhi senza parlare mentre lui ricambia il mio sguardo e si sporge per baciarmi dolcemente.
"Non farti venire strane idee ok?" Mi sorride baciandomi di nuovo.
Non ce la faccio più, crollo e lo abbraccio forte piangendo.
Mi libero da un peso enorme, parliamo tutto il pomeriggio finché non torna sua madre con celeste, finalmente sento di potermi aprire con qualcuno, anche se ho terribilmente paura che lui possa ferirmi sfruttando le mie debolezze.
Mi ascolta e cerca di rassicurarmi come nessuno aveva fatto prima d'ora.
Quando mi lascia sola per andare ad aiutare Celeste mi sento finalmente bene.
"Ti lascio lavorare" mi sorride prendendomi il viso e lasciandomi un bacio a stampo.
Cucina per cena e quando è pronto mi chiama.
"Ho fatto il tuo piatto preferito non puoi rifiutare" mi sorride compiaciuto prendendomi per le braccia e facendomi alzare di forza.
"Mi stai corrompendo?" Lo prendo in giro.
"Forse, posso?"
"Ci proviamo"
"D'accordo, oggi ti imbocco come facevamo con Celeste" ride.
Si siede affianco a me e inizia a darmi da mangiare mentre mangia anche lui.
Tiene Celeste in braccio che ci guarda divertita e ride.
È davvero carino e non riesco a resistergli, lo abbraccio e lo riempio di baci.
Finalmente mi lascia perdere quando gli dico che non mi va più, dato che ho comunque mangiato più del solito e lui è felice per questo.
Mentre Celeste guarda i cartoni ci stendiamo sul divano e io mi addormento lì, appoggiata al petto di Mario che mi porta a letto in braccio.
Suona la sveglia e mi preparo di fretta, Mario dorme ancora, sveglio Celeste per portarla a scuola e prima di uscire mi chino per baciare Mario.
"Buongiorno" mi dice con la voce impastata dal sonno, affondando la testa nel mio cuscino.
"Vado a lavoro"
"Ci vediamo dopo piccola" sorride "aspetta dammi un altro bacio" mi trattiene per un braccio.
Gliene do un altro e lui mi blocca sbaciucchiandomi.
"Mario dobbiamo andare" scoppio a ridere.
"In bocca al lupo" mi fa l'occhiolino mentre esco.
Per pausa pranzo penso di uscire a fare una passeggiata e di saltare il pasto così da mangiare a cena e farlo contento, ma mi ritrovo Mario nell'atrio dell'ufficio che mi aspetta.
"Ehi piccola hai impegni? C'è un ristorante carino qui vicino, possiamo andarci, ci dividiamo un piatto? Tanto lo so che altrimenti non avresti mangiato nulla" mi guarda sapendo di avere ragione.
"D'accordo" gli dico scoraggiata.
Pranziamo insieme, inizia ad essere un'abitudine, viene a trovarmi in ufficio e passiamo la pausa insieme, piano piano inizio a stare meglio, a volermi più bene anche grazie a lui.
Io e Celeste torniamo a stare da lui, ma ancora non riesco a stare da sola con lui perciò con la scusa dell'abitudine permetto a Celeste di venire nel lettone e mettersi in mezzo per un bel po' di tempo.Finalmente riprendo a scherzare con lui, a lasciarmi andare, stare da soli non è più così strano per me, finché uscendo dall'ufficio non lo trovo a parlare e scherzare con una ragazza che lavora qui, in modo molto intimo, le mie insicurezze tornano a tormentarmi, inizio a pensare che davvero lui stia con me solo perché si sentirebbe in colpa a lasciarmi in questo momento, improvvisamente crollo di nuovo nel buio più totale.
Chiedo un permesso ed esco dall'ufficio per tornare a casa mentre lui nemmeno se ne accorge talmente concentrato nella sua conversazione
Raccolgo le mie cose e le metto in macchina, ma ancora una volta non so dove andare e mi sento sempre più sola.