Torniamo a casa tardissimo.
Cerchiamo di non farci sentire ma mi fa ridere, mi ricorda i vecchi tempi in cui rientravo ubriaca e non volevo far accorgere i miei.
Con lui qui ha tutto più senso ora, è tutto migliore.
Soffoco una risata cercando di non svegliare i miei e quando finalmente siamo in camera chiude la porta e mi copre la bocca con la mano ridendo.
Mi prende per i fianchi e mi bacia trattenendomi alla porta.
"Dove sei stato tutto questo tempo, ti avrei voluto qui quando tutto faceva schifo"
"Beh adesso ci sono però, non me ne vado" mi accarezza il viso.
Gli bacio la mano e lui mi abbraccia forte.
Quando mi calmo mi butto sotto le lenzuola di quello che era il mio letto quando vivevo qui.
Ci stiamo stretti ma non ci importa, è abbastanza per starci insieme.
Non ho per niente sonno e finisco per coccolarlo mentre lui mi guarda.
"Che hai?" Mi chiede vedendomi malinconica.
"Niente di che, qui mi tornano in mente cose"
"Tipo? Devo preoccuparmi di primo amore, prima volta, cotte adolescenziali?" Ride e mi stringe.
"No" rido anche io.
"Cose belle?" Mi chiede.
"No..."
"Allora non ci importa, leviamole dalla testa" mi tortura con il solletico.
Sale sopra di me e ridendo mi bacia.
Continua a farmi il solletico finché non inizia a spogliarmi.
"No fermati Mario ci sentono!" Lo blocco senza riuscire a smettere di ridere.
"Stai tranquilla" mi sorride rassicurandomi e mi riempie di bacetti.
"Mario sta fermo" cerco di spostarlo ma lui continua.
"Fidati di me" mi bacia.
Mi lascio andare e lui inizia a spingere lentamente, aumentando gradualmente la velocità, mentre io cerco di controllarmi e di sopprimere i gemiti.
"Che brava" mi sorride baciandomi per farmi stare zitta mentre dà le ultime spinte più forti che ci fanno venire entrambi.
Posa la fronte contro la mia riprendendo fiato e io mi sporgo per baciarlo.
"Tutto ok?" Mi chiede.
Annuisco.
"Voglio dormire così" lo abbraccio sorridendo.
Si sistema sul mio seno e mi abbraccia mentre gli accarezzo i capelli per prendere sonno.
Mi addormento poco dopo, quando lui già è crollato e quando mi sveglio con il sole in faccia mi accorgo che è presto.
Sveglio anche lui che fa resistenza e mi lascia andare girandosi dall'altro lato.
Rido e gli salgo addosso.
"Devo svegliarti io?" Gli dico scendendo sotto le lenzuola.
Lo vedo ridere quando glielo prendo in bocca e inizio a muovermi.
Mi afferra per un braccio e mi fa sedere su di lui.
"Adesso ti voglio però" mi morde il labbro mentre mi reggo alle sue spalle e lo faccio entrare dentro di me.
Mi aiuta tenendomi per i fianchi spingendomi su di lui per farmi andare più veloce e mi da qualche schiaffo sul culo mentre lo facciamo, finché non sento aprire la porta.
"La colazione è pront-"
Sento mia madre più sconvolta di me.
Va via subito richiudendo la porta e io guardo Mario sperando che mi dica qualcosa.
"Beh... siamo sposati.... abbiamo anche una figlia...."
"Sì ma... mia madre ci ha beccati" gli dico in bilico tra lo scoppiare a piangere e lo scoppiare a ridere.
"Ok... ora ci vestiamo e facciamo finta di niente"
"Che figura di merda"
"Beh casomai io piccola, sono i tuoi genitori" ride.
Mi sposto da lui e mi sistemo per andare di là.
Rimaniamo in silenzio per tutta la colazione, facciamo finta che non sia successo nulla e cercando il telefono per fingere di essere distratta mi rendo conto di essermelo dimenticata in macchina ieri notte.
"Scendo un attimo" dico a Mario appena finito di mangiare.
"Vado io? Sicura"
"No, tranquillo, dammi le chiavi" gli do un bacio sulla guancia.
Di fronte la macchina becco il nostro vicino.
Mi ricordo l'ultima volta che l'ho visto e mi vengono i brividi.
"Ehi bellezza" mi urla da lontano con un sorriso inquietante sul viso.
"Cazzo è tua questa? Mi fai fare un giro? Oppure preferisci fartelo tu su di me? Stai ancora con quel coglione di qualche anno fa?"
"No" rispondo secca.
"Ah alla bimba piace cambiare" mi prende in giro "avresti dovuto provare il mio magari ti sarebbe piaciuto, però sei ancora in tempo"
"Sono sposata, rifiuto l'offerta" dico prendendo il telefono e chiudendo la macchina in fretta.
Faccio per andarmene ma mi rendo conto che mi segue, non voglio rimanere in ascensore con lui per ciò invento qualcosa e recupero in macchina anche altri vestiti a caso.
"Sposata? Ah ho capito, questo è suo, però, alla bimba piacciono anche ricchi, scommetto su un vecchio riccone che non sa nemmeno più come usarlo, che spreco, una come te e a lui nemmeno gli si alza" ride.
"Quando vuoi ti ricordo io come ci si diverte" mi sussurra bloccandomi contro la macchina.
Mi sento terribilmente a disagio e guardandomi intorno mi rendo conto che non passa nessuno, la strada è vuota e potrebbe fare qualunque cosa.
Mi batte il cuore fortissimo e inizio ad avere paura, finché non sento una voce familiare da dietro di me.
"Tutto ok baby? Chi è questo?"
Mi rilasso.
Vorrei correre ad abbracciarlo ma sono sotto shock e non riesco a muovermi.
"Un amico" gli risponde lui sorridendo amichevolmente andandosene via.
Rimango immobile lì e Mario mi prende per mano portandomi dentro.
Non riesco nemmeno a dirgli grazie, quando siamo in ascensore però finalmente crollo e lo abbraccio forte.
"Voglio andarmene subito via di qua, ti prego" scoppio in lacrime.
"Andiamo via quando vuoi piccola, ma mi spieghi?"
"Lascia stare... lo ammazzeresti"
"Se ti rende felice lo ammazzo lo stesso"