LOL'S POV
I giorni passano e io ancora non accetto di aver perso mia figlia.
Passo le giornate chiusa in casa, non parlo nemmeno più con Mario, mi basta abbracciarlo, stargli vicino mi fa sentire protetta, so che affianco a lui non mi potrebbe succedere nulla e quando esce anche solo per fare la spesa mi sento fragile ed esposta.
Non riesco nemmeno più a lavorare, ormai la mia vita non ha più senso.
Mario finge di non darlo a vedere ma in realtà forse è più triste di me.
Non lo biasimerei se mi odiasse, non so come faccia a guardarmi negli occhi e non odiarmi per la morte di nostra figlia.
È tutta colpa mia.
Ne approfitto dell'assenza di Mario per uscire.
Ci sono cascata di nuovo.
La droga mi fa stare meglio, riesco a non pensare, a non essere lucida.
Ne prendo un po' e nascondo il resto nel cassetto del comodino al mio lato del letto nella speranza che Mario non se ne accorga.
Torna che forse ne ho presa troppo e si rende conto subito che qualcosa non va.
"Sei stranamente felice rispetto al solito" mi dice abbracciandomi "dobbiamo festeggiare qualcosa?"
Scuoto la testa e lo bacio come non faccio da tempo, lo trascino in camera e quando capisce le mie intenzioni mi blocca.
"Tutto ok?" Mi dice.
"Che c'è? Non vuoi farlo con me"
"Certo, ma fino a prima non volevi nemmeno ti toccassi"
"Ci ho ripensato"
"No piccola tu non me la racconti giusta"
"È tutto ok... mi sto riprendendo" gli sorrido, cercando di mantenere il controllo.
Va in cucina e rimane stupito pensando che io abbia bevuto, ma trova tutte le bottiglie nel frigorifero piene.
"Wow davvero? Allora stai davvero così bene? Sono felice!"
"Fai bene!" Sorrido "allora dove siamo rimasti?"
Inizio a spogliarlo, mi bacia ardentemente come se stesse aspettando questo momento da troppo tempo.
È dolce, mi stringe a lui mentre le sue labbra scendono a baciarmi il collo, le sue mani affondano nella mia schiena con forza, come se avessero paura che io possa scappare.
Apre il cassetto per prendere un preservativo senza guardare, mi dimentico di aver messo lì la coca, ma le sue mani la prendono per sbaglio prima che i possa rendermene conto.
"Che cazzo è questa?" Mi dice rigirandosi la bustina tra le mani.
"Oddio io lo sapevo che c'era qualcosa che non andava cazzo, lo sapevo"
"Mario no aspetta"
"Che cazzo devo aspettare? Cosa? Hai ripreso a farti? Dimmelo"
"Si..."
"Bene, allora esci subito fuori da casa mia cazzo, sto cercando in tutti i modi di aiutarti, ma queste stupide scorciatoie per stare meglio non le accetto"
"Mario ti prego" scoppio a piangere.
"Non me ne frega niente, mi hai mentito su una cosa così grave! Te ne rendi conto?"
"Sapevo che non lo avresti mai accettato"
"E allora perché lo hai fatto? Dimmelo!"
"Volevo stare meglio! Volevo solo stare meglio! Volevo far stare meglio anche te che soffri a vedermi così! Non ti vedevo così felice da prima che succedesse tutto ciò!"
"Non mi interessa, adesso ti rivesti e te ne vai, perchè questa roba in casa mia non ce la voglio"
Mi lancia i miei vestiti e mi lascia da sola.