Rimango stesa nella mia metà del letto guardandolo mentre riprendo fiato.
Si accende una canna e rimane in silenzio, lontano da me.
Fuma e me la passa senza dirmi nulla.
Gli sposto una ciocca di capelli dal viso e mi giro su un fianco per guardarlo negli occhi.
"Che ti prende?" Gli chiedo vedendolo turbato.
È distante, di solito dopo aver fatto l'amore mi riempie di coccole e mi fa addormentare tra le sue braccia mentre ora sembra non gliene importi nulla.
"Niente" mi dice in modo freddo.
"Dai parla, non può essere niente"
"Non mi piace trattarti così... cioè mi piace ma... mi sento in colpa" si sposta su un fianco guardandomi negli occhi.
"Ma smettila" rido.
Gli salgo addosso tenendo la canna in bocca e gliela passo prima di abbracciarlo.
"A me piace, ogni tanto si può fare" mi sposto per guardarlo negli occhi.
"Tanto lo so che mi ami lo stesso" mi mordo il labbro e lui sorride sporgendosi a baciarmi.
"Hai ragione" gioca con i miei capelli arricciandoli tra le mie dita.
"È che... non voglio diventare come Nicolò... non voglio usarti... non voglio farti sentire usata..."
"Lo so che non sarai mai come Nicolò" gli sorrido.
"Non dovresti darlo per scontato... dovrei essere io a dimostrartelo"
"E me lo dimostri ogni giorno, non staremmo nemmeno a parlarne..."
"Hai ragione... ricordati sempre che ti amo" mi sorride malinconico.
Gli accarezzo il viso e lo guardo dolcemente.
"Hai sonno?"
"No... tu?" Mi risponde.
"Dai vieni" gli rubo la maglia, prendo un asciugamano e corro fuori.
Si riveste prendendo un'altra maglietta e mi segue mentre mi fermo a prendere due bottiglie di vino in cucina.
Scendo dalla barca e corro prendendolo per mano.
Dal porto arrivo ad una spiaggia vicina e mi siedo sulla sabbia facendolo cadere su di me.
"Che vuoi fare?" Ride.
"Passiamo la notte qui, io e te, il vino, da soli, l'alba"
"Se ci scoprono?"
"Scappiamo" lo bacio.
Ci sdraiamo sulla sabbia e mi metto a guardare le stelle.
Mi tiene stretta a sè, riaccende una canna e me la passa.
Rimaniamo a guardare il cielo e il mare fino all'alba, ormai siamo ubriachi e fatti, ma non ancora ho sonno.
"È bellissimo" gli dico guardando il sole sorgere all'orizzonte sul mare.
Mi giro verso di lui, che mi guarda con gli occhi socchiusi e il viso illuminato dai raggi del sole.
Ripenso a ciò che mi ha detto prima e penso di essere fortunata, di averlo nella mia vita, di essere qui con lui, di poter costruire una famiglia con lui.
Mi sento bene, realizzo di essere davvero felice, una felicità che prima di incontrarlo non avevo mai provato.
"E tu sei ancora più bello" gli getto le braccia al collo strofinando il naso contro la sua guancia.
"Mai quanto te" mi sussurra baciandomi.