"Mi stava accompagnando al pronto soccorso non mi sento molto bene, non voleva prendere la macchina ma non c'erano taxi disponibili in zona non sapevamo come fare" cerco di spiegare in un inglese impasticciato.
Dopo un po' si convincono a lasciarci andare e finalmente torniamo in hotel.
Quando ormai siamo in stanza scoppiamo a ridere.
"Sei un genio cazzo" mi urla venendomi incontro.
"Lo so" gli rispondo.
Apro la mia vodka e inizio a berla dalla bottiglia.
"Dobbiamo festeggiare" mi butto sul letto aspettandolo.
"Ho una mezza idea" si butta sopra di me iniziando a baciarmi le gambe.
Mi solleva il vestito insistendo a baciarmi l'interno coscia.
Bevo ancora un po' lasciandomi andare e gliela offro.
"Preferisco altro" mi risponde sorridendomi mentre mi abbassa gli slip e inizia a giocare con la lingua contro di me.
Mi sistemo meglio per stare più comoda e lui mi afferra per le gambe bloccandomi.
"Stai ferma" mi ordina continuando.
Vengo sotto il suo tocco ma lui continua, cerco di chiudere le gambe ma le sue mani mi stringono forte impedendomelo finché non vengo di nuovo implorandolo.
Non mi da nemmeno il tempo di sbottonargli i jeans, mi aiuta lui e finisce di spogliarmi.
Prende un'altra bottiglia sul comodino e beve anche lui porgendola a me.
"Così va meglio" gli dico io "se siamo entrambi ubriachi è più divertente" rido.
"Perché devi rovinare sempre tutto" mi dice iniziando a baciarmi il collo.
Rimango in silenzio mentre lui riprende a baciarmi, si scola tutta la bottiglia prima di spostarmi di peso ed entrare dentro di me.
Mi blocca i polsi contro il materasso accelerando mentre lo guardo negli occhi ansimando e mi bacia stringendomi una mano al collo.
"Ahi mi fai male" gli dico ridendo.
"Scusa pensavo ti piacesse" mi risponde baciandomi e liberandomi dalla stretta.
"Ho detto che mi facevi male non che mi desse fastidio" lo prendo in giro.
Scoppiamo a ridere entrambi, si gira su un fianco senza uscire e mi stringe a sé baciandomi.
"Ti amo piccola, anche se sono ubriaco non ti farei mai del male di proposito"
"Lo so, però ora continua ok? Voglio passare tutta la notte così" gli accarezzo la nuca mentre mi avvicino alle sue labbra.
Continua dolcemente.
Passiamo tutta la notte a parlare, bere, scherzare e farlo di nuovo finché non crolliamo stremati.
Ci svegliamo tardissimo e andiamo un po' in giro godendoci il nostro ultimo giorno di vacanze.
Di nascosto prendo un test.
Non mi sento molto bene ma non gli dico nulla.
Prima vorrei esserne certa siccome questa volta si tratterebbe solo e soltanto di noi.
Mi porta a cena fuori, usciamo super eleganti e lo vedo che non riesce a togliermi gli occhi di dosso.
Durante la cena mi riempie di attenzioni, è bellissimo mentre mi sorride prendendomi la mano e baciandomela senza alcun motivo.
"Che c'è?" gli chiedo sorridendo.
"Sei così bella, wow, ti guardo e rimango senza fiato"
"Smettila" rido.
"È la verità" mi risponde baciandomi di nuovo il palmo della mano e portandoselo alla guancia.
"Davvero, ogni tanto mi rendo conto di quanto io sia fortunato ad avere una donna così bella, forte, determinata, al mio fianco"
"Mario..." lo interrompo.
"C'è una cosa che devo dirti" gli dico.
Mi guarda preoccupato, come se stesse aspettando la notizia più brutta di sempre.
"Sono incinta, aspettiamo un bambino"
Mi guarda con un sorrisone enorme e si alza per venirmi ad abbracciare.
"Davvero?" Mi chiede senza riuscire a trattenersi.
Mi stringe davanti a tutti riempiendomi di baci.
"Si" rido.
"Sei seria?"
"Si"
"Cazzo non vedo l'ora" mi riempie di coccole come se fossimo soli.
"Vuoi qualcos'altro? Dovete nutrirvi in due ora"
"No, sto bene" scoppio a ridere "voglio tornare in hotel per continuare con le coccole"
"Cazzo ve ne faccio quante vuoi, oddio non hai idea di quanto io sia felice"
"Anche io Mario, so quanto ci tieni" gli prendo la mano guardandolo negli occhi.
"Ti amo, amo Celeste e amerò lui o lei più della mia stessa vita"
"Ti amo anche io, scusami se ogni tanto sono una totale stronza"
"Non saresti tu" ride.
"Ehi!" Lo rimprovero "scherzo, hai ragione"