Lo aspetto in macchina in ansia.
Quando scende correndo e guardandosi le spalle apre la portiera e sale di fretta.
"Accelera muoviti" mi urla.
"Mario che cazzo è successo?"
"Devi muoverti cazzo parti!"
Metto in moto velocemente senza dire nulla.
Mi volto verso di lui e mi accorgo che ha le mani sporche di sangue.
"Che cazzo hai combinato? L'hai ucciso?"
"No purtroppo"
"Come no?"
"Non ce l'ho fatta, è ancora vivo"
"Mario sei pazzo?"
"Non ci sono riuscito scusami"
"Ma che cazzo ti è venuto in mente?"
"Non lo so, volevo parlarci, volevo sapere di Celeste, poi lui ha iniziato a fare lo stronzo, a parlarmi di te, a raccontarmi di Celeste e non ci ho visto più..."
"Cazzo!"
"Non so cosa mi sia preso mi sono fermato giusto in tempo"
"Mario ti rendi conto che ora è più incazzato di prima e ha nostra figlia?"
"È morta! Vuoi capirlo cazzo l'ha uccisa!" Mi urla piangendo.
Non l'ho mai visto così nervoso.
"Come fai ad esserne così sicuro?"
"Me l'ha detto lui..."
"E tu gli credi? Per quello l'hai quasi ammazzato?"
"Non ho resistito scusa"
"Mario che cazzo mi chiedi scusa sei impazzito!"
"Se ti scrive non gli rispondere ok? Fai finta di niente"
"Ha nostra figlia!"
"È morta te lo ficchi in testa cazzo!"
Scoppio a piangere.
Provo a frenare e accostare un attimo ma lui mi rimprovera facendomi sentire ancora peggio.
Arrivo a casa rischiando di fare un incidente e lui si precipita su senza nemmeno aspettarmi.
Mi costringe a fare le valigie e mi trascina in aeroporto.
"Dove vuoi andare? Scegli tu, basta che ce ne andiamo da nessuna qui per un po'"
Faccio spallucce fissando il cartello dei voli, non so cosa abbia in mente.
"Ti ho detto di scegliere"
"Non lo so, scegli tu, per me è uguale"
"Beh sei tu che devi starci con me"
"Senti Mario io non voglio nemmeno partire in realtà..."
"E che hai intenzione di fare? Aspettare che se la venga a prendere con te? Eh? Non ti è bastato?"
"Si... hai ragione scusa"
Alla fine decide lui e opta per New York, abbastanza lontano e magari possiamo rifarci una vita lì dice lui.
Passiamo tutto il viaggio in silenzio, le ore di volo sono interminabili.
Arriviamo in hotel prenotato all'ultimo minuto, non so nemmeno quanto gli sia costato ma è uno dei migliori qui, inizio a disfare le valigie cercando di non piangere.
Lui mi lascia sola uscendo subito e torna dopo ore, mi accorgo subito che è fatto e ubriaco e come glielo faccio notare alza la voce e mi guarda malissimo quasi da farmi paura.
"Ti rendi conto che ho quasi ucciso uno per te? Secondo te che cosa cazzo me ne dovrebbe fregare del fatto che non dovrei bere o fumare così tanto?"
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