Ancora un po'

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MARIO'S POV
Le parole di Lol mi feriscono come un pugnale.
Speravo di rimettere tutto a posto e invece è peggio di prima.
Sentire che Celeste non è mia figlia mi ha fatto crollare il mondo addosso.
Ho sempre sperato che fosse vero, che non mi avesse mentito, vederla usare la verità per farmi del male mi fa soffrire.
Sfogo tutta la mia rabbia sull'acceleratore, vado veloce, non mi importa nulla, sembra che nella città ci sia solo io e questo mi calma.
Mi distraggo un attimo, non so cosa mi sia preso, ma di colpo mi ritrovo un muro troppo vicino per frenare e alla fine il buio.
"Amore mio ti prego svegliati, come hai potuto farlo, non puoi lasciarci da sole" sento la voce di Lol in lontananza, come se stessi sognando, apro leggermente gli occhi il tempo necessario per vederla corrermi incontro in un letto di ospedale con le flebo e i respiratori che mi bloccano al letto.
"Scusami" la sento singhiozzare prima di perdere i sensi di nuovo.

Mi sveglio dopo un tempo indeterminato, non so quanto ho dormito, ma girandomi leggermente mi rendo conto che non stavo sognando, che lei è qui accanto a me rannicchiata con la testa sulla mia spalla che dorme.
Allungo il braccio il poco che la flebo mi permette e le sfioro una gamba.
Si sveglia di scatto e le sorrido.
Si stropiccia gli occhi e mi fa un sorrisone enorme prima di correre a chiamare i medici.
Quando sono di nuovo solo si siede affianco al mio letto e mi guarda.
"Ciao" le sussurro.
"Ehi..."
"Da quanto tempo è che sono qui?"
"3 o 4 giorni, ormai non li conto più... so solo che quasi non ho chiuso occhio"
"Non avevi detto che non avresti voluto più vedermi?"
"Sono pur sempre tua moglie..." mi dice malinconia, come se le dispiacesse.
"Già..."
"Senti Mario... non è vero nulla di quello che ti ho detto l'altro giorno"
"Cioè?"
"È vero, ero venuta a casa tua a dirti che mi mancavi, che mi ero accorta di non poterti rimpiazzare con nessun altro... e poi ti ho visto con lei..."
"E la storia di Celeste?"
"Secondo te?"
"Finta?"
"Non avrei mai potuto tenerti nascosta la verità fino ad ora..."
"Avrei dovuto immaginarlo..."
"Perché lo hai fatto?"
"Cosa?"
"La polizia sospetta che tu l'abbia fatto di proposito"
"Ho perso il controllo, mi sono distratto un attimo ed era troppo tardi"
"Andavi veloce non è da te"
"Ero nervoso"
"Non farlo più ok?"
"Solo se tu ora torni qui affianco a me come prima che mi svegliassi"
Sorride.
Mi innamoro di lei ogni volta che mi guarda così.
Si stende affianco a me e mi abbraccia.
"Mi sei mancato" strofina il naso contro la mia guancia e io mi giro per rubarle un bacio.
"Tutto risolto?" Le chiedo.
"Fanculo tutte quelle stronzate sul mettere da parte i sentimenti, ti amo come il primo giorno" mi risponde guardandomi negli occhi mentre mi accarezza i capelli.
"Ti amo anche io, ma lo sapevi già perché sono un coglione che non è mai riuscito a mettere da parte i sentimenti con te"
Finalmente la bacio.
"Celeste dov'è?" Le chiedo.
"Con tua mamma, le ho detto di tornare a casa e che l'avrei avvisata non appena ti saresti svegliato, stanno arrivando"
"Dovresti riposarti anche tu"
"Aspetta voglio baciarti ancora un po'"

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