Appena Mario si sveglia viene in balcone e mi trova lì a fumare.
"Ehi... non hai dormito per niente" mi chiede accarezzandomi i capelli.
Fisso il vuoto senza rispondergli.
"Questo silenzio mi uccide" si morde il labbro.
"Potevi pensarci prima" mi alzo per rientrare dentro e mi butto sotto le coperte.
"Senti... non ne abbiamo mai parlato... non mi hai mai lasciato spiegare e non ti ho mai chiesto davvero scusa..."
"Non ho bisogno delle tue scuse Mario... non credevo potessi rovinarmi la vita senza nemmeno pensarci, non mi servono scuse perché non ne hai, per colpa tua ho perso il lavoro dei miei sogni, ho perso i miei amici, per una cazzo di scenata di gelosia inutile, perché non sai frenare la tua rabbia, cazzo se lo avesse fatto Nicolò l'avrei capito, ma ti pensavo migliore di questo..."
"Scusami... ti ho vista ballare con lui e..."
"E secondo te se avessi voluto tradirti lo avrei fatto davanti a te? Ti avrei invitato per non farti sentire escluso dalla mia vita?"
"È che... tutti hanno iniziato a guardarmi male da quando sono arrivato e pensavo ci fosse sotto qualcosa, quella stronza ha confermato i miei dubbi dicendomi che tutti pensavano che tu e Jean Pierre aveste una storia... non ci ho pensato due volte che potesse essere una cazzata, è vero, mi dispiace, non so cosa mi sia preso, mi sono sentito escluso dalla tua vita... e poi dai... che ne sapevo che fosse gay, è un modello ed è molto più bello di me, non mi sarei stupito se fosse stato vero... lo sai... me lo chiedo sempre perché stai con me quando potresti avere chiunque..."
Lo guardo con un sorriso malinconico mentre lotto con me stessa e con i miei sentimenti.
Vederlo così insicuro mi spezza il cuore.
Quando non fa casini è la persona migliore del mondo e non se ne rende conto.
Una parte di me ancora non riesce a perdonarlo ma ciò che provo per lui è più forte.
Mi rendo conto che sta soffrendo più di me, in questo periodo ha fatto di tutto per rendermi felice, per vedermi sorridere anche momentaneamente, l'ho lasciato da solo con Celeste ed è stato in grado di crescerla nonostante il lavoro senza lamentarsi e senza farmi pesare la mia assenza.
"Mario smettila di pensare queste cose, non ti cambierei con nessuno al mondo" lo abbraccio.
"Ma smettila, che mi odi..."
"Non è vero... la verità è che puoi fare qualunque stronzata ma una parte di me ti amerà sempre..."
"E l'altra parte di te?" Sorride.
"Quella un po' ti odia, forse si" lo attiro a me facendolo cadere su di me.
"Se me lo permetti mi faccio perdonare anche da lei" sorride contro la mia guancia, senza sciogliere l'abbraccio.
Mi scanso un po' per guardarlo negli occhi e ci copro con il cappuccio della mia felpa, lui si riavvicina, strofinando il naso contro il mio e sfiorandomi le labbra.
Mi manca baciarlo, mi manca il suo sapore, mi è mancato tantissimo.
Sento il bisogno di baciarlo, voglio farlo con lui, voglio dimenticare tutto.
Ma una parte di me non è pronta ad andare avanti.
Provo a baciarlo ma una fitta dentro mi ricorda il male che ho provato.
"No scusa non posso" scoppio a piangere scappando via.