Capitolo 1612

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C: è uno dei tuoi compagni?

Em: in teoria...

C: in teoria?

Em: mi ha chiesto di uscire con lui.

C: e?

Em: e gli ho detto di sì: dopotutto sono uno spirito libero.

Lo guardo e lui si mette a ridere,mettendo nello stesso tempo in moto. Non ho nessun problema a dirglielo visto che noi ci dicevamo tutto: inoltre sa benissimo che non avrei mai dato nessun'altra risposta perchè amo lui e non mi permetterei di illudere gli altri.

C: sembra un bravo ragazzo però.

Em: per quello che lo conosco lo è,ma cosa posso farci? Sono già innamorata persa.

C: e di chi?

Em: non lo conosci.

C: deve essere un bel tipo.

Em: il migliore.

Mi prende la mano per posarci un bacio,guardandomi con il sorriso: scherzavo sempre con lui in questo modo. Colin non è affatto geloso,o meglio lo è,ma in modo molto controllato: non era il tipo da scenate appena un ragazzo mi si avvicinava. Si fida di me e sa che quello che provo per lui non è una semplice cotta,inoltre ci tiene molto a lasciarmi ogni libertà e quindi non gli interessava nemmeno se uscivo con degli amici. Quella più gelosa sono io,anche se non in modo morboso: non sopporto nemmeno che le ragazze lo guardino in realtà,ma cerco di sopportarlo.

C: per fortuna che sei passata,altrimenti se fossi stata di cattivo umore il mio regalo non ti sarebbe piaciuto fino in fondo.

Em: regalo? - lo guardo incuriosita - Che regalo?

C: dovrai aspettare.

Em: oh dai,non puoi lanciare il sasso e nascondere la mano: lo sai che sono troppo curiosa.

C: per questo adoro lanciare il sasso.

Mi da un bacio sulla guancia mettendosi a ridere: è veramente irritante quando fa così. Io non riesco a resistere quando qualcuno mi dice di avere una sorpresa e lui dovrebbe sapere che come minimo voglio un indizio,ma si diverte sempre a torturarmi.

Em: dimmi almeno qualcosa,dai.

C: no... posso solo dirti che lo saprai dai tuoi.

Em: è un regalo fisico? Cioè concreto?

C: non proprio.

Em: per favore....

C: no,stavolta non otterrai nulla: sono una cassaforte.

La maggior parte delle volte riuscivo a farmi dire tutto,corrompendolo con dei baci ma oggi sembra davvero intenzionato a non dire nulla. Mi metto a fissare un punto a caso,iniziando a pensare a quello che può essere,ma non ho idee.

C: non pensarci... piuttosto,quando lo dici agli altri?

Em: domani. Oggi lo dico solo a mamma e papà,il resto della truppa lo gestisco domani.

C: ah... quasi mi dimenticavo: quella è una piccola anticipazione della sorpresa.

Con lo sguardo punta lo specchietto retrovisore e inoltre mi indica i sedili dietro. Quando mi volto,vedo una bellissima rosa rossa circondata da un bellissimo involucro. Inevitabilmente sorrido,allungandomi per prenderla. Non è la mia preferita,ma so che molto probabilmente l'ha presa rossa perchè è il colore tipicamente legato alle università.

Em: è bellissima.

C: mai quanto te.

Em: ti ho già detto che ti amo oggi?

C: sì,ma lo sento di nuovo molto volentieri.

Mi vado a mettere il più possibile vicino a lui,prendendogli la mano per poter intrecciare le nostre dita. Gli do un veloce bacio,visto che sta guidando,ma poi lo continuo a riempire di baci. Ero abituata a gesti del genere da parte sua: piccoli,ma meravigliosi.

Em: ti amo,ti amo,ti amo e... aspetta: ti amo.

C: ti amo anche io.

Em: eri davvero convinto sarei passata se hai pensato a tutte queste cose eh?

C: certo. Insomma io ho fiducia nelle tue capacità e poi,se fosse davvero andata male,sarebbe stato comunque un regalino per la ragazza più bella del mondo.

Em: non è un regalino,è il pensiero più bello che potessi avere: adoro le rose.

Come dice mia mamma,mi vizia troppo con queste piccole attenzioni: è sempre stato molto attento ai miei interessi e ai miei gusti e trovava sempre un modo di accontentarli. Dopo la collana/anello che mi aveva regalato a Natale,non mi aveva preso più nulla di davvero costoso. Questo solo perché sono stata io a volerlo,perché lui mi dava tutto quello di cui avevo bisogno in altri modi. Ha fortunatamente rispettato il mio desiderio,ma sembrava troppo bello per essere vero: è tornato a fare di testa sua per il mio compleanno,quando ho scoperto che aveva contribuito con i miei genitori e i miei fratelli a comprarmi la macchina. So che non ha problemi dal punto di vista economico,ma non volevo che spendesse troppi soldi per me. Anche perché oltre a quello,mi aveva fatto anche un altro regalo.

C: quindi sei ufficialmente una matricola eh?

Em: sì. Qui è un po' più distante da casa rispetto all'altra università però...

C: non sarà un problema.

Em: in che senso? Insomma non sarà facile fare avanti e indietro da casa mia e poi anche dalla tua.

C: oh... sì,lo so. Intendevo dire che troveremo insieme ai tuoi una soluzione,non preoccuparti.

Appoggia la mano sulla mia gamba sorridendomi,ma non mi è sfuggito il modo strano in cui mi ha risposto. Non so se il fatto che avremo meno tempo di vederci,gli crei un problema o no e in tal caso non ne sarei molto contenta. Sto per chiedergli qualcosa al riguardo,ma lui cambia del tutto discorso.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 9Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora