Capitolo 1741

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Gaia Pov's

Mercoledì 26/01/2050

L'autobus arriva alla nostra fermata,quindi io e Asia scendiamo,salutando i nostri amici. Ormai facciamo sempre questo breve tratto insieme prima di dividerci e andare poi ognuna a casa sua.

A: pensi che per domani dovremmo studiare tanto?

G: secondo me no... alla fine ha detto che fa qualche domanda in giro.

A: tu cosa studi?

G: ma io darò una letta ai capitoli stasera dopo cena.

A: dici che basta?

G: tra tutti non credo voglia proprio interrogare noi,no?

A: non si sa mai.

Io ed Asia eravamo due tra le più brave nella nostra classe e quindi non penso che la professoressa si sarebbe focalizzata su di noi. Non abbiamo nulla da recuperare e durante le lezioni siamo sempre molto partecipi a differenza di molti altri.

G: hai sempre studiato tanto,sono cose che ancora ti ricordi.

A: lo so,ma è stata così vaga che non si è capito quello che vuole fare.

G: beh noi siamo sempre state in pari: una letta e ti ricorderai tutto fidati.

A: magari domani mattina ripassiamo insieme,ok?

G: ovvio.

Durante quei quindici minuti che l'autobus impiegava per portarci a scuola,io e Asia facevamo di tutto: potevamo ripassare o addirittura passarci qualche compito. Tra le amiche che avevo alle scuole medie,lei è l'unica che ha scelto il mio stesso liceo. Abitando anche non tanto lontane,il nostro rapporto è diventato molto più importante.

A: sei agitata per oggi?

G: agitata no... sono solo in ansia perché non ho idea di chi sia.

A: nemmeno un indizio? Che ne so se è di qui o fuori Roma...

G: nulla,solo che è un pattinatore bravo.

A: beh almeno puoi stare sicura che avrai il migliore.

G: lo spero davvero.

Oggi pomeriggio all'allenamento di pattinaggio,avrei conosciuto il ragazzo che sarebbe diventato il mio partner. È anni che faccio pattinaggio di figura e ormai è arrivato il momento di iniziare quello di coppia. Quello che mi interessa è che sia bravo almeno quanto me,ma essendoci altre ragazze potrebbero assegnare i migliori ad altre e sinceramente mi seccherebbe.

A: stai tranquilla: sei la migliore,lo sai.

G: mi preoccupa anche il carattere però. Sai come sono e non so se sopporterei una persona opposta a me.

A: vedrai che nel decidere le coppie,le vostre scuole avranno tenuto conto di tutto.

G: questo lo credo anche io.

A: beh... io vado allora. Fammi sapere poi,ok?

G: certo.

Siccome siamo arrivate all'incrocio,ci abbracciamo proseguendo poi ognuna verso casa sua. Abitiamo paradossalmente nella stessa via,ma ai lati opposti e quindi ci salutavamo sempre al "nostro" incrocio. Quando arrivo a casa,papà è seduto sul divano intento a guardare la TV e a fare le coccole a Scotty. 

 

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Lui ormai è il nostro piccolo grande amico a quattro zampe,il batuffolino di casa

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Lui ormai è il nostro piccolo grande amico a quattro zampe,il batuffolino di casa. Mamma e papà avevano deciso di prenderlo in un canile e quando è arrivato a casa era davvero piccolino. Faceva parte di una grande cucciolata,ma era stato l'unico a non essere scelto da nessuno. Quando l'ho visto me ne sono subito innamorata. E' un maltese con il pelo bianco come neve e il motivo per cui l'ho voluto chiamare così,è molto buffo perchè mi ricordava molto un rotolo di scottex tanto ero morbido. Appena mi vede entrare,salta subito giù dal divano,venendo a farmi i suoi saluti. Mi tolgo quindi lo zaino e mi abbasso per accarezzarlo.

B: Scotty lasciala almeno entrare...

G: dai che dopo papà diventa geloso.

Alzo lo sguardo verso papà,osservandolo mentre viene verso di me. Mi alzo e gli do un bacio sulla guancia,mentre lui mi aiuta a togliere la giacca per poi appendermela. Mentre percorro il corridoio,Scotty mi segue: lo fa tutte le volte che gli manco.

G: mamma?

B: è andata da tua sorella.

G: Lilia o Em?

B: Lilia. Doveva uscire e le ha chiesto di tenere Camila per qualche ora.

G: mi porti tu quindi?

B: sì.

Vado in salotto e mi siedo sul divano e Scotty ci salta subito sopra per non perdermi di vista. Mi piace tanto quando mi fa le feste in questo modo: è davvero un cagnolino molto dolce. Papà va invece in cucina,iniziando a prepararmi il pranzo.

B: ti va la pasta?

G: come?

B: rossa semplice.

G: sì grazie. Me ne scaldi poca però,adesso arrivo.

B: no,ti porto tutto lì dai così sei più comoda.

G: sei grande papi.

Mi giro per mandargli un bacio e lui mi guarda mettendosi a ridere,ma ricambiando il mio gesto. Mamma non ama molto che si mangi sul divano,ma papà fa sempre un'eccezione per me quando lei non c'è.

B: come è andata oggi?

G: bene. Ho preso 8 nella verifica di matematica.

B: quella per cui eri preoccupata?

G: sì,infatti ci sono rimasta: pensavo fosse andata molto male.

B: beh brava tesoro.

G: grazie.

Mamma e papà non sono mai stati quel tipo di genitori che per un brutto voto,ti punivano. Tuttavia volevano che ci mettessi tutto il mio impegno,nonostante il mio sport mi portasse via molte ore. Avevo però sempre cercato di far incastrare tutto e anche se non era stato affatto facile,ero sempre riuscita ad ottenere dei buoni risultati in entrambe le cose. Vedo papà arrivare con il mio piatto e una bottiglietta di acqua in mano,così li prendo e lui va a mettersi sul divano di fianco a quello dove sono io. Prima di iniziare a mangiare però,faccio andare Scotty da papà perché altrimenti non riuscire a mettere in bocca nulla.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 9Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora