Capitolo 1690

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G: cosa prepari?

Em: del sugo per la pasta.

G: buona,ma non avresti della carne?

Em: tranquilla è per me: a voi faccio il pollo con l'insalata.

G: oh grazie. - mi da un bacio - Non posso mangiare troppi carboidrati.

Em: già,non sia mai che tu possa riempiti troppo lo stomaco.

Sinceramente potrei capire chi ha una tendenza ad ingrassare e che quindi deve stare attento nell'alimentazione,ma Gaia ha ereditato come tutte noi il metabolismo di mamma: non ingrassiamo nemmeno a volerlo. Dovrebbe concedersi qualche gioia in più,al di là del suo sport.

G: bisogna comunque mangiare bene Em,anche se non si ingrassa.

Em: ah,perché tu mangi? Non lo sapevo: pensavo assaggiassi e basta.

G: guarda che se zio Col è così bello è perché si impegna come me.

Em: Colin è bellissimo a prescindere e lo sarà ancora di più quando capirà che non gli serve tutta questa roba.

Anche lui stava molto attento a quello che mangiava,permettendosi qualche sgarro di tanto in tanto,ma il suo corpo era meraviglioso anche senza il bisogno di tutta quell'attenzione. È vero che la sua era proprio una passione per la palestra,ma avrebbe potuto smollare un pochino.

G: dovresti essere contenta,visto che sei una frana a cucinare.

Em: non fare la furba. - le do un piccolo calcio - E poi non sono obbligata a cucinare per lui: sono sua moglie,non la sua cuoca.

G: con quella pancia lo avevo capito.

Em: smettila con questi riferimenti.

G: oh dai: non ci credono più nemmeno i bambini di 5 anni alla cicogna.

Tutte le volte che Gaia stava con me e Colin,faceva sempre riferimenti di questo tipo: se papà l'avesse sentita gli sarebbe venuto un infarto,ma in fondo era proprio da lui e da mamma che lei aveva imparato queste spiritosaggini.

G: vado ad asciugarmi i capelli e arrivo,così ti aiuto ad apparecchiare.

Em: fai con comodo,tanto Colin non arriva ancora: facciamo in tempo.

Gaia va velocemente di là e io continuo invece a preparare. Dopo qualche minuto mi sento un piccolo dolore alla pancia,simile ad una piccola contrazione,ma nel giro di un paio di secondi avverto una strana sensazione di bagnato tra le gambe. 

Quando abbasso lo sguardo,i miei presentimenti hanno conferma perché vedo del liquido sul pavimento e i miei pantaloncini bagnati

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Quando abbasso lo sguardo,i miei presentimenti hanno conferma perché vedo del liquido sul pavimento e i miei pantaloncini bagnati. Nonostante tutto,cerco di restare tranquilla.

Em: Gaia... - urlo per farmi sentire - vieni qui per favore.

G: cinque minuti e ho finito.

Em: no,ho bisogno che vieni ora.

Non ho un tono allarmato,ma spero che avverta il fatto che sono un tantino agitata. Sento infatti i suoi passi farsi sempre più vicini e quando mi vede,noto che non ne capisce il motivo,così le indico il pavimento.

G: oh mio Dio! Adesso come facciamo? Devi andare in ospedale,ma io non posso di certo portarti e...

Inizia una lunga serie di frasi che sinceramente non seguo nemmeno: la conosco e purtroppo quando succede qualcosa,si spaventa per il fatto che possa succedere qualcosa e in modo particolare se si tratta di me. Si avvicina a me,ma cerco di farla stare calma perché ho bisogno che lei sia tranquilla e lucida.

Em: va tutto bene Gaia. Adesso devi fare come ti dico,ok?

G: ma... loro stanno per nascere! Io non so come...

Em: ascoltami. - le prendo le mani - Ora chiami Colin ok? Io sto bene,non preoccuparti.

In ospedale mi avevano spiegato che la rottura delle acque non avrebbe significato un imminente segnale di parto,inoltre non sento ancora dolore,quindi sono tranquilla. Soprattutto devo trasmettere la mia serenità a Gaia se voglio che mi aiuti senza spaventarsi.

G: sí... allora chiamo zio Colin.

Queste parole le dice quasi ripetendole a se stessa per mantenersi tranquilla. Va a prendere il suo cellulare,portandoselo dopo pochi secondi all'orecchio. Mi tengo una mano sotto alla pancia,mentre inizio a sentire un leggero fastidio. Vedo che Gaia inizia ad agitarsi per il fatto che Colin non risponde.

G: perché non mi risponde?! Em come facciamo,non puoi di certo guidare e...

Em: calmati. Chiamalo con il mio.

Le indico il microonde,ovvero dove ho appoggiato il cellulare: è a pochi passi da me,ma ho paura che muovendomi,il dolore che sto iniziando a sentire si faccia più forte. Non ho pensato che quando è in classe Colin risponde solo se a chiamarlo sono io. Mi tengo alla sedia,mentre Gaia viene a prenderlo di corsa,aprendo la chiamata e mettendo il vivavoce. Come previsto,dopo pochi secondi Colin risponde.

C: amore,so che ti manco: sono a casa tra un'oretta.

G: zio Col devi venire a casa subito!

C: Gaia... - lo sento sorpreso - perché? Cosa è successo?

G: Em sta per avere i bambini!

C: cosa?!

Tra la voce squillante e quasi terrorizzata di Gaia e quella sorpresa di Colin sono davvero confusa. Non appena ho sentito parlare Colin avrei voluto dire qualcosa,ma devo ammettere di essere impegnata a gestire le contrazioni che hanno iniziato a farsi sentire.

Em: amore devi venire qui,subito.

C: sì... certo. Sono lì in meno di dieci minuti,non preoccuparti amore.

Aver sentito la mia voce,sembra avergli fatto realizzare che non si tratta di uno scherzo. Fortunatamente abitiamo a pochi minuti dall'università e ho la certezza che si tratterà di dieci minuti reali. Mi metto seduta sulla sedia,chiudendo gli occhi e cercando di gestire il dolore che sto iniziando a provare.

G: zio Col cosa devo fare? Em respira forte.

C: non ti preoccupare,lascia il telefono vicino a lei così le parlo io. Tu va a prendere il borsone che abbiamo in camera e portalo fuori dal portone.

G: va bene.

Mette il cellulare sul tavolo vicino a me,andando dritta in camera nostra. Come me Colin ha capito che una delle cose più importanti ora è tenere Gaia calma e farle capire che andrà tutto bene.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 9Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora