Capitolo 1671

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E: ti ricordi che alle fedi devi pensarci tu,vero?

B: sì signore. Vado ad ordinarle la prossima settimana non ti preoccupare.

E: di una paio di millimetri più grande per Em: le si potrebbero gonfiare un po' le dita.

B: Emma lo so,stai tranquilla.

Ognuno di noi aveva un compito e giustamente occupandomene in prima persona,volevo essere sicura che tutto venisse fatto in modo perfetto: Emily mi aveva dato fiducia e volevo che avesse il matrimonio migliore che potesse immaginare. All'improvviso,sentiamo il suono del campanello e Simone va velocemente di sotto,tornando dopo un minuto con due cartoni e solo a vederli mi fanno venire fame. Viene a sedersi sul letto porgendomi la mia pizza e quando apro il cartone,respiro quel buonissimo profumo.

E: avevo davvero voglia di pizza.

B: dovrei iniziare a pagare come si faceva anni fa,con gli assegni.

E: perché?

B: non spenderemmo nemmeno un euro perché non incasserebbero l'assegno pur di tenersi l'autografo.

E: era un ragazzo nuovo?

B: sì. Gli ho autografato il casco.

Sorrido per il fatto che in questi anni,ci era capitato di autografare di tutto: da oggetti a parti del corpo come braccia,viso e gambe. Mentre mi parla io ho già iniziato a mangiare,visto che la pizza arriva già tagliata a fette e anche lui dopo poco fa lo stesso. Sentiamo un cellulare emettere un suono e Simone riconosce subito che si tratta del suo: lo prende in mano,fissando lo schermo per poi sorridere e mostrarmelo. È un messaggio di Gaia,in cui si scusa di non avergli scritto prima,ma di non preoccuparsi perché sta benone. Inoltre gli ha scritto di darmi un bacio e che ci avrebbe fatto sapere a che ora andare a prenderla domani.

B: le avevo detto di mandarlo a te,ma....

E: ma sa che quello agitato sei tu.

B: a quanto pare. - rimette giù il cellulare - Per fortuna non ci sono altri figli.

Ci mettiamo entrambi a ridere,ma le sue parole mi fanno riflettere: in effetti avevamo sempre pensato che ne avremmo avuti solo due. Varie vicissitudini ci hanno portato a trovare Lilia e poi Gaia,anche se a differenza degli altri,l'avevamo in un certo senso cercata. Non che fosse più importante degli altri,ma eravamo forse più pronti per il suo arrivo rispetto a quello di Alex ed Emily. Lo osservo mentre mangia un pezzo di pizza e lui nota subito i miei occhi su di lui.

B: a che pensi?

E: cosa ti fa credere che io stia pensando a qualcosa?

B: me lo stai davvero chiedendo? Il fatto di essere sposati da trent'anni non ti suggerisce nulla?

E: ok... pensavo a come avevamo immaginato la nostra vita. Ti ricordi quando eravamo certi di dover avere solo Alex ed Em?

Simone si lascia sfuggire una piccola risata per poi bere un sorso di vino. Oggi lo avevo decisamente riempito di discorsi molto strani,ma è sempre bello vederlo sorridere quando si tratta di un nostro ricordo.

B: eccome se mi ricordo. Non sono mai stato capace di darmi una spiegazione sensata.

E: quindi ti ricordi anche di tutti quei sogni strani.

B: certo e appunto è assurdo come si siano rivelati veri per certi aspetti.

E: ti sei mai chiesto se ci sia stato qualcosa ad averti portati qui? Insomma so che è fantascienza,ma a volte penso che ci sia qualche forza inspiegabile che ci abbia voluto insieme.

Sono sempre stata una persona romantica,che crede che ognuno di noi ha una persona che lo completa,ma so benissimo che non si tratta di forze paranormali o altro. Tuttavia se ripenso a come ci siamo innamorati e alla nostra storia,non posso non credere che qualcosa deve essere avvenuto per motivi inspiegabili.

B: l'ho sempre pensato. Se penso a come ero e a quale direzione stava prendendo la mia vita,deve essersi trattato per forza di qualcosa del genere.

E: non hai mai nemmeno avuto un dubbio?

B: no: qualcosa o qualcuno avrà di certo voluto darmi una svegliata per farmi rendere conto di cosa avessi davanti agli occhi o meglio chi.

E: sembra successo in un'altra vita se rifletto su quanto è passato,ma allo stesso tempo mi sembra di aver trascorso comunque troppo poco tempo con te.

B: è come ti ho detto prima: nemmeno mille vite basterebbero.

Simone era diventato la mia abitudine,ma quell'abitudine che scegli e di cui sei consapevole che non potresti fare a meno. Non ho mai nemmeno saputo cosa potesse essere la noia con lui e dopo trent'anni,posso dire di non aver ancora smesso di conoscerlo del tutto.

B: ho sempre pensato di essere completo e di bastare a me stesso,lo sai. Insieme valiamo quanto tre persone,ma da solo non valgo nemmeno mezza e anche se è strano,adoro sentirmi così.

E: non vali mezzo amore.

B: lo so,ma è il concetto capito? Prima di incontrarti non avrei nemmeno potuto concepire questo tipo di vita per me: figli di cui preoccuparsi,nipoti di cui non riesco a fare a meno...

E: nemmeno io,ma se siamo arrivati fino a qui è stato anche perché tutte le volte che credevo di non farcela,c'eri tu a darmi la forza.

Simone porta la mano sulla mia guancia,accarezzandomela,e poi si avvicina per darmi un bacio. Potevamo avere delle idee contrastanti che ci portavano a volte a discutere,ma presa una decisione eravamo sempre uno affianco all'altra pronti a sostenerci.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 9Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora