Capitolo 1772

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B: amore?

Em: papà ho paura...

B: non devi: sono sicuro che le cure che gli stanno facendo stiano dando i loro effetti.

Em: non voglio nemmeno pensare all'idea di perderlo.

B: appunto non è nemmeno un'ipotesi. Colin è ancora un ragazzo ed è forte: gli ci vorrà un po',ma starà bene. Fidati di me.

Questo virus colpisce in modo decisamente più letale le persone anziane o comunque deboli a livello di salute,ma anche qualche ragazzo era stato colpito. È vero che a livello fisico Colin può combattere meglio di altri questo virus,ma anche lui era stato in terapia intensiva come molti altri all'inizio. Lo vedevo dal video ed era debole e anche se diceva di sentirsi meglio,il suo corpo ne aveva sicuramente risentito.

B: ti chiamerà lui quando avrà finito?

Em: dovrebbe...

B: vedrai che ti chiamerà prima di sera.

Em: lo spero... anche i bambini vogliono vederlo.

B: posso immaginarlo amore.

Leah e Liam erano ovviamente molto felici di poterlo sentire e vedere al cellulare,ma essendo abituati ad averlo con loro tutti i giorni,hanno capito che qualcosa non andava. Per quanto sia io che Colin avessimo provato a spiegargli che il papà sarebbe tornato presto,alla sera capitava ancora che si mettessero a piangere nel non vederlo. Anche ieri sera li ho coccolati per un bel po' prima che chiudessero gli occhi pieni di lacrime e smettessero di chiedere dov'è papà.

B: e tu? Hai avuto i risultati?

Em: nemmeno,ma immagino stia andando tutto a rilento.

B: ti hanno detto un paio di giorni o sbaglio?

Em: sì,ma credo che mi telefoneranno nei prossimi giorni.

B: se fosse stato negativo,ti avrebbero già chiamato secondo me.

Em: lo credo anche io.

La settimana scorsa avevo iniziato a sentirmi poco bene e siccome io e Colin avevamo provato ad avere un altro bambino,ho fatto un test di gravidanza. L'esito era stato positivo,ma per sicurezza avevo dovuto fare una visita. A causa del virus però gli ospedali erano davvero pieni di pazienti di cui occuparsi e tutti i risultati non urgenti erano stati rimandati. Non avevo nemmeno detto nulla a Colin perché due mesi fa era successa la stessa cosa,ma si era rivelato un falso allarme. La prima settimana era stato davvero male e quando era uscito dalla terapia intensiva,non avevo voluto dargli pensieri visto che doveva riprendersi. Ora che dice di stare meglio,spero che possa guarire e tornare a casa così da poterglielo dire.

Em: papà...

B: dimmi amore.

Em: finita questa storia,voglio venire a stare da voi per un po' con i bambini e Colin: voglio stare con voi.

B: siete i benvenuti amore,non vedo l'ora di avervi qui allora.

Em: mi raccomando,state attenti.

B: non ti preoccupare amore.

Mi fa piacere averlo fatto sorridere anche solo un momento perché anche lui ne ha bisogno. Vorrei essere forte come lui certe volte,ma so di non esserlo: ho sempre fatto finta e ora che non ho più nemmeno Colin con me,non riesco a fare nemmeno più quello.

Em: dai un bacio a mamma e Gaia.

B: certo e tu ai bambini. Gli vogliamo bene e anche a te amore,tanto.

Em: ti chiamo io domani,va bene?

B: va benissimo. Stai tranquilla e non preoccuparti.

Em: ok,ciao papà.

Ci scambiamo anche un bacio e dopo aver chiuso la chiamata,appoggio il cellulare,portandomi le mani sugli occhi. Non è facile vivere con la paura addosso: la paura che Colin possa peggiorare,stare ancora più male o addirittura arrivare al peggio. Non è facile gestire due bambini che giustamente non capiscono perché il loro papà non torna. Vorrei solo che tutto finisse,perché sono davvero stanca di questa situazione. Vorrei solo che Colin potesse tornare a casa qui da noi. Vorrei poter andare là da lui tutti i giorni,ma la risposta è sempre la stessa: tutto un vorrei,ma non posso.

Li: mamma...

È la tenera e assonnata vocina di Liam a distogliermi dai miei pensieri. Porto subito lo sguardo su di lui che a piccoli passetti,sta venendo verso di me. Mi allontano di poco dal tavolo,voltandomi verso di lui per prenderlo in braccio appena arriva da me.

Em: buongiorno amore. Hai dormito bene?

Liam si limita a muovere su e giù la testa,venendo ad appoggiare la testa sulla mia spalla. Lo accarezzo mentre lo sento circondarmi il collo con le sue manine: quando si alza ha sempre bisogno di un paio di minuti di coccole. Il mio cellulare vibra e si sente il suono di una notifica di Whatsapp. Questo fa alzare subito la testa a Liam che per parlare si toglie il ciuccio dalla bocca.

Li: papà?

Em: no amore,è un messaggio.

Li: papà?

Em: il papà ci chiama più tardi lo sai.

Li: no cama papà?

Mi viene il groppo in gola nel vedere l'innocenza con cui insiste a chiedere se ci sta chiamando Colin. Prendo il cellulare e vedo che è un messaggio sul mio gruppo di lavoro e senza nemmeno leggerlo,lo segno come già visto. Da quando Colin è stato portato in ospedale non ho nemmeno pensato di lavorare. Non ci riesco. Liam vedendomi prendere il cellulare,allunga la manina.

Li: papà no?

Em: adesso è impegnato,ma ci chiamerà presto vedrai.

Li: io bene papà.

Em: anche lui ti vuole un mondo di bene e manca molto anche me.

Liam si rimette il ciuccio,mettendo la testa nel mio collo e tornando ad abbracciarmi. Sia lui che Leah sentivano molto la mancanza di Colin,ma Liam era quello che l'aveva somatizzata di più. Era già molto sensibile di suo,ma di sicuro la mancanza del suo papà non lo ha fatto stare meglio.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 9Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora