Capitolo 1692

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E: Em amore? Ci sei?

Em: sì ci sono mamma.

E: io e papà partiamo tra un paio di minuti. Come vanno le contrazioni?

Em: per ora ancora bene,ma ho iniziato a sentirle nel giro di poco e piano piano fanno sempre più male.

E: è normale tesoro,dovrai essere forte e non solo mentalmente.

In questi mesi mi ero informata su tutto e trattandosi di un parto gemellare,avevo dovuto fare un corso preparato per essere preparata il più possibile. Considerato che la mia gravidanza era sempre andata molto bene,avevo deciso di avere un parto naturale e quindi conosco quello a cui sto andando incontro.

E: Gaia ha detto che Colin è già arrivato.

C: sì Emma,siamo già diretti all'ospedale tranquilla.

E: mi raccomando non lasciarla nemmeno un secondo capito.

Em: mamma per favore.

E: no,è un momento importantissimo: ora fai la forte,ma credimi senza di lui non vorrai muovere un passo.

C: non ti preoccupare,non ci penso nemmeno a perderla di vista un attimo.

Colin porta la mano sulla mia che ho appoggiato sulla pancia per poter gestire meglio le contrazioni quando arrivano. Posso "giocare" a fare la persona più forte del mondo,ma mamma sa esattamente come mi sento: in effetti se non avessi Colin qui,sarei decisamente più agitata.

E: pensa solo a stare tranquilla che al resto pensiamo io e papà.

Em: va bene grazie.

E: Gaia tu aiuta tua sorella e Colin ok?

G: sì mamma: faccio tutto quello che mi dicono di fare.

E: bene... è bello sentire questa frase da te e non da tuo padre per una volta.

Le parole di mamma riescono a far sorridere tutti,compresa me: Gaia non amava molto le regole,anche se mamma e papà erano molto elastici e a papà era sempre bastato un sorriso per convincerlo a farci fare quello che volevamo.

E: allora ci vediamo lì. Stai tranquilla amore,papà si sta preparando ma ti manda un bacio.

Em: daglielo anche da parte mia.

E: va bene. A dopo.

Gaia tira indietro il braccio che aveva allungato verso di me per farmi sentire meglio la voce di mamma. Mi arriva una contrazione decisamente più forte delle altre e d'istinto mi stringo forte intorno al braccio di Colin,facendogli leggermente male.

C: ehy,tutto ok?

Em: scusa...

C: non preoccuparti stringi finché vuoi,ma stai bene?

Em: sì,solo una contrazione forte.

C: resisti che tra poco siamo in ospedale.

G: Em te l'avevo detto di non fare sforzi.

C: quali sforzi scusa?!

In questo momento tra noi tre c'è un vero e proprio scambio di sguardi: Colin è come previsto seccato anche solo all'idea che io abbia mosso un dito,io sto fulminando Gaia perché poteva evitare di lasciarselo scappare adesso e lei invece ci guarda dispiaciuta perché sa di aver detto qualcosina di troppo.

C: allora?

G: no... io non intendevo che ha fatto degli sforzi...

C: Gaia dimmi la verità.

Em: dai,non ho fatto nulla di diverso dal solito.

C: Gaia non li avrebbe definiti sforzi se non lo fossero stati. Non capisco perché ti ostini sempre a strafare.

Gaia continua a guardarmi dispiaciuta dallo specchietto,ma alla fine non sono arrabbiata con lei: anche se non è stato il miglior momento in cui tirare fuori la cosa,sono abituata a sentire Colin "riprendermi" su questo aspetto. Gli accarezzo la mano che non ha mai allontanato dalla mia pancia: non ha tutti i torti perché sono davvero testarda a volte,ma ha capito di aver esagerato un pochino.

Em: te lo assicuro,non ho fatto alcuno sforzo o comunque nulla che non mi sentissi in grado di fare.

C: scusa amore. Fosse per me,ti farei anche scalare l'Everest,ma mi preoccupo per te... per voi.

Em: lo so e ti amo anche per questo.

Gira il viso verso di me,riservandomi un sorriso: anche se tutto è sempre andato bene fino ad ora,si tratta pur sempre di una gravidanza gemellare e ha anche ragione a preoccuparsi per me. Noto che Gaia sta cercando lo sguardo di Colin,credo per paura di averlo deluso in qualche modo. Gli stringo leggermente la mano,facendogli segno con gli occhi di guardarla e notare la sua espressione.

C: Gaia ci sei?

G: sì...

C: come mai quel muso lungo?

G: sei arrabbiato con me,vero?

C: perché dovrei?

G: ieri mi avevi detto di tenere d'occhio Em e non l'ho fatto abbastanza. Ti ho deluso,lo so.

Anche in un momento per me così delicato come questo,non riesco a non trovare adorabile la dolcezza di mia sorella: Colin le aveva soltanto chiesto di occuparsi di me,ma sapevamo che sarebbe stata questione di giorni: non è colpa di nessuno se il momento è arrivato proprio oggi.

C: tu sai fare tante cose Gaia,ma non penso che deludere qualcuno sia sulla lista.

G: come? - lo guarda sorpresa - Non sei arrabbiato?

C: non potrei mai esserlo,non è da me. Inoltre nemmeno io riesco a tenerla ferma: tua sorella è una testona.

G: grazie grazie.

Gaia si avvicina,allungandosi verso di lui per dargli un lungo bacio sulla guancia,tornando tutta sorridente. Sono contenta di vederla tranquilla anche da questo punto di vista,ma a rovinarmi lo stato d'animo arriva l'ennesima contrazione.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 9Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora