Em: non me lo hai mai detto.
B: l'ho detto a lui una volta. Ora sei una giovane donna,ma io non riesco a vedere altro che la mia bambina: quel piccolo terremoto biondo che saltava da una parte all'altra della casa.
Em: papà...
B: ovviamente mentirei se ti dicessi che non mi si stringe il cuore per il fatto che ogni giorno ti allontani sempre più da me,ma...
Mi avvicino a lui stringendomi al suo braccio nel momento in cui sento che gli muoiono le parole in gola e la voce gli si rompe. Non so perché mi stia dicendo ora tutte queste cose: non pensavo che solo una cena lo toccasse tanto.
Em: papà io non andrò da nessuna parte.
B: come vorrei che fosse vero amore. - mi accarezza la guancia - Ma è giusto così: sei cresciuta e io devo farmene una ragione.
Em: sarò sempre la tua bambina.
B: lo so,per questo vederti andare via farà male.
Em: papà ma non me ne devo andare: è solo una cena. Probabilmente domani sarò già a casa a romperti le scatole.
Papà si limita a sorridere,guardandomi e sistemandomi i capelli dietro alle orecchie. Le mie domande devono avergli smosso qualcosa di troppo se è arrivato quasi a commuoversi e a pensare a quando me ne andrò.
B: sai perché all'inizio non volevo che Colin si avvicinasse a te?
Em: modalità papà protettivo?
B: all'ennesima potenza. - sorride - La realtà è che sapevo che sarebbe stato quello giusto.
Em: davvero? Credi che lo sia?
B: sì: il vostro è quell'amore che c'è e basta. È come è stato per me e la mamma: non ci siamo mai davvero innamorati,ma ci siamo amati da subito senza mezze misure.
Em: ma allora perché quella diffidenza? Perché lo hai tenuto lontano mettendo a rischio il nostro rapporto?
Ora papà era molto contento di me e Colin,ma le prime settimane dopo che ci eravamo ritrovati l'anno scorso non erano state semplici: lui era come un generale e voleva sapere quello che facevamo o dove andavamo. Aveva sempre desiderato per me un amore come quello che lui ha per mamma,ma allora perché lo ha allontanato quando l'ho trovato?
B: sapevo che probabilmente con il tempo sarebbe diventato importante per te e beh... che avrebbe preso il mio posto.
Em: papà,ma nessuno potrebbe mai prendere il tuo posto.
B: lo so,ma ora il tuo cuore è in mano ad una persona che non sono io. È giusto che sia così,ma quando ci penso fa ancora male un pochino.
Em: non deve,perché non potrò mai metterti da parte papà. Insomma amo Colin,ma tu... tu sei tu.
Senza nemmeno rendermene conto i miei occhi si sono riempiti di lacrime che tento di trattenere fino alla fine. Quando però papà mi prende la mano,l'emozione mi tradisce e le lacrime abbandonano i miei occhi,scorrendomi lungo le guance. Papà me le asciuga subito,abbracciandomi ancora.
B: sei una ragazza fantastica tesoro e mi interessa solo che tu sia felice perché te lo meriti. - scioglie l'abbraccio - Quindi niente lacrime ok?
Em: non voglio che pensi che non sei importante solo perché ora ho Colin.
B: lo so che sono importante per te. Le mie sono solo paure che vengono con l'età: sai,inizio a sentire gli anni.
Em: ma smettila,sei ancora un ragazzino.
B: magari tesoro.
Le sue parole riescono a strapparmi come sempre un sorriso,ma mi avvicino a lui per abbracciarlo ancora. Non penso che cambierà mai quello che provo per lui: per quanto potrò diventare grande,resterò sempre la piccola Emily che va da lui per un abbraccio.
B: sono davvero fiero di te tesoro: per l'università,per Colin e per la persona che sei. Davvero.
Em: grazie papà. Spero sempre di non deluderti.
B: non potresti mai.
Em: stasera andrà tutto bene,non preoccuparti: sarò in buone mani.
B: non ricordarmelo ok?
La sua occhiata mi fa scoppiare a ridere: aveva ragione mamma quando ha detto che dentro di lui sa la verità. Saperlo però non voleva dire accettarlo o farci i conti e,conoscendo papà,avrebbe rimandato la cosa per molto tempo.
B: sappi solo che io ci sono sempre. Per qualsiasi cosa. E scusami se a volte metto le mani avanti: è perché ti voglio troppo bene.
Em: questo l'ho sempre saputo papà.
B: e giusto perché tu lo sappia,una via di mezzo è sempre la scelta migliore.
Em: in che senso?
B: oh beh... in generale. Ricordatelo soltanto.
Em: ok. - alzo le spalle - Vuoi vedere il vestito che ho scelto?
B: aspetto. Preferisco una sorpresa e poi.... è meglio così.
Mi fa l'occhiolino facendomi sorridere: in effetti se lo avesse visto alla fine,avrei avuto la scusa di non poter andare a cambiarmi. Conosco però i gusti di papà e senza dubbio gli sarebbe piaciuto e non avrebbe avuto nulla da ridire.
Em: allora io vado a lavarmi.
B: va bene.
Gli do un bacio sulla guancia,abbracciandolo forte per poi alzarmi e andare verso la porta. Quando sto per socchiudere però,richiama la mia attenzione con un piccolo fischio.
B: mi raccomando: poca vaniglia.
Gli sorrido annuendo per poi uscire dalla stanza. La vaniglia era il profumo che a noi ragazze di casa piaceva da morire grazie all'influenza di mamma e,vuoi o non vuoi,ha sempre avuto un bell'effetto sulle persone. Immagino che quindi abbia a suo modo voluto invitarmi a rendermi meno appetibile agli occhi di Colin. Ora sarei andata a quella cena decisamente con un peso in meno sul cuore.
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Biondo ed Emma - Ricordati di ... 9
ChickLit- SEQUEL - Simone ed Emma ormai sono grandi,così come i loro figli. Hanno dovuto fare i conti con le loro scelte e le hanno accettate,sostenendoli. La loro famiglia è più solida che mai,ma è sicuramente destinata a diventare sempre più grande. Come...