Capitolo 1742

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B: hai tanto da fare per domani?

G: no... stasera devo solo dare una letta a storia.

B: e basta? - mi guarda sorpreso - Nient'altro?

G: no,perché mi sono messa avanti apposta.

Avendo tre allenamenti alla settimana di due ore l'uno,dovevo sapermi organizzare perché in pratica mi rubavano tutto il pomeriggio. Cercavo quindi di usare ogni momento libero e non mi pesava magari non avere molto tempo per uscire. A me interessa potermi dedicare alla mia passione,qualsiasi sforzo debba fare.

B: senti... non è che potrei restare a guardarti oggi?

G: ok,ma perché?

B: beh vorrei vedere che ragazzo vogliono affiancarti.

G: papà...

B: so che è solo una questione "professionale",ma vorrei vedere chi ti avrà tra le mani.

G: detto così sembra che sto per incontrare un maniaco.

Non riesco a non ridere nel sentirlo parlare così perché conosco benissimo la sua preoccupazione quando qualcuno si avvicina a me,ma sarebbe diventato soltanto il mio "compagno di squadra",niente di più. Inoltre non mi avrebbe avuta "tra le mani" se non in certe figure.

B: quindi?

G: preferirei di no papà.

B: nemmeno il tempo di vedere che faccia ha?

G: ti dirò poi tutto io fidati e comunque lo vedrai spesso d'ora in poi.

B: come vuoi,va bene: lo faccio solo per non metterti in imbarazzo. Voglio sapere tutto però.

G: ti dirò ogni dettaglio giuro.

So quello di cui ha paura,ma non sono affatto in cerca di un fidanzato. Avrei potuto avere davanti il ragazzo perfetto,ma sarebbe rimasto solo il mio partner nel pattinaggio. Al di là del fatto che sono ancora molto giovane,voglio concentrarmi solo sullo studio e sullo sport senza distrazioni di alcun genere. Finito di mangiare,appoggio il piatto sul tavolino e mi alzo andando verso le scale.

G: vado un po' in camera così poi mi preparo.

B: vai pure. Mi trovi direttamente fuori perché devo andare a sistemare una cosa nella moto.

G: andiamo in moto?!

B: sì,ma non ti ci abituare.

G: ti adoro papà! Sei il migliore!

B: anche io ti adoro ruffiana. Bocca cucita però.

Vado dietro di lui,mettendogli le braccia al collo per dargli un bacio perché sa quanto mi piace andare in moto con lui. Mamma non ha la stessa idea perché ha paura che possa succedere qualcosa,ma come ogni tanto facciamo,io e lui trasgrediamo le regole. Non è che lei ce lo vietasse,ma sapendo che si preoccupava,non chiedevo mai a papà di usarla. Vado di sopra e mi butto sul letto per riposarmi un pochino,guardando il cellulare. Torno sempre verso le due da scuola e alle quattro avrei dovuto essere all'allenamento. Iniziava verso le cinque meno un quarto,ma io adoro essere sempre più che puntuale. Dopo essere andata in bagno,preparo il mio borsone indossando già la mia divisa. Scendo e vado subito nel box,dove papà mi sta aspettando.

B: preso tutto?

G: tutto,possiamo andare.

B: sali su allora.

Mi da il casco e dopo averlo indossato,salgo abbracciandomi a lui. Mi piace proprio andare in moto con papà perché anche se guida con molta attenzione,riesce comunque a farmi sentire i brividi tipici delle due ruote. Quando arriviamo davanti alla mia palestra,papà prova ancora a convincermi a farlo restare.

B: non hai cambiato idea vero?

G: no,mi dispiace papà.

B: va bene. Dammi un bacio che vado allora.

G: vieni tu dopo?

B: non lo so se viene mamma,ma nel caso niente moto.

G: vabbé ci ho provato.

Gli do un bacio sulla guancia e dopo esserci scambiati un sorriso,entro in palestra. Vado nel nostro spogliatoio e come al solito sono la prima: adoro essere sempre super puntuale,forse anche troppo a volte. Mi preparo sempre a casa in modo da essere pronta ad iniziare. Mentre aspetto le mie amiche,vado nella piccola sala pesi adiacente alla pista in cui vado sempre a riscaldarmi. Dopo qualche minuto vedo entrare due ragazze e un ragazzo che però non conosco se non di vista e che quindi mi limito a salutare. Chi invece non ho mai visto è il ragazzo che entra pochi secondi dopo di loro. Lo vedo alzare gli occhi verso di me,ma continuo a fare i miei esercizi senza dargli molta attenzione. Non so perché le mie compagne ci stiano mettendo così tanto ad arrivare. Mancano circa un quarto d'ora all'inizio dell'allenamento,così esco e quando arrivo vicino alla pista vedo la mia allenatrice.

G: Roberta! - la saluto - Non è ancora arrivato nessuno?

R: e chi dovrebbe arrivare scusa?

G: come chi? Le altre.

R: ma oggi ti ho detto che avresti incontrato il tuo compagno di squadra.

G: sì,ma avevo capito che anche Francesca e Paola dovessero conoscere il loro.

R: ma no. - mi sorride - Loro li conosceranno domani. Credo che tu abbia avuto la testa tra le nuvole come sempre Gaia: ti avevo detto che alle 16:30 avresti avuto l'allenamento solo con lui.

Mi guarda sorridendo e prendendomi in giro come sempre per la mia sbadataggine: ora che ci penso bene,mi ricordo di quello che mi aveva detto. Mi saluta dicendo che avremmo iniziato tra circa un quarto d'ora,giusto il tempo di aspettare questo ragazzo. Nella parte opposta della palestra,sulla pista di legno,quei ragazzi che avevo visto prima stanno già facendo il loro allenamento di pattinaggio ma su rotelle a differenza mia. Decido quindi di tornare in palestra per continuare a riscaldarmi. C'è ancora quel ragazzo,ma questa volta non mi nota nemmeno intento com'è ad ascoltare la musica. Mi vado a stendere sulla panca,iniziando a fare degli addominali e dopo qualche minuto sento la sua voce.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 9Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora