Capitolo 1706

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X: allora te li lascio ok?

C: va bene,grazie ancora.

X: figurati,ci vediamo dopo allora.

Dopo aver sistemato i biberon nell'apposita fessura che sporge dalla culla,lascia la stanza con un sorriso ed io la osservo andarsene dal vetro. Sblocco quindi le ruote della culla per poterli così spostare.

C: si va dalla mamma ragazzi.

Li guardo,anche se chiaramente non posso ottenere alcuna risposta sensata da parte loro,ma penso ugualmente che mi capiscano. Spingo la loro piccola culla fino alla stanza di Emily e,dopo aver aperto lentamente la porta,finalmente la rivedo. Non ci era stato vietato di vederla dopo l'intervento,ma nessuno di noi aveva voluto disturbarla almeno per un po'. Non vedevo l'ora però di rivedere il suo viso: mi sembra passata un'eternità. Mi avvicino,portando praticamente di fianco a lei la culla dei bambini poi prendo la sedia e mi metto vicino a lei. Le accarezzo con la punta delle dita la guancia,non riuscendo a non sorridere nel vederla sempre e comunque bellissima.

C: te li ho portati qui,hai visto?

Sembra proprio la bella addormentata con questa espressione serena che ha dipinta sul viso. Mi alzo per darle un piccolo e delicato bacio sulla fronte,portando poi la culla attaccata a me per poter avere i bambini a portata di "braccio". Metto infatti la mano nella culla,accarezzando entrambi e come sempre Liam si prende le coccole senza muovere un muscolo,mentre Leah invece prova sempre a prendermi il dito.

C: dovresti vederla Em: è uguale a te.

Quasi dimenticandomi del fatto che stia dormendo,mi sono voltato verso di lei pensando stesse guardando Leah insieme a me. Sono sicura che,appena sarà sveglia,non vorrà perdersi più nulla. Tra una carezza ed un'altra Leah inizia a muoversi un po' troppo,tanto da farmi capire che vuole essere presa in braccio.

C: tuo fratello potrebbe iniziare ad ingelosirsi signorina.

In realtà Liam sembra starsene bene proprio dove sta e anche se vorrei tenerli in braccio entrambi,mi devo accontentare di uno solo: in questo caso lei perché non voglio che possa mettersi a piangere e disturbare Emily. La prendo e torno a sedermi accanto ad Emily,tenendomi sempre la culla vicino. Il fatto di averla presa in braccio l'ha tranquillizzata anche se continua a muoversi.

C: è difficile starti dietro già ora,non voglio immaginare tra qualche anno.

Le accarezzo la guancia con il mignolo e come sempre,prima che possa allontanare la mano,lo prende: non ha chiaramente chissà quale forza nella presa,ma la sua intenzione di tenerlo è evidente. Sembra giocarci come al solito,ma dopo un po' lo avvicina alla bocca. Inizia ad usarlo come se fosse un ciuccio,tanto che riesco a sentire la sua piccola linguetta che se lo stringe al palato. È molto divertente come scena,ma nel giro di pochi secondi inizia a fare dei piccoli lamenti,lasciandomi andare il mignolo.

C: ok.... basta dito... però non piangere che disturbiamo la mamma.

Mi alzo per poterla cullare meglio,allontanandomi di qualche passo dal letto di Emily in modo che la senta piangere il meno possibile. Quando però mi allontano troppo,andando dall'altra parte della stanza,Leah si mette a piangere ancora di più quindi torno indietro: mi ero dimenticato del fatto che non sopportasse troppa distanza da Liam. Il suo pianto diventa più controllato,tuttavia continua.

C: amore perché piangi? Guarda tuo fratello com'è tranquillo.

Ringrazio il cielo che Liam non abbia questi momenti perché altrimenti non saprei come gestire le cose da solo. Mi rende abbastanza nervoso il fatto di non poter fare niente per lei perché magari vorrebbe Emily: so che il legame con una madre è molto più stretto quando si è appena nati.

C: cosa c'è che ti fa piangere così?

E: credo abbia soltanto fame.

La voce di Emma mi prende totalmente alla sprovvista,tanto quasi da spaventarmi: mi volto verso la porta e la vedo entrare con il suo solito sorriso. Si avvicina alla culla di Liam,prendendo uno dei due biberon e venendo poi verso di me. Lo avvicina a Leah che dopo qualche altro secondo di pianto,sembra riconoscere il biberon,iniziando a mangiare.

C: grazie... non ci avevo pensato.

E: tranquillo.

Mi fa segno di tenere il biberon,così continuo io a darle da mangiare: dal modo in cui sta bevendo,doveva avere davvero lo stomaco vuoto. Emma si sposta di fronte a me,sfiorando le guance di Leah con il dito per toglierle le lacrime: sono davvero grandi per essere uscite dai suoi occhietti.

E: dovrai prenderci la mano,ma con il tempo riconoscerai i loro pianti.

C: lo hai capito solo da come piangeva?

E: può sembrarti strano adesso,ma vedrai tu stesso che cambia in base a quello di cui hanno bisogno e questa signorina aveva solo una gran fame,vero?

Le accarezza un piedino,posandoci sopra anche un bacio per poi andare vicino ad Emily: le sistema una piccola ciocca di capelli dietro all'orecchio e posa anche un bacio tra i suoi capelli. La osservo mentre si avvicina poi alla culla,prendendo Liam in braccio.

C: Simone e Gaia?

E: Gaia se la sta prendendo un po' comoda,quindi ho deciso di venire io.

C: non eri obbligata,ma grazie: non so cosa avrei fatto altrimenti.

E: lo avresti capito ugualmente alla fine. - mi sorride - Comunque mi faceva piacere raggiungervi.

Il fatto di averla qui mi da molta più sicurezza: ero così preoccupato nel vedere Leah piangere che non ho pensato alla cosa più banale,ovvero che avesse fame. La verità è che ho paura di sbagliare qualcosa che possa fargli male in qualche modo,ma con lei qui adesso so che i bambini sono in buone mani. Leah ha praticamente già finito di mangiare e cerco di mettere in pratica quello che mi aveva detto l'infermiera. La appoggio contro alla mia spalla,ritrovandomi lo sguardo soddisfatto di Emma addosso.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 9Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora