Capitolo 1713

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Alex Pov's

Venerdì 26/03/2049

Saranno 10 minuti buoni che ascolto Tobie darmi dettagli su come sta procedendo il progetto a cui stiamo lavorando,ma non sono molto attento. Ho gli occhi fissi sulla strada mentre percorro le vie di Roma con la mia auto. Chiaramente ci tiene a farmi un resoconto,visto che oggi non sono andato in ufficio,ma mi fido di quello che fanno e francamente ho altro a cui pensare.

T: ehi... 187 dammi un segno di vita. Ci sei?

A: ci sono,ci sono.

T: di quello che ti ho detto non hai ascoltato nemmeno una parola,vero?

A: magari un paio.

T: mi spieghi allora cosa ti parlo a fare se hai la testa tra le nuvole?

Il suo tono è leggermente infastidito e lo capisco,ma al di là di tutto sono davvero sicuro che lui e Viky stiano facendo tutto nel migliore dei modi. Purtroppo anche se iniziato da poco,questo weekend non si sarebbe rivelato così positivo e quindi non posso non pensarci. Lo sento sospirare nel sentire il mio silenzio,di cui sicuramente ha capito le ragioni.

T: quando vai a prenderli?

A: non lo so... mi deve chiamare lei.

T: questa situazione non reggerà per molto,lo sai vero?

A: cosa dovrei fare? Ha iniziato lei tutto.

T: lo so,ma.... cavolo è difficile anche per tutti noi: purtroppo non riguarda solo voi due.

Ancora una volta,a malincuore,ha ragione: la rottura che c'è stata tra me e Isabella si è riversata sul nostro lavoro. Sapevo che sarebbe stato inevitabile,ma francamente non pensavo me ne sarei mai dovuto preoccupare.

A: per ora continueremo così: so che non è semplice per nessuno,ma nessuno dei due mollerà il lavoro.

T: ok,ma continuerete a venire a giorni alterni per sempre? Noi dovremo fare da "piccioni viaggiatori" in eterno?

A: non posso di certo licenziare mia moglie.

T: ex moglie.

A: non ancora,ok? Non siamo ancora divorziati,solo separati e comunque è la madre dei miei figli e anche tua amica: perché vuoi che se ne vada?

T: non voglio che se ne vada,ma così non si può continuare. Tu o lei e sai anche il perché.

Ennesimo punto che Tobie si porta a casa: purtroppo il lavoro,che volessi ammetterlo o no,ne stava risentendo parecchio. In ufficio andavamo a giorni alterni,ma capitava anche che dovessimo essere presenti entrambi in alcune occasioni e,inutile dirlo,non andavamo d'accordo su nulla. La caratteristica principale che ci rendeva efficienti era il nostro equilibrio emotivo e la nostra razionalità,entrambe chiaramente svanite.

A: non vuole andarsene e lasciare anche voi lo sai.

T: certo che lo so e sto cercando di farle capire che non ci perderebbe a cambiare lavoro,ma...

A: Tobie ho le mani legate ok? Io non so più come fare,se non lasciarle le redini della situazione.

T: sta sbagliando anche con Matías e lo sappiamo entrambi. Lui dovrebbe essere qui con noi e non impegnato in attività scolastiche da impediti.

A: è sua madre e può farlo.

Quello che con il passare dei mesi aveva sempre di più incrinato i nostri rapporti,è nato esattamente i primi giorni di agosto. Eravamo stati chiamati per un lavoro molto delicato e purtroppo eravamo stati costretti a portare i bambini con noi. A causa di alcuni calcoli sbagliati,Matías e Adele hanno rischiato di farsi davvero molto male. Non nascondo che avrebbero rischiato veramente tanto,ma siamo riusciti ad evitare il peggio anche se all'ultimo minuto. Da quel giorno Isabella ha iniziato a dirmi che il nostro lavoro era troppo rischioso e successivamente ha impedito a Matías di lavorare con noi. Io ho accettato questa sua richiesta perché è innegabile che sia pericoloso a volte fare il nostro mestiere e alla fine lui è sempre e solo un ragazzo. Tuttavia la mancanza di Matías si è fatta subito sentire e,sbagliando,l'ho fatto tornare senza che lei lo sapesse anche perché lui era il primo a non essere felice di non poter lavorare con noi. Isabella l'ha scoperto e ha iniziato a dire che i nostri punti di vista erano troppo diversi perché io non pensavo al bene dei ragazzi,ma solo ai risultati nel nostro lavoro. La verità è che Matías è un ragazzo molto particolare e lei sa bene che rinchiuderlo in quattro mura a studiare cose che ha imparato a cinque anni,non è fare il suo bene. Purtroppo come quando si corre in discesa e viene difficile fermarsi,anche i punti discordanti sono aumentati giorno dopo giorno. Questo mi ha portato a dover lasciare casa e prendere un altro appartamento,firmare una richiesta di separazione e come ciliegina sulla torta vedere i miei figli solo qualche giorno a settimana. Matías avrebbe sempre potuto capire e in più è grande ora. Il problema è Adele che invece è molto più sensibile e chiaramente ancora non capisce cosa ci sia dietro al nostro allontanamento.

T: mi stai sentendo?

A: scusa... pensavo.

T: pensa in fretta allora. Devi prendere la situazione in mano: o i rapporti tornano civili o non potete continuare a lavorare insieme.

A: non posso e non voglio obbligarla ad andare via,se non vuole.

T: invece puoi. Mi fa male dirlo perché le voglio un mondo di bene,ma tu sei il capo e mandarti via è fuori discussione.

Lei non aveva le capacità logiche che avevamo noi,ma il motivo per cui era sempre stata fondamentale per la squadra era la sua capacità di mantenerci lucidi e di non permettere alla nostra emotività di minare il nostro operato.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 9Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora