Capitolo 1746

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Avrei sopportato qualsiasi altro ragazzo,anche uno non molto bravo se avesse significato non avere lui davanti. Il modo in cui mi sfida sempre è davvero insopportabile: dovrei semplicemente non scendere al suo livello,ma non voglio dargliela vinta. Vado quindi a mettermi vicino a lui,senza tuttavia prendergli ancora la mano.

G: cosa vuoi fare per iniziare?

J: flip? Loop? Scegli tu.

G: eseguiamo i salti in scala?

J: d'accordo: un giro e un salto. Mi dai la mano adesso?

G: se mi fai cadere giuro che...

J: ritira gli artigli: non ti farei mai cadere.

Non mi guarda nemmeno negli occhi mentre parla,ma rimango molto sorpresa di sentire nel suo tono di voce un velo di sincerità. È persino incredibile pensare che possa essere serio per una volta. Lascio che mi prenda le mani e iniziamo a pattinare. I primi due salti molto facili vengono decisamente bene così come il terzo,ma quando arriva il momento di fare l'ultimo,mi blocco. Le sue mani mi stringono la vita,pronte a lanciarmi ma io mi tengo a lui e punto i piedi a terra.

J: che diavolo fai? Stava andando tutto bene.

G: ho paura di cadere,ok?

J: da quanto pattini scusa? Cadere è all'ordine del giorno.

G: ho paura che tu non mi prenda.

J: senti,sarò una spina nel fianco ma non sono un novellino: piuttosto che farti cadere,cadrei io.

Ancora una volta leggo sincerità dietro alle sue parole: questa era una regola per chiunque si dovesse esibire in coppia nel pattinaggio,ma anche in altre discipline. Tuttavia questa figura comporta farsi lanciare nel vuoto ed è difficile fidarsi.

G: io...

J: ascolta: solo perché non mi piaci,non significa che non ti consideri brava. Dimentica per un attimo tutto quello che ti ho detto.

G: non è facile.

J: lo diventerebbe se ti chiedessi scusa?

G: no,perché so che non sarebbero scuse sincere ma dettate dal momento.

J: allora dimostrami che ho sbagliato. Fammi vedere quello che sai fare: sappiamo entrambi che tu puoi farlo.

Il fatto di essere leggermente scivolata prima davanti a lui mi ha bloccata,se devo essere onesta. Non so se è un bravo attore o no,ma le sue parole riescono in un qualche modo a convincermi,così mi avvicino di nuovo a lui.

G: fammi cadere e la faccenda si chiude qui,intesi?

J: intesi.

Mi riprende le mani e dopo un piccolo giro della pista,eseguiamo quella figura. Quando riappoggio i piedi a terra,lui è di nuovo lì e le sue mani mi prendono tenendomi molto stretta. Finiamo facendo un piccolo giro poi lui mi lascia andare,facendo anche un piccolo inchino.

J: visto? - mi sorride - In pista ti puoi fidare di me.

G: perché ci tieni tanto?

J: in che senso scusa?

G: per voi maschi è diverso: le pattinatrici disponibili sono di più di voi pattinatori. Potresti trovarne un'altra senza perdere la stagione.

Improvvisamente sembra che la sua capacità di ribattere sia scomparsa perché il suo sorriso beffardo scompare,dando spazio ad un'espressione molto spaesata. In effetti sarei stata io quella che avrebbe rischiato di più e al di là della bravura tecnica,nessuna collaborazione avrebbe potuto funzionare se non c'era una base solida di stima e fiducia.

J: sei una delle più brave.

G: appunto una delle... sai credo che dovremmo lasciar perdere. Conviene che trovi qualcun'altra.

J: hai visto le figure come sono venute? Insieme siamo tecnicamente perfetti per quanto mi costi ammetterlo.

G: tranne che per i miei addominali...

J: mi rinfaccerai ogni cosa che ti ho detto?

Non si tratta di rinfacciare,ma ogni frase che dice contraddice quelle che mi ha detto prima. Se non ricordo male,mi aveva persino detto che sono semplicemente brava come le altre e che le gare che ho vinto sono solo per merito della mia famiglia.

G: pattinare è la mia vita,è quello che amo fare e non vorrei mai arrivare ad odiarlo per motivi esterni.

J: abbiamo trovato un altro punto in comune allora: facciamolo per la pista. Mettiamo da parte le incomprensioni e facciamo quello che amiamo fare.

G: non riuscirei a sopportare dei battibecchi tutte le volte. Ho bisogno di serenità quando pattino.

J: allora cercherò di limitare le mie esternazioni. Te lo prometto.

Vorrei poter avere una decisione ora,ma forse potrei pensarci come mi ha consigliato Roberta. A questo punto non ho molto da perdere: se rifiuto perdo la stagione di lancio,ma se non mi dovessi trovare bene potrei lasciar comunque perdere.

G: devo pensarci.

J: va bene. - rimaniamo in silenzio qualche secondo - Possiamo provare ancora qualcosa o vuoi andare?

G: beh... in effetti mi seccherebbe buttare un allenamento così.

J: bene.

Le nostre posizioni nei confronti uno dell'altro sono molto chiare,ma a questo punto tanto vale provare ad abbassare l'ascia di guerra. Continuiamo il nostro allenamento fino a quando Roberta viene a dirci che tra un po' sarebbe iniziato l'allenamento dei ragazzi dopo. Usciamo dalla pista e andiamo verso gli spogliatoi.

J: dovrò aspettare fino al prossimo allenamento per sapere qualcosa?

G: sì... mi serve del tempo.

J: vuoi farmela pagare per quello che ti ho detto eh?

G: no,ma non avrei torto se volessi farlo.

J: posso solo dirti una cosa?

G: dipende da cosa.

J: è una battuta e se accetti di farmela dire,non devi poi rinfacciarmela.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 9Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora