Capitolo 1725

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M: oh vedrai che non avrà un trauma per questo: le dirai che vai via per lavoro e che torni presto.

A: non so se mi piace molto come idea.... chissà poi cosa ne penserà Isabella.

M: ma che t'importa?

A: Matías!

M: scusa,ma non mi sembra che a lei sia importato molto di te quando ha deciso di andare avanti. Sono contento per lei,ma se devi farti una vacanza per stare un po' da solo e riflettere,è giusto che tu la faccia.

Non posso negare di avere un po' di risentimento verso mamma perché è vero che i rapporti si creano e si distruggono in due,ma lei aveva fatto di tutto per rovinarlo. Ora,capisco che abbia sentito il bisogno di andare avanti,ma come lo ha fatto lei,è legittimo che anche papà faccia qualcosa per stare bene.

A: non saprei nemmeno dove andare.

M: ti organizzo tutto io,ci stai?

A: non più di cinque giorni.

M: dieci.

A: una settimana,prendere o lasciare.

M: ok,una settimana. - sbuffo - Sarà vietato portare PC o altro però.

A: il cellulare dovrò portarlo per forza.

M: solo se prometti di non usarlo per lavoro.

Papà sorride,mettendosi la mano sul cuore come tutte le volte che faceva una promessa ad Adele: so che in questo modo vuole prendermi in giro per come lo sto trattando da bambino,ma a mali estremi,estremi rimedi.

M: sono sicuro che quando tornerai,sarai una persona diversa.

A: non lo so,vedremo.

M: magari incontrerai anche qualcuno.

A: smettila,non vado per incontrare nessuno: lo hai detto anche tu che devo riflettere e pensare a me stesso.

M: sì,ma se tra una riflessione ed un'altra incontrassi una ragazza....

A: passi troppo tempo con Tobie... ora a letto dai.

Dopo avermi dato una simpatica pacca sulla nuca,mi fa segno di andare. Ci alziamo e,dopo aver spento il suo PC e il microscopio,mi augura la buonanotte. Quando sto per aprire la porta,da dietro vedo sbucare Adele. Si sta sfregando l'occhio sinistro con il pugnetto e i capelli dei suoi due codini biondi sono tutti scompigliati.

Ad: papino....

A: amore cosa fai alzata a quest'ora?

Ad: ho fatto un brutto sogno.

Papà,che si era già seduto sul bordo del letto per togliersi l'orologio prima di mettersi a dormire,si alza venendo verso la porta e prendendola in braccio. Tutte le volte che la osservo,non riesco a non pensare a quanto sia strano che somigli così tanto a mamma. Mi avvicino,solleticandole la pancia,facendola così ridere.

M: vuoi che ti accompagno in camera e rimango un po' con te?

Ad: no... posso dormire con te papino?

A: ma certo.

M: ora mi sento offeso.

Ad: perché? Io ti voglio tanto bene,ma... papino è papino.

M: sei proprio una figlia di papino allora.

Papà si limita a guardare il nostro scambio di battute,ormai abituato a questi nostri toni scherzosi. L'idea di avere una sorella mi era piaciuta fin dall'inizio e con Adele ho avuto da sempre un bellissimo rapporto. Lei è ancora piccola,ma è già molto sveglia e intelligente. Usa questa intelligenza anche con papà, arruffianandoselo in ogni modo possibile a partire da nomignolo con cui lo chiama sempre.

Ad: perché eravate svegli? - si volta verso di me - Hai fatto un brutto sogno anche tu?

M: in realtà avevo fame e poi ho visto che anche papà era sveglio.

Ad: avevi fame anche tu papino?

A: no... io non riuscivo a dormire.

Ad: perché?

A: beh... non riuscivo perché non c'eri tu.

Le tocca con il dito la punta del naso,facendola ridere e Adele si abbraccia ancora di più a lui. Papà ha inventato una scusa per non dirle il vero motivo,ma la verità è che le avrebbe risposto così in ogni caso: non riusciva proprio a resistere alle sue smancerie.

M: beh,io vi lascio allora: certe scene non riesco a digerirle facilmente.

A: dai un bacio a tuo fratello che è geloso.

M: non sono geloso.

Ad: allora non lo vuoi un bacino?

Adele mi guarda con quei suoi due occhioni che entrano in modalità "agguanta la preda" quando vogliono qualcosa. Non sono per niente geloso e trovo davvero certe effusioni troppo sdolcinate,ma quel suo sguardo dolce riesce a far capitolare anche me,così mi avvicino.

M: solo uno però.

Ad: evviva. - mi da un bacio - Buonanotte.

M: notte.

A: buonanotte e grazie.

Adele continua a mandarmi dei bacini con la manina: nonna le sta insegnando ad essere davvero una ruffiana di prima categoria. Papà mi fa l'occhiolino e,dopo aver salutato ancora Adele con la mano,torno in camera mia. Ho intenzione di mandare papà in un posto fantastico,dove sarà impegnato così tanto a visitarlo da dimenticarsi del resto. Spero che così possa riprendersi un po' e tornare più forte: merita anche lui di essere felice.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 9Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora