Biondo ed Emma - Ricordati di ... 9

Capitolo 1734

M: ehy... why that face Col?

M: ehy... perchè quella faccia Col?

D: you know he doesn't like questions...

D: lo sai che non gli piacciono le domande...

M: then don't give answers honey. You know people is curious. - sposta lo sguardo su di me - Someone bothered you,dear?

M: allora non dare risposte tesoro. Sai che la gente è curiosa. - sposta lo sguardo su di me - Qualcuno ti ha infastidita,cara?

Em: oh no,they all have been very kind and your family is adorable.

Em: oh no,sono stati tutti molto gentili e la vostra famiglia è adorabile.

M: thank you. - ci sorride - But don't mind my brother Peter: he's crazy.

M: grazie. - ci sorride - Ma non fare caso a mio fratello Peter: è pazzo.

Ci mettiamo tutti a ridere perché in effetti quando prima Colin ci ha presentati,l'ho trovato davvero molto bizzarro. Essendo nata in una famiglia numerosa sono abituata ad ogni tipo di personalità,quindi non mi stupisco facilmente e comunque mi ha fatto davvero piacere conoscerli perché sono stati tutti gentili.

M: Col there's a chance you'll be call on the stage.

M: Col c'è la possibilità che sarai chiamato sul palco.

C: what?! Why?

C: cosa!? Perchè?

D: say a good word for me maybe?

D: dire una buona parola su di me forse?

C: no please... mum I think you should replace me.

C: no per favore.... mamma perso che dovrai sostituirmi.

D: I want it to be you Col,do it for me please.

D: voglio che sia tu Col,fallo per me ti prego.

Per suo padre è davvero importante il suo appoggio,ma so anche quanto costa per Colin tutto questo,visto che non ama sentirsi al centro della scena. Tuttavia lo sguardo di suo padre lo intenerisce subito,così gli metto una mano sul braccio.

C: fine... but I'm going to bring Leah too probably.

C: ok... ma porterò anche Leah probabilmente.

M: she's your daughter Col,it won't be a problem.

M: è tua figlia Col,non sarà un problema.

D: I'm sure she'll love it: she likes being the star.

D: sono sicura che l'adorerà: le piace essere la star.

M: Dave sorry,but your Sergeant was looking for you...

M: Dave scusami,ma il tuo sergente ti stava cercando....

D: yeah,let's go.

D: sì,andiamo.

Em: see you on the stage then.

Em: ci vediamo sul palco allora.

Ci scambiamo un sorriso per salutarci e insieme scompaiono tra la folla. Riesco a vedere che l'idea di dover andare a parlare davanti a tutti,ha messo Colin un po' a disagio,così mi avvicino dandogli un bacio.

Em: ehy...

C: sto bene tranquilla.

Em: è normale che le persone vogliano farti domande: non ti vedono da un po'.

C: lo so,ma... non mi trovo molto a mio agio in questi ambienti.

Em: lo so,ma non viverla così male. Rilassati e divertiti.

Gli accarezzo il collo,percorrendogli poi la spalla e il braccio per fargli distendere i nervi. Capisco che l'ambiente gli faccia pensare a Liam,visto che essendo un pilota avrebbe potuto essere qui,ma a volte come gli ha detto sua mamma basta ignorare le domande.

C: non mi piace molto nemmeno il fatto che tu e i bambini siate l'attrattiva del momento.

Em: sono stati tutti carini,lo hai visto anche tu.

C: lo so,ma...

Em: goditi la serata e basta amore: pensiamo a divertirci e a far stare bene i bambini.

C: ok... ti amo.

Em: io di più.

Ci scambiamo un altro bacio e torniamo alla festa,perdendoci velocemente in chiacchiere. Il grande buffet per fortuna ha anche delle cose semplici da mangiare e piccole che mi permettono di darle anche ai bambini. Qualche volta bevono ancora il mio latte,ma si stanno abituando a mangiare anche il resto. Dopo circa venti minuti inizia la cerimonia dove a David e altri suoi dieci colleghi viene conferita una medaglia per gli anni prestati al servizio. A turno un parente di ognuno di loro sale sul palchetto in fondo alla sala per dire qualche parola e per David,va a parlare Colin. Per poterli vedere meglio io e Margaret siamo andate in prima fila e ho preso Liam in braccio. Leah invece non ha voluto allontanarsi dal suo papà e mentre Colin parla,anche lei prova a dire qualcosa,come se volesse far parte del discorso anche lei e facendo così sorridere tutti. Adora sentirsi gli occhi addosso a differenza del suo papà e vedere tutte queste persone guardarla,è come se fosse un sogno per lei. Finita questa piccola cerimonia,torniamo tutti a goderci la festa. Alcuni dei parenti di Colin e colleghi di David mi invitano persino a ballare: non ballavo tanto dal giorno del mio matrimonio. Mentre sono impegnata a parlare con una delle invitate,sento una voce dietro alle mie spalle.

X: mi scusi?

Il tono è molto giovane,infatti quando mi volto vedo un ragazzo in divisa sulla trentina. Ha i capelli corti castano chiaro e gli occhi scuri. Alcune persone non mi erano state presentate perché non vicine a Colin e alla sua famiglia,ma avevo comunque notato questo ragazzo. Non per chissà quale motivo,ma l'ho avuto l'impressione che mi fissasse. Al di là di tutto però quello che mi sorprende davvero è il sentirlo parlare in italiano perché tutti parlavano in inglese e i più grandi anche l'irlandese.

Em: sì?

X: mi chiamo Tom,piacere di conoscerti. Posso darti del tu,vero?

Em: ehm... sì certo.

T: qualcosa non va?

Em: sono solo sorpresa di sentire parlare in italiano.

T: ah... - si mette a ridere - con il lavoro che faccio,viaggio molto.

Accenno un sorriso,ma cerco di nascondere il fatto che comunque sono ancora confusa: non so perché ma questo ragazzo mi da una strana sensazione. Metto però da parte le mie idee e lascio che mi prenda la mano per stringermela in segno di cortesia.

Em: non hai un accento straniero però...

T: sarei molto felice di raccontati qualcosa di me. Posso invitarti a ballare?

Em: a dire il vero dovrei...

T: andiamo... ho visto che un ballo non lo hai negato a nessuno. Sono così terribile?

Mi tende la mano guardandomi con un sorriso che però non mi da molta fiducia. Non avevo allora tutti i torti quando ho pensato che mi stesse fissando. Credo di aver colto il suo tentativo di provarci con me,ma tuttavia ha ragione e non gli negherò un ballo. Prendo la sua mano e lentamente mi avvicina a lui,forse un po' troppo infatti faccio un piccolo passo indietro.