Capitolo 1759

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G: come mai hai detto di non aver avuto mai un bellissimo rapporto con tua madre?

J: lei lavorava tanto,ma esattamente quanto papà. A differenza sua però,non amava passare il poco tempo libero che aveva con me,ma lo usava per se stessa.

G: è stata davvero così terribile?

J: non provo rancore o rabbia verso di lei,quindi non la definirei terribile. Penso solo che non abbia mai avuto un ottimo istinto materno.

G: sembra il rapporto che mio padre ha avuto con sua madre... non so se ne hai sentito parlare.

J: sì: più o meno è quello in effetti.

Ormai per papà quello era un capitolo che aveva chiuso molti anni fa,prima ancora che nascessi io,ma ovviamente mi avevano raccontato tutto e anche in molte interviste ne aveva parlato. Il suo punto di riferimento era nonno Paolo e a lui bastava quello. Con il passare del tempo era arrivato anche papà a non provare rancore,ma Jacopo sembra davvero sereno al riguardo: non so se papà a quell'età ci avesse fatto i conti in questo modo.

G: non ne hai sentito la mancanza? Intendo di una figura materna.

J: sì e no: alla fine mio padre mi ha sempre amato molto. Da un anno con noi vive anche la sua nuova fidanzata e devo dire che è molto carina con me.

G: quindi ha trovato qualcuno,meno male.

J: si chiama Ludovica,più o meno ha l'età di papà e con me si comporta come una mamma.

Non posso capire cosa significhi trovarsi nella sua situazione,ma posso immaginarlo. Mio fratello Alex aveva divorziato e Isabella aveva già trovato un nuovo compagno. Per Matías e Adele non era così semplice come situazione,quindi mi fa piacere che per Jacopo lo sia stato.

G: ti appoggiano molto nel pattinaggio immagino.

J: sempre: non c'è una gara a cui non siano riusciti a venire indipendentemente dal lavoro.

G: anche i miei genitori. A volte vengono anche i miei fratelli,quando riescono,ma loro ci sono sempre.

J: avremo un ottimo tifo allora.

G: il migliore,puoi giurarci.

I miei genitori a volte potevano risultare imbarazzanti,ma era di gran lunga peggio quando venivano Alex,Emily e Lilia. Loro si mettevano a fare dei veri e propri cori che mi facevano solo venire la voglia di scomparire. Mentre ci lasciamo andare ad una risata,sento il cellulare vibrare,così lo prendo e noto che mamma mi ha mandato un messaggio.

J: ti cercano?

G: è mia madre: devo dirgli dove venirmi a prendere e a che ora. - mi guardo intorno - Dove siamo a proposito?

J: lascia perdere,ti porto a casa io.

G: cosa?! No,mi hai già offerto la cena.

J: ti ho già detto che la prossima volta la offrirai tu.

G: dai,seriamente. Non serve che mi porti fino a casa.

J: insisto. Potresti approfittarne per presentarmi ai tuoi genitori.

Mi fa quel suo solito ghigno divertito,mentre prende il sacchetto in cui abbiamo messo tutte le vaschette vuote e scende dalla macchina,andando poi a buttarlo nel cestino a pochi passi da noi. Quando torna in auto,mette in moto impostando anche il navigatore.

G: troveremo mio padre probabilmente...

J: non farò nessuna battuta tranquilla: voglio tornare a casa sano e salvo.

G: se sopravvivi a questo incontro,considera le tue penitenze finite del tutto.

J: allora andiamo: sono stufo che mi rinfacci le cose.

Ci mettiamo a ridere e nel frattempo scrivo subito a mamma,non guardando poi quella che sarebbe potuta essere una sua eventuale risposta perché sono nervosa all'idea che lei e papà lo conoscano. Non perché lui rappresenti qualcosa per me,se non il mio partner di pattini,ma perché dopo quello che è successo,non so come la prenderanno. In realtà so che mamma sarà contenta di incontrarlo di persona,ma mi preoccupa papà perché non ho idea di come reagirà. Mentre andiamo verso casa,continuiamo a ridere e scherzare parlando di quello che ci piace,scoprendo anche di avere molte cose in comune. Siamo nella via che porta a casa mia e quindi gli indico dove fermarsi con la macchina. Non fa in tempo nemmeno a spegnerla che vedo papà e mamma uscire lungo il vialetto. La faccia di papà non ha bisogno di essere nemmeno descritta perché vorrebbe incenerire sia me che Jacopo,ma mamma sembra che gli stia dicendo qualcosa: penso che volesse venire qui da noi,ma lei lo ha convinto a fermarsi davanti al cancelletto.

J: ho paura a scendere...

G: sii naturale: fa così perché hai la macchina.

J: allora perché guardava male anche te?

G: perché ci sono salita,no?

J: ok... - sbircia dallo specchietto retrovisore - vai avanti tu allora,io ti seguo.

G: consiglio: non temere di guardarlo negli occhi,lui ci fa molto caso.

Do anche io uno sguardo allo specchietto per vedere le loro espressioni e da quella di papà capisco che vorrebbe solo vederci scendere,ma so anche che non penserebbe mai che io stia temporeggiando per "strani" motivi.

J: andiamo?

G: aspetta: saluta mamma,ma non guardarla troppo.

J: beh per salutarla devo farlo,altrimenti come faccio?

G: ovvio,ma poi guarda lui piuttosto.

J: sempre per il fatto del saper reggere il suo sguardo?

G: no: solo perché è geloso di mamma.

So che lui ha praticamente la mia età,ma mamma è bellissima per chiunque e di sicuro soffermarsi con lo sguardo su di lei non gli avrebbe fatto prendere punti con papà. Ci guardiamo per un paio di secondi e poi,dopo esserci scambiati un cenno,scendiamo. Ho fatto bene a dirgli di parcheggiare dall'altro lato della strada e non proprio di fronte perché almeno abbiamo qualche secondo per prepararci psicologicamente. Alzo subito lo sguardo,incrociando quello di mamma che mi sorride. Mi fiondo da lei,abbracciandola e notando allo stesso tempo che papà ha lo sguardo fisso su Jacopo,palesemente in imbarazzo. Mi allungo allora verso papà per salutarlo con un bacio sulla guancia e riuscendo quindi a distrarlo anche se per pochi secondi.

G: mamma,papà lui è...

B: Jacopo,giusto?

J: esatto signore. Piacere di conoscerla.

Mi metto una mano davanti alla bocca per trattenere la mia risata nel vedere Jacopo che allunga la mano: è strano vederlo nelle vesti di un "soldatino". Papà lo osserva per un paio di lunghi secondi,poi però è mamma a spezzare questo momento imbarazzante,stringendogli la mano.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 9Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora