G: come mai hai detto di non aver avuto mai un bellissimo rapporto con tua madre?
J: lei lavorava tanto,ma esattamente quanto papà. A differenza sua però,non amava passare il poco tempo libero che aveva con me,ma lo usava per se stessa.
G: è stata davvero così terribile?
J: non provo rancore o rabbia verso di lei,quindi non la definirei terribile. Penso solo che non abbia mai avuto un ottimo istinto materno.
G: sembra il rapporto che mio padre ha avuto con sua madre... non so se ne hai sentito parlare.
J: sì: più o meno è quello in effetti.
Ormai per papà quello era un capitolo che aveva chiuso molti anni fa,prima ancora che nascessi io,ma ovviamente mi avevano raccontato tutto e anche in molte interviste ne aveva parlato. Il suo punto di riferimento era nonno Paolo e a lui bastava quello. Con il passare del tempo era arrivato anche papà a non provare rancore,ma Jacopo sembra davvero sereno al riguardo: non so se papà a quell'età ci avesse fatto i conti in questo modo.
G: non ne hai sentito la mancanza? Intendo di una figura materna.
J: sì e no: alla fine mio padre mi ha sempre amato molto. Da un anno con noi vive anche la sua nuova fidanzata e devo dire che è molto carina con me.
G: quindi ha trovato qualcuno,meno male.
J: si chiama Ludovica,più o meno ha l'età di papà e con me si comporta come una mamma.
Non posso capire cosa significhi trovarsi nella sua situazione,ma posso immaginarlo. Mio fratello Alex aveva divorziato e Isabella aveva già trovato un nuovo compagno. Per Matías e Adele non era così semplice come situazione,quindi mi fa piacere che per Jacopo lo sia stato.
G: ti appoggiano molto nel pattinaggio immagino.
J: sempre: non c'è una gara a cui non siano riusciti a venire indipendentemente dal lavoro.
G: anche i miei genitori. A volte vengono anche i miei fratelli,quando riescono,ma loro ci sono sempre.
J: avremo un ottimo tifo allora.
G: il migliore,puoi giurarci.
I miei genitori a volte potevano risultare imbarazzanti,ma era di gran lunga peggio quando venivano Alex,Emily e Lilia. Loro si mettevano a fare dei veri e propri cori che mi facevano solo venire la voglia di scomparire. Mentre ci lasciamo andare ad una risata,sento il cellulare vibrare,così lo prendo e noto che mamma mi ha mandato un messaggio.
J: ti cercano?
G: è mia madre: devo dirgli dove venirmi a prendere e a che ora. - mi guardo intorno - Dove siamo a proposito?
J: lascia perdere,ti porto a casa io.
G: cosa?! No,mi hai già offerto la cena.
J: ti ho già detto che la prossima volta la offrirai tu.
G: dai,seriamente. Non serve che mi porti fino a casa.
J: insisto. Potresti approfittarne per presentarmi ai tuoi genitori.
Mi fa quel suo solito ghigno divertito,mentre prende il sacchetto in cui abbiamo messo tutte le vaschette vuote e scende dalla macchina,andando poi a buttarlo nel cestino a pochi passi da noi. Quando torna in auto,mette in moto impostando anche il navigatore.
G: troveremo mio padre probabilmente...
J: non farò nessuna battuta tranquilla: voglio tornare a casa sano e salvo.
G: se sopravvivi a questo incontro,considera le tue penitenze finite del tutto.
J: allora andiamo: sono stufo che mi rinfacci le cose.
Ci mettiamo a ridere e nel frattempo scrivo subito a mamma,non guardando poi quella che sarebbe potuta essere una sua eventuale risposta perché sono nervosa all'idea che lei e papà lo conoscano. Non perché lui rappresenti qualcosa per me,se non il mio partner di pattini,ma perché dopo quello che è successo,non so come la prenderanno. In realtà so che mamma sarà contenta di incontrarlo di persona,ma mi preoccupa papà perché non ho idea di come reagirà. Mentre andiamo verso casa,continuiamo a ridere e scherzare parlando di quello che ci piace,scoprendo anche di avere molte cose in comune. Siamo nella via che porta a casa mia e quindi gli indico dove fermarsi con la macchina. Non fa in tempo nemmeno a spegnerla che vedo papà e mamma uscire lungo il vialetto. La faccia di papà non ha bisogno di essere nemmeno descritta perché vorrebbe incenerire sia me che Jacopo,ma mamma sembra che gli stia dicendo qualcosa: penso che volesse venire qui da noi,ma lei lo ha convinto a fermarsi davanti al cancelletto.
J: ho paura a scendere...
G: sii naturale: fa così perché hai la macchina.
J: allora perché guardava male anche te?
G: perché ci sono salita,no?
J: ok... - sbircia dallo specchietto retrovisore - vai avanti tu allora,io ti seguo.
G: consiglio: non temere di guardarlo negli occhi,lui ci fa molto caso.
Do anche io uno sguardo allo specchietto per vedere le loro espressioni e da quella di papà capisco che vorrebbe solo vederci scendere,ma so anche che non penserebbe mai che io stia temporeggiando per "strani" motivi.
J: andiamo?
G: aspetta: saluta mamma,ma non guardarla troppo.
J: beh per salutarla devo farlo,altrimenti come faccio?
G: ovvio,ma poi guarda lui piuttosto.
J: sempre per il fatto del saper reggere il suo sguardo?
G: no: solo perché è geloso di mamma.
So che lui ha praticamente la mia età,ma mamma è bellissima per chiunque e di sicuro soffermarsi con lo sguardo su di lei non gli avrebbe fatto prendere punti con papà. Ci guardiamo per un paio di secondi e poi,dopo esserci scambiati un cenno,scendiamo. Ho fatto bene a dirgli di parcheggiare dall'altro lato della strada e non proprio di fronte perché almeno abbiamo qualche secondo per prepararci psicologicamente. Alzo subito lo sguardo,incrociando quello di mamma che mi sorride. Mi fiondo da lei,abbracciandola e notando allo stesso tempo che papà ha lo sguardo fisso su Jacopo,palesemente in imbarazzo. Mi allungo allora verso papà per salutarlo con un bacio sulla guancia e riuscendo quindi a distrarlo anche se per pochi secondi.
G: mamma,papà lui è...
B: Jacopo,giusto?
J: esatto signore. Piacere di conoscerla.
Mi metto una mano davanti alla bocca per trattenere la mia risata nel vedere Jacopo che allunga la mano: è strano vederlo nelle vesti di un "soldatino". Papà lo osserva per un paio di lunghi secondi,poi però è mamma a spezzare questo momento imbarazzante,stringendogli la mano.
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Biondo ed Emma - Ricordati di ... 9
Genç Kız Edebiyatı- SEQUEL - Simone ed Emma ormai sono grandi,così come i loro figli. Hanno dovuto fare i conti con le loro scelte e le hanno accettate,sostenendoli. La loro famiglia è più solida che mai,ma è sicuramente destinata a diventare sempre più grande. Come...