C: vi prometto che quando torno a casa,vi riempio di baci.
Le: tatti bacini.
Li: no tatti bacini me.
C: a tutti e due amore. A voi e alla mamma.
Mi guarda giusto un paio di secondi per poi tornare a guardare Liam e Leah,tuttavia mi basta per cogliere quello che davvero pensa. Vuole rassicurarli come è giusto che sia,ma non lo pensa davvero e questo mi fa male.
Le: papà - spinge contro la parete di vetro - foi.
C: non posso amore,lo sai che non ci possiamo toccare.
Em: prova a dargli la manina Leah. Guarda,così.
Appoggio una mano sul vetro,aprendola e invitando Leah a fare la stessa cosa. Prima lei si guarda le manine,poi le attacca al vetro. Colin sorride e,pur facendo fatica a stare in piedi,cerca di abbassarsi con delicatezza e per quanto gli è possibile. Continuando quindi a tenersi con una mano,appoggia l'altra proprio contro a quella di Leah.
Le: papà!
Si mette a ridere,indicando Colin con il ditino,allora mi avvicino ancora di più al vetro per permettere anche a Liam di fare la stessa cosa. Non ha scalpitato per farlo,ma anche lui aveva iniziato a muovere la manina.
C: ciao campione.
Em: visto? È come se vi avesse dato un bacino.
Le: bacino papà.
Em: cosa possiamo dire al papà?
Sia Leah che Liam dicono in coro "ti amo papà" la frase che ormai dicevano sempre sia a me che a lui per dirci quanto ci vogliono bene. Colin sorride,ma dai suoi occhi escono anche delle lacrime che lo portano ad abbassare la testa. Oltre questo,vedo però dalle sue mani che sta tremando.
Em: amore...
C: sto bene non preoccuparti. - rialza lo sguardo verso di loro - Il papà vi vuole un mondo di bene. Lo sapete,vero?
Le: tatto tatto.
Em: quanto Liam? Quanto vi vuole bene papà?
Non risponde a parole,ma apre le braccia più che può facendo un bellissimo sorriso e Leah lo copia subito,facendo anche lei lo stesso gesto. Anche io sono inevitabilmente toccata in questo momento e mi è difficile trattenermi. Colin viene colpito da un altro colpo di tosse,ma questa volte è così forte che è costretto a sedersi.
Em: amore devo chiamarti qualcuno?
C: no,io...
Non riesce nemmeno ad iniziare a parlare che inizia a tossire di nuovo,così senza chiedergli più nulla vado in fondo al corridoio. Non prendo nemmeno Leah con me,ma non voglio perdere tempo. Vedendomi arrivare preoccupata l'infermiera,mi ferma.
X: signorina,cosa...
Em: deve venire! Mio marito non sta bene.
X: certo,ma non si agiti.
È facile per lei dirlo,ma non lo è farlo perché in questi casi non posso fare niente per aiutarlo. L'infermiera tuttavia è molto disponibile nei modi e mi segue subito. Da lontano riesco a sentire che la tosse continua e Leah non ha smesso di dire "papà bua". L'infermiera si affaccia al vetro esattamente come noi,premendo un paio di pulsanti vicini alla porta. All'ingresso di ogni camera era stato messo un piccolo corridoio di ingresso,sigillato dove gli infermieri potevano entrare: venivano sterilizzati come noi all'ingresso dell'ospedale ed indossavano l'attrezzatura specifica.
Em: Colin respira....
Lo osservo con il cuore in gola mentre fa davvero fatica a respirare,tanto la tosse è forte. L'infermiera ci mette un paio di lunghi minuti ad entrare. Va subito da lui,premendo alcuni tasti nel piccolo computer attaccato al palo che ha vicino e lentamente la tosse gli si placa. Ricomincia a respirare normalmente,ma è davvero sfinito.
X: suo marito deve riposare,è veramente stanco.
Em: certo... noi andiamo subito.
C: no,aspetta.
X: signore devo insistere: devo chiedergli di andare.
C: la prego,me li faccia solo salutare.
X: non credo che...
C: per favore... non vedo i miei bambini da due settimane.
L'infermiera lo guarda per un paio di secondi per poi spostare lo sguardo su Liam e Leah,che non ha smesso un secondo di parlare al suo papà. Vorrei che Colin pensasse alla sua salute,ma capisco anche che senta il bisogno di salutarci.
X: va bene,ma vi lascio un paio di minuti dopo la rimetto a letto.
C: grazie.
X: rimanga seduto.
C: può aiutarmi ad avvicinare la sedia?
L'infermiera si limita ad aiutarlo ad alzarsi e a sostenerlo mentre lo sposta di qualche centimetro in avanti. Era molto stanco anche prima,ma ora è veramente senza forze. Essendo seduto ora,ha Leah proprio all'altezza degli occhi.
C: principessa,papà ti manda un bacio grande.
Le: papà bello.
C: tu sei bellissima amore.
Leah si avvicina al vetro,mandandogli tanti bacini con la manina e facendo così sorridere Colin che ricambia muovendo debolmente la mano. Con la coda dell'occhio riesco a vedere che anche l'infermiera sta sorridendo della scena: si è spostata verso il letto per sistemarlo. Colin sposta poi lo sguardo verso Liam così,mi sposto leggermente verso Leah per potergli permettere di essere proprio uno di fronte all'altro.
C: e tu amore,fai il bravo ometto di casa con la mamma capito? - Liam annuisce - Bacio e sorriso.
Anche Liam gli manda tanti bacini con la manina,mostrandogli poi il suo bellissimo sorriso. Nel momento in cui alza lo sguardo su di me,mi si ferma il cuore perché ho la paura di non poter più rivedere quegli occhi color mare profondo che mi hanno accompagnata per tutto questo tempo.
C: ti ho già detto tutto,ma ricordati la cosa più importante: ti amo,tanto Em.
Em: ti amo anch'io.
C: spero di riuscire a chiamarti nei prossimi giorni.
Em: pensa solo a stare bene. Noi ti aspettiamo a casa.
Istintivamente mi porto la mano libera sulla pancia e lui lo nota subito,accennando un debole sorriso. Se dietro alle sue parole si poteva leggere un velo di negatività e tristezza,le mie con la loro determinazione lo hanno definitivamente cancellato: sarebbe tornato a casa.
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Biondo ed Emma - Ricordati di ... 9
Romanzi rosa / ChickLit- SEQUEL - Simone ed Emma ormai sono grandi,così come i loro figli. Hanno dovuto fare i conti con le loro scelte e le hanno accettate,sostenendoli. La loro famiglia è più solida che mai,ma è sicuramente destinata a diventare sempre più grande. Come...