X: non otterrai l'effetto che cerchi se contrai l'addome in quel modo.
Mi sorprende un po' sentirlo parlare perché non aveva detto una parola nemmeno prima. Mi metto seduta,girandomi verso di lui e vedendo che sta continuando a sollevare i suoi pesi come se non mi avesse detto nulla.
G: scusa?
X: per fare gli addominali al meglio dovresti usare la spalliera.
G: i miei addominali non hanno nulla che non va,ma prenderò in considerazione il tuo consiglio.
X: se lo dici tu.
Il tono con cui lo dice è di grande sufficienza,come se non credesse minimamente a quello che gli ho detto. Non amo molto le persone che non si limitano a darti solo un consiglio,ma lo fanno persino con superiorità. Allora vado davanti alla spalliera e,dopo averci incastrato le gambe ed essermi stesa a testa in giù,faccio una serie di otto piegamenti. Vedo che mi osserva con ancora quello sguardo scettico,ma quando finisco e mi giro per guardarlo,sorride.
X: beh... complimenti Gaia.
G: tu mi conosci?
X: tutti ti conoscono: il tuo cognome ti precede.
G: e tu come ti chiami?
X: Jacopo.
G: non so se è un piacere conoscerti,Jacopo.
Era stato leggermente arrogante e maleducato prima e ora,quando ha nominato la mia famiglia,lo ha fatto con tono dispregiativo. Sono molte le persone che in effetti mi conoscono a causa dei miei genitori,ma non mi piace quando pensano che io sia solo quello.
J: beh personalmente non lo è.
G: come scusa!?
J: non è che perché sei figlia di persone famose,questo ti rende famosa in automatico.
G: io non ho mai voluto esserlo.
J: alla fine sei una pattinatrice come le altre,ma che con qualche favoritismo vince le gare.
Quello che ho sempre odiato era essere associata a questo tipo di discorsi perché se sono arrivata fino a qui,è stato per i miei sacrifici. Non nego che i miei genitori mi abbiano permesso di iscrivermi in questa scuola che è una delle migliori in Italia,ma ho sempre fatto tutti i sacrifici necessari per andare avanti.
G: le gare che ho vinto,le ho vinte per la mia bravura e basta.
J: questo non lo so. So solo che ti ho dato una dritta e tu te la sei presa come se fossi una reginetta.
G: me la sono presa per il modo in cui me lo hai detto. Io non ti conosco e non hai nessun diritto di parlarmi così.
J: non trovi spesso chi non ti fa i complimenti che vuoi sentirti dire,eh?
G: vai al diavolo! Sei solo un maleducato!
Prendo il mio asciugamano e me ne vado,sbattendo anche la porta. Odio chi mi giudica solo dall'apparenza o in base alla mia famiglia perché io sono molto di più di un cognome. Potrei ottenere quello che voglio se solo volessi davvero approfittarmi della posizione dei miei genitori,ma invece mi rimbocco le maniche tutti i giorni facendo i salti mortali per riuscire a fare tutto. In questo momento sono molto nervosa,quindi indosso i pattini ed entro in pista per farmi un paio di giri: è l'unica cosa in grado di calmarmi. Dopo circa cinque minuti vedo Roberta raggiungermi,così mi fermo appoggiandomi al bordo della pista.
G: è arrivato?
R: è in ritardo di cinque minuti perché si sta ancora preparando.
G: puoi dirmi intanto qualcosa di lui.
R: ti dico solo che fino a poco fa,andava a scuola a Firenze.
G: e come mai ora è qui?
R: la sua famiglia si è trasferita.
Non deve essere facile cambiare città: se dovesse capitare a me,non so se ne sarei così felice,considerato che tutta la mia vita è qui. Almeno ho la certezza che avrò un ragazzo molto maturo affianco perché ha superato un cambiamento del genere.
G: altro?
R: dettagli che non ti possono essere molto utili.
G: oh dai,non farmi morire di curiosità! È bravo?
R: molto,te l'avevo già anticipato: ha vinto molte gare nella sua città e dai voti che mi ha mandato la sua scuola,era il migliore.
G: wow... non vedo l'ora allora.
R: continua a scaldarti: io arrivo subito,vado a prendere un paio di cose in ufficio.
Ritorno a fare qualche giro,aggiungendoci qualche figura per avere i muscoli pronti per tutto. Sto completando una figura abbastanza difficile e quando metto i piedi a terra,la sbavo leggermente ma rimango comunque in piedi. Sento un applauso riempire lo spazio intorno a me e quando alzo lo sguardo,vedo proprio quel Jacopo venire verso di me.
G: ancora tu!
J: se avessi avuto gli addominali contratti come ho detto io,avresti tenuto l'equilibrio fino alla fine.
G: se devi darmi fastidio,non ti sforzare.
J: la verità fa male.
G: non fa male per niente! Quella figura è difficilissima e la sanno fare in poche persone.
J: e da quello che ho visto... tu non sei una di queste.
Ha la stessa espressione di sfida che aveva avuto poco fa in palestra,con quel sorrisino insopportabile. Sto per mandarlo al diavolo ancora,ma lui toglie la protezione sotto i suoi pattini e fa per entrare in pista,così vado a bloccargli l'entrata.
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Biondo ed Emma - Ricordati di ... 9
ChickLit- SEQUEL - Simone ed Emma ormai sono grandi,così come i loro figli. Hanno dovuto fare i conti con le loro scelte e le hanno accettate,sostenendoli. La loro famiglia è più solida che mai,ma è sicuramente destinata a diventare sempre più grande. Come...