Em: pensi di reggerlo il dolce?
C: sicuramente.
Em: ci penso io. - va a prendere la torta - Quante ne vuoi? Io abbondo.
C: abbonda anche per me dai: non avrò sensi di colpa.
La torta è abbastanza grande e Emily taglia due fette,che insieme formano praticamente un quarto della torta. Anche se può sembrare assurdo,da quando sto con lei seguo la sua filosofia del non avere sensi di colpa e stranamente funziona. Non appena ne mangio un pezzo,le mie papille gustative esplodono.
C: Dio è fantastica!
Em: in effetti è buonissima.
C: tuo padre è veramente un mago.
Em: guarda che se oggi è così bravo,è perché per anni ha avuto me che assaggiavo tutto e gli dicevo dove migliorare.
C: infatti è un mago perché ha messo al mondo una persona meravigliosa come te.
Riesco a salvarmi con questa frase romantica per la quale mi guadagno anche un bacio: elogiando suo padre,non volevo di sicuro tralasciare le qualità,se pur minori,di Emily. Generalmente cucino io,ma a parte gli scherzi,alcune cose sa farle bene anche lei.
C: vieni qui dai.
Em: ma dobbiamo ancora finire di mangiare.
C: sposta il piatto e vieni a sederti qui da me: sei a pochi centimetri,ma sono comunque troppi per i miei gusti.
Emily mi sorride come se in fondo non aspettasse di sentirsi dire altro. Avevamo quasi finito la cena e a breve avrei dovuto farle la proposta,quindi preferirei averla vicino a me. Si alza prendendo il suo piatto e venendo poi a sedersi sulle mie gambe.
Em: non mi distrarrai dal mangiare la mia torta.
C: non lo farei mai.
Taglio con la forchetta un pezzo della mia fetta,portandoglielo alla bocca e subito Emily la mangia come una bambina. Amo questo lato di lei perché pur avendo 25 anni ed essendo molto matura a livello caratteriale,nei suoi occhi c'era sempre quella bellissima luce tipica dei bambini.
C: sei bellissima.
Em: smettila di dirmelo.
C: perché?
Em: lo sai....
C: ma mi piace quando ti imbarazzi.
Em: lo so,ma smettila di dirmelo con quegli occhi.
Sorride,tornando a mangiare la sua torta e io le do un bacio all'altezza della spalla. Nonostante fossimo fidanzati da più di cinque anni,continuava ad imbarazzarsi quando le dicevo quella parola. Se con quel "sei bellissima" mi riferivo al suo aspetto fisico,non si vergognava come quando glielo dicevo per quanto riguardava la sua bellezza interiore che per me è la più importante.
C: ti dispiace essere rimasti a casa?
Em: assolutamente. Mi piace andare fuori,ma preferisco di gran lunga stare da sola con te senza occhi addosso.
C: non ho pensato nemmeno a portarti a casa un fiore.
Em: non serve,li avevo già e poi è il tuo compleanno: il regalo dovevo fartelo io.
Mi accarezza la guancia per poi darmi un bacio e tornare a mangiare la sua torta: mi piaceva ogni tanto tornare a casa con un piccolo pensiero che potesse essere un semplice fiore o dei cioccolatini,perché non mi serviva che ci fosse qualcosa da festeggiare per farle un regalo. Finiamo velocemente la torta e siccome ha detto di avermi fatto un regalo,vorrei vederlo per poi provare a trovare le parole per chiederle di sposarmi.
C: allora? Posso aprire il mio regalo?
Le do un bacio sulla spalla guardandola con il sorriso,ma mi accorgo che la mia richiesta l'ha bloccata come se qualcosa non andasse. Anche se non avesse parlato di un regalo,conoscendola,sapevo che me lo avrebbe fatto quindi mi sembra strana la sua reazione.
C: guarda che se non me lo hai fatto,non devi preoccuparti: lo sai che a me non interessa ricevere regali. Mi basti tu.
Em: ehm... no,io... io ho un regalo.
C: dalla tua faccia - mi metto a ridere - sembra quasi che tu non me lo voglia dare.
Em: no no... io... vado a prenderlo.
Dice queste parole molto velocemente per poi alzarsi di scatto: quando fa così è perché è nervosa,ma francamente non capisco il perché. A questo punto mi viene da chiedermi se non abbia intuito qualcosa: potrebbe aver visto l'anello nell'armadio,ma lo avevo messo in un angolo in cui lei non metteva mai le mani. Potrebbe anche aver percepito il mio nervosismo,ma non penso di essermi fatto fregare così tanto dall'emozione. Va velocemente in salotto,prendendo una piccola scatola bianca da sotto il tavolino che abbiamo davanti ai divani e torna poi da me. Rimane in piedi di fronte a me,con gli occhi fissi sul pacchetto,tra l'altro contornato da un bellissimo fiocco dorato.
C: ti va di tornare a sederti qui da me o sei troppo nervosa?
Em: nervosa? Io? - si mette a ridere - No per niente.
C: allora vieni,così lo apriamo insieme.
Le faccio segno con la mano di tornare a sedersi sulle mie gambe: a questo punto credo che io stia solo vedendo la mia ansia in lei. Si siede,tenendo sulle gambe la scatola poi io la prendo tra le mani,scuotendola leggermente per provare a indovinare,ma quello che è dentro si muove poco.
C: è un gioiello?
Em: in un certo senso sì.
C: un certo senso? Sì o no?
Em: beh... diciamo che sono due.
C: addirittura! Em non dovevi.
Em: è stato più forte di me... mi conosci.
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Biondo ed Emma - Ricordati di ... 9
ChickLit- SEQUEL - Simone ed Emma ormai sono grandi,così come i loro figli. Hanno dovuto fare i conti con le loro scelte e le hanno accettate,sostenendoli. La loro famiglia è più solida che mai,ma è sicuramente destinata a diventare sempre più grande. Come...