Capitolo 1649

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Emily Pov's

Domenica 26/01/2048

Nonostante sia domenica non ho potuto riposarmi molto. Stamattina sono stata chiamata dall'università per un piccolo controllo sul progetto a cui avevamo lavorato per due mesi. Avrei incontrato lì Veronica,quindi ci siamo organizzate per pranzare insieme. Questo anche perché Colin era impegnato con i suoi amici: oggi è il suo compleanno e,siccome avremmo passato la serata insieme,aveva pensato di andare a pranzo con loro. Per quanto avremmo preferito stare tutto il giorno insieme,ammetto che siamo stati fortunati ad avere degli impegni che si sono incastrati perfettamente tra loro. Io e Veronica siamo uscite dal ristorante e stiamo facendo due passi prima di salutarci. Il fatto di esserci viste,si è rivelato molto utile perché avevo bisogno di parlarle di molte cose.

V: comunque non capisco ancora perché tu abbia aspettato.

Em: te l'ho detto che volevo essere sicura.

V: ma lo eri anche la settimana scorsa e anche quella prima ancora.

Em: beh magari posso essermi presa un pochino di tempo per prepararmi psicologicamente.

V: giusto un pochino eh?

Veronica mi viene vicino facendo scontrare le nostre spalle e mostrandomi una delle sue solite espressioni divertite: le avevo parlato di come volessi fare le cose con calma e penso sia anche lecito volere del tempo per sé.

V: glielo darai stasera quel regalo?

Em: sì: vedrò di preparare una cenetta per noi e poi gli darò le scarpine.

V: ma le hai impacchettate come ti ho detto?

Em: ovvio altrimenti non c'è l'effetto sorpresa.

Un mese fa,poco prima di Natale,ho notato di avere un ritardo e dopo aver fatto il test,ho scoperto di essere incinta. Ovviamente con il mio carattere avrei voluto urlarlo al mondo,ma ho preferito aspettare ed esserne sicura. Grazie a Dio al giorno d'oggi con un paio di esami si riesce a sapere già tutto fin dal primo mese,persino il sesso del bambino. Una volta scoperto che non si trattava di un falso allarme,ho deciso di tenere comunque per me la notizia per quanto difficile. Natale era già passato e volevo dirlo a Colin in un'occasione importante,quindi ho pensato ad oggi. Lui sarebbe arrivato a casa nel tardo pomeriggio e questo mi avrebbe permesso di preparare una piccola cena per noi due e dargli il mio regalo. Lo avevo preso un paio di settimane fa: due paia di bellissime scarpine,uno azzurro e uno rosa. Non perché non sapessi il sesso del bambino,cosa che invece avevo saputo da un'ecografia,ma perché non si sarebbe trattato di un bambino solo. Sono infatti incinta di 8 settimane di due gemelli eterozigoti. Quando me l'hanno detto,pensavo si trattasse di uno scherzo,visto che non ho mai saputo di parti gemellari nelle nostre famiglie,ma alla sorpresa si è sostituita subito la gioia. Avevamo sempre parlato di volerci costruire una famiglia,ma ancora non avevamo messo in programma nulla,tuttavia sono sicura che Colin la prenderà benissimo. Nonostante questo ho comunque un po' di agitazione e l'idea di dirglielo mi spaventa.

V: domani mi dovrai dire tutto lo sai vero?

Em: certo,ma niente dettagli intimi.

V: sai già che ti salterà addosso quando glielo dirai,eh? - si mette a ridere - Strano che tu non sia rimasta incinta prima.

Em: in effetti... con i geni di mamma e papà.

Ci mettiamo a ridere come delle matte: sapevo che i miei genitori erano stati molto attenti da ragazzi,ma che non fosse comunque servito. Nel mio caso,io e Colin eravamo sempre stati molto cauti: credo di essere rimasta incinta perchè avevo dovuto sospendere la pillola a causa di un farmaco che dovevo prendere.

V: a proposito di mamma e papà...

Em: tranquilla,lo dirò anche a loro oggi.

V: finalmente: non sorprendenti però se ti diranno che avrebbero voluto saperlo prima.

Em: lo so,ma glielo spiegherò e capiranno.

V: tuo papà morirà stecchito.

Em: lo credo anche io.

Mi ricordo ancora quando Lilia gli aveva detto di essere incinta: era rimasto fisso a guardarla per un lungo minuto senza dire una parola. Chiaramente però so che sarà molto felice per me e che quella sarà solo una reazione temporanea: sicuramente adorerà l'idea di avere dei nipoti in più da coccolare.

V: a che ora torna Colin?

Em: le sei credo,anche sei e mezza perché deve accompagnare a casa un suo amico che sta in periferia.

V: beh allora vai,così hai tutto il tempo per parlare con i tuoi e prepararti per la serata bollente.

Em: ma quale bollente,conoscendo Colin avrà paura di farmi persino una carezza.

Tutte le volte che mi sentivo poco bene o mi ammalavo,Colin mi coccolava ancora più del solito quindi penso che quando saprà che sono incinta,vedrà tutto come un rischio che io possa fare troppa fatica. La cosa bella è che mi divertirò un sacco a farlo impazzire.

V: allora ci vediamo domani.

Em: ok.

V: salutami il prof.

Mi fa l'occhiolino e,dopo esserci scambiate un bacio sulla guancia,va verso la sua macchina: nonostante fossero passati degli anni da quando rivestiva il ruolo di nostro professore,lei non ha mai smesso di chiamarlo così e in effetti è molto simpatico come nomignolo. Raggiungo la macchina e mi dirigo dai miei genitori: avevo promesso loro di andare a fargli un saluto,approfittando del fatto che Colin sarebbe rimasto fuori. Per quest'anno avevamo deciso di restare a casa per non stancarci troppo mentre l'anno scorso,per i suoi trent'anni,gli ho regalato un'intera giornata in un centro benessere e ovviamente io sono andata a godermela insieme a lui. Quando arrivo dai miei,avendo le chiavi,entro e subito le mie narici sono invase da un buonissimo profumo di torta. Con l'arrivo dei nipotini,papà aveva iniziato a cucinare molto di più facendo spesso delle torte,rigorosamente con le ricette deliziose di nonna Rossana. Giù non vedo nessuno,ma prima che riesca ad aprire bocca per avvertirli del mio arrivo,mamma sbuca dalla lavanderia.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 9Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora