Capitolo 1753

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Gaia Pov's

Sabato 29/01/2050

Sono a pochi passi dalla palestra e mentre cammino,mando un messaggio a mamma. Mi ha appena chiesto se va tutto bene e ovviamente le rispondo per farla stare tranquilla. Al sabato non avendo scuola e quando non ho gare,mi permetto di uscire qualche ora con le mie amiche. Le ho appena salutate e mi sto dirigendo in palestra per parlare con Roberta. Mi sono presa due giorni per poter decidere sul da farsi e sono arrivata alla conclusione di rifiutare perché non credo che potrei durare molto con una persona come Jacopo. Fortunatamente quando arrivo,lui non sembra esserci: ieri avevo avuto il mio consueto allenamento,ma non l'avevo comunque incrociato. Vado dritta verso l'ufficio di Roberta e,trovando la porta aperta,entro.

G: ehy Robby.

R: ehy!

Alza lo sguardo velocemente,sorridendomi: era seduta alla sua scrivania e probabilmente stava controllando qualche carta. Sapeva che sarei passata,ma comunque è sorpresa di vedermi. Mi fa subito segno di andare ad accomodarmi,così mi siedo di fronte a lei.

R: allora? È arrivato il verdetto?

G: purtroppo sì. Grazie per avermi dato un po' di tempo.

R: ma figurati.... ho solo un po' paura per la risposta,ma la accetterò qualunque essa sia.

C'è molta simpatia dietro alle sue parole e riesce quindi a non farmi sentire a disagio. In questi giorni non mi aveva fatto alcuna pressione e durante l'allenamento di ieri non aveva nemmeno accennato a Jacopo: dopotutto mi conosce da qualche anno e sa come prendermi.

G: credo che dovrò dire di no.

R: me lo aspettavo.

G: mi dispiace molto.

R: lo so perché ti conosco,ma se è quello che vuoi fare va bene così. Non ti ha fatto cambiare idea il suo fascicolo?

Scuoto la testa perché non credo servano altre parole: mercoledí,la sera stessa,prima di andare a dormire le avevo mandato un messaggio,chiedendole qualche informazione in più su di lui. Avrei potuto aspettare,ma non sarei riuscita a dormire senza sapere. Aveva vinto tanti premi e la sua famiglia sembrava perfetta,ma non sono riuscita ad andare oltre il suo atteggiamento.

R: è veramente un peccato però: insieme sareste stati perfetti.

G: lo so e hai anche ragione: quando abbiamo pattinato insieme è uscito un buon lavoro.

R: ma non ti basta,vero?

G: no. Preferisco non forzare nulla.

R: non posso fare altro che rispettare la tua decisione. Conoscendolo,non credo sia così male però.

Cambiando residenza,era stato costretto a cambiare anche scuola di pattinaggio e Roberta era diventata la sua istruttrice. Mi aveva detto che prima di me,ieri avrebbe avuto un allenamento con lui,ma non mi aveva detto nulla riguardo ai loro discorsi,anche se immagino avranno parlato di me.

G: magari è la persona migliore del mondo,ma con me non lo è stato: non ha stima di me e me lo ha detto chiaramente.

R: sei sicura? - mi guarda scettica - Io ho avuto un'altra impressione.

G: credimi: sarà contento di poter scegliere un'altra pattinatrice.

R: sperando che anche questa non gli dica di no,altrimenti smetterà di scegliere del tutto.

Mi dice questa frase mettendosi a ridere. All'inizio mi lascio contagiare dalla simpatia del momento,ma poi rifletto sulle parole che ha usato. Sarà una mia impressione,ma credo di aver capito che lui mi ha scelto.

G: che significa che smetterà di scegliere?

R: beh che non sceglierà più.

G: sì,ma non si può scegliere.

La mia suona quasi come una domanda retorica perché anche io avrei voluto farlo se fosse stato possibile. Era stata la prima cosa che avevo chiesto,ma mi era stato possibile solo fare alcune preferenze quindi avevo deciso di non farle del tutto.

R: ma lui ha comunque espresso una preferenza per te.

G: beh sono sorpresa... spero che siano ancora disponibili le altre preferenze che ha espresso allora.

R: lui ha messo solo te come preferenza.

G: solo me?!

R: solo te... pensavo di avertelo detto.

La mia espressione parla per me in questo momento penso,perché non mi aveva accennato a nulla del genere. Già ero rimasta stupita nel sapere che potesse aver avuto una preferenza per me,ma addirittura che mi avesse scelta tra tutte mi lascia basita. Mi aveva detto tutte quelle cose per poi nutrire questa stima?

R: Gaia ci sei?

G: sì scusa...

R: non so quello che vi siate potuti dire,ma credo che ti apprezzi davvero molto come atleta.

Annuisco per farle capire che comprendo le sue parole,ma devo ammettere di essere ancora destabilizzata. Non le avevo raccontato di quello che avevamo parlato nel dettaglio e tanto meno di come si era approcciato a me. La saluto e con mille pensieri esco: non posso credere che Jacopo avesse davvero potuto scegliermi tra tutte perché oggettivamente molte ragazze mi superano. Non posso mentire a me stessa e dire di non sentirmi lusingata,ma ancora più confusa dal suo essere contraddittorio. Presa dai miei pensieri non mi rendo nemmeno conto che uscendo dalla palestra,vado contro a qualcuno. Rimango senza parole quando,alzando lo sguardo,vedo che è proprio lui.

J: ciao.

G: ciao.

J: ti sei degnata di venire alla fine... pensavo non mi avresti mai dato una risposta.

Fa quel suo sorrisino stupido,accompagnando le parole al suo tipico atteggiamento da sbruffone. Diversamente dalle altre volte però,non mi viene da rispondere alla sua provocazione.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 9Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora