Capitolo 1621

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Colin Pov's

In questo momento mi sto finendo di preparare per andare da Emily. Invitarla a cena non è stato un gesto così esagerato,ma per noi che da pochi mesi abbiamo iniziato a tenerci la mano in pubblico,è comunque un bel passo. Solo quando siamo andati ad inizio anno dai miei genitori,abbiamo potuto dimenticarci degli altri,ma essendo a casa loro non siamo mai usciti per una vera cena. Può suonare strano,ma è come se fosse il nostro primo appuntamento. Siamo stati insieme tante volte,passato pomeriggi e serate a casa mia,fatto uscite,ma mai una cena. Non avevo dubbi sul fatto che oggi sarebbe entrata in università e avevo organizzato questa serata da un paio di giorni. Questa cena infatti non vuole solo essere il nostro primo appuntamento in pubblico,ma vuole rappresentare molto di più. Avevo infatti intenzione di chiederle una cosa molto importante: venire a vivere con me. Con l'inizio dell'università lei sarebbe stata costretta a fare avanti e indietro: sarebbe stato molto impegnativo per lei perché sia io che la sua famiglia saremmo stati a 40 chilometri di distanza. Chiederle di venire a vivere a casa mia,pur essendoci spazio,sarebbe stato inutile visto che non avrebbe comunque diminuito la distanza. Inoltre il mio lavoro mi tiene sempre abbastanza impegnato e sicuramente il tempo da passare insieme sarebbe stato molto meno rispetto ad ora. La mia idea sarebbe quella di cambiare casa e trovarne una con lei,magari vicino alla sua università o a metà strada per permetterle di non doversi muovere tanto. Preferisco fare io della strada per andare al lavoro che il contrario: avrebbe dovuto concentrarsi sugli studi e quindi le avrei reso il più facile possibile il resto. Inoltre per me non è un problema farmi qualche chilometro in più e in questo modo potremmo vederci decisamente più spesso. Prima di decidere di chiederglielo però ho voluto dirlo a suo padre. Non che lui influenzi o obblighi Emily a seguire le sue decisioni,ma per rispetto: il nostro rapporto era migliorato molto in questo anno e non avrei mai voluto rovinarlo. A mia sorpresa Simone ha trovato la mia idea più che fattibile e si è dimostrato d'accordo: in fin dei conti già ora Emily passa molto più tempo a casa mia che con loro. Tuttavia mi sarebbe piaciuto trovare una casa a metà tra loro e la sua università per non allontanarla troppo. Ora però tutti questi miei progetti diventeranno realtà solo se lei sarà d'accordo. Personalmente sono abbastanza fiducioso,ma mai dire mai. Per stasera avevo organizzato ogni dettaglio. Ho prenotato un tavolo in uno dei ristoranti più importanti di Roma. Questo ristorante fa però parte dell'omonimo residence,nel quale ho anche prenotato una stanza per stanotte. Voglio che sia tutto perfetto e perché no,in grande: dopotutto Emily merita questo ed altro. Questo residence non mi è nuovo perché è il posto in cui ho alloggiato le prime volte che sono venuto in Italia. Avevo anche fatto amicizia con il figlio del proprietario,che tra le altre cose era un mio compagno di corso con cui tutt'oggi sono spesso in contatto. È infatti grazie a lui che sono riuscito in pochi giorni a trovare una camera e un tavolo perché per trovare posto qui,bisogna prenotare con settimane d'anticipo. Suo padre ci avrebbe sicuramente fatto trovare tutto perfetto. Manca poco alle 19 e quindi parto per poter arrivare anche un po' prima da Emily. Avrei voluto portarle un fiore,ma con tutto quello che ho preparato per stasera,sicuramente si sarebbe arrabbiata per i troppi regali. Arrivato davanti a casa sua,mi do una veloce ritoccata ai capelli per poi scendere. Vado alla porta e qualche secondo dopo aver suonato,è suo padre ad aprirmi la porta.

C: Simone.

B: vieni,vieni: Emily arriva subito.

Mi sorride invitandomi ad entrare: devo ammettere di essere ancora incredulo sul fatto che non abbia avuto nulla da dirmi. Solitamente anche solo una raccomandazione me la faceva,anche soltanto quando Emily veniva a casa mia.

B: sei pronto?

C: sì. Grazie ancora per aver accettato.

B: figurati. Finché le domande sono solo queste....

Strizza l'occhio sorridendo e di conseguenza contagiando anche me: certamente tra qualche anno non reagirà così quando gli chiederò il permesso di fare il passo successivo con Emily. Per ora però ha ragione ed è meglio pensare a quello che ho in mente per oggi.

C: Gaia?

B: oggi è andata a dormire e quando si è alzata non stava molto bene. Non ha voluto mangiare e ha voluto rimanere a letto con la sua mamma.

C: mi spiace... spero si riprenda.

B: con lei ci siamo abituati: in questa stagione si ammala un giorno sì e l'altro pure.

C: beh se doveste aver bisogno,non esitate a contare su di me.

B: grazie.

Da quando io ed Emily ci siamo ritrovati poco più di un anno fa,è capitato che qualche volta io facessi da "babysitter" a Gaia. Magari Simone ed Emma dovevano assentarsi per lavoro e i nonni di Emily non c'erano,quindi la portavano da me visto che si era trovata bene fin dall'inizio. Casa mia infatti è cambiata anche in questo: almeno un paio di giocattoli di Gaia li avevo sempre.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 9Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora