G: Em devi chiudere gli occhi.
Em: perché?
G: una sorpresa. Dai chiudili!
B: e quella? Da dove sbuca?
Con lo sguardo indica la rosa che appena entrata ho appoggiato sulla mensola. Mamma l'aveva notata,ma non aveva fatto nessuna domanda anche perché non ci vuole molta fantasia a capire che è da parte di Colin. Non mi stupisce però che lui mi faccia notare di averla vista,facendo il finto tonto.
Em: è un regalo da parte sua.
B: fai le cose in grande eh?
C: è solo un pensiero.
Em: le cose in grande?
C: tranquilla,lascia perdere.
Em: ma cosa vuol dire che...
E: dai Em,fai come dice Gaia.
G: sì,devi venire con me. Chiudi gli occhi,dai.
Guardo Colin che con uno sguardo mi fa capire di non sapere nulla. Papà mette a terra Gaia che mi fa segno di prenderle la mano,così chiudo gli occhi e la seguo. Non so cosa abbia voluto dire papà con quella frase e quel sorriso che ha fatto a Colin,ma forse è davvero una cosa da nulla. Dopo qualche passo,Gaia mi da l'ordine di riaprire gli occhi e vedo che in salotto c'è uno striscione con scritto Emily e in terra ci sono anche dei palloncini. Gaia mi viene vicino,tirandomi la mano.
G: allora? Ti piace?
Em: sì,è bellissimo: non dovevate però,non è il mio compleanno.
B: a dire il vero,ha insisto Gaia: è tutta opera sua.
Em: davvero?
G: sì! Ti ho fatto anche un regalo.
Mi guarda tutta contenta e va a prendere un pacchetto appoggiato vicino alla televisione. Me lo da e quando lo apro,dentro trovo quello che sembra un cartoncino rettangolare non molto grande,ma lungo con tanti disegni e incollati anche delle perline e dei lustrini. Penso lo abbia fatto come uno di quei lavoretti che fanno sempre a scuola.
G: ti piace?
Em: sì,molto.
G: è un segnalibro. Tu leggi sempre e ho pensato che quando vai a studiare,lo puoi usare per pensare a me.
Em: sei stata davvero brava. - mi abbasso - Lo hai fatto tu vero?
G: certo. Con le mie manine.
Mi fa vedere le mani,sventolandole in aria e guardandomi molto soddisfatta. La abbraccio subito,prendendola in braccio anche se ormai si è fatta grandicella. Non esiste al mondo persona più dolce della mia sorellina: aveva sentito che probabilmente iniziando l'università,avrei avuto meno tempo per stare a casa e so che la cosa l'aveva intristita.
G: Em... mi uccidi così...
Em: scusa. - le do un bacino sulla guancia - Lo userò sempre,te lo prometto.
G: va bene. Non ti preoccupare se si rompe,tanto te ne posso fare un altro.
Em: ok,ma lo terrò benissimo.
Colin prende il pacchetto per guardarlo,così come poi mamma e papà. Conoscendo Gaia non avrà permesso nemmeno a loro di guardarlo per fare in modo che fosse una sorpresa a tutti gli effetti. Le do un altro bacio per poi metterla giù.
B: allora? I palloncini li abbiamo messi per un motivo o no?
Em: sono passata con 87.
B: sapevo che ce l'avresti fatta tesoro.
Em: eravate tutti sicuri tranne me allora.
Si mettono tutti a ridere e vado da papà per abbracciarlo. Non sono mai stata una persona insicura delle mie capacità,ma si trattava di un test davvero complicato e avrei potuto sbagliarlo pur avendo studiato tanto. Loro però così come tutti gli altri e Colin,non avevano mai dubitato.
B: sono davvero fiero di te.
E: tutti lo siamo. Lo hai già detto agli altri?
Em: no,preferisco aspettare domani.
E: fai bene,goditi questa giornata: deve essere tutta per te.
C: sono d'accordo.
G: mami,ora che è arrivata Em possiamo mangiare però.... ho troppa fame.
Si mette le mani sulla pancia facendoci ridere con la sua espressione buffa. Andiamo allora ad accomodarci in sala da pranzo e racconto tutto anche a mamma e papà. Il pranzo passa molto velocemente,come tutte le cose quando si sta bene e arrivano presto le tre. Gaia era così stanca,da essersi addormentata sul divano e papà ha dovuto portarla di sopra. Mentre mamma e papà sono impegnati a sistemare alcune cose,ne approfitto per parlare con Colin.
Em: scusa,ma non avevi detto che dai miei avrei avuto la mia sorpresa?
C: sì,infatti appena arrivano la avrai.
Lo guardo confusa,restando in silenzio: non so cosa aspettarmi sinceramente. Mamma e papà mi sono sembrati un po' strani,ma non mi hanno fatto intuire nulla. Siamo seduti sul divano e quando tornano i miei,Colin si alza in piedi.
C: allora io andrei.
Em: cosa? Come te ne vai?
Lo guardo sorpresa,ma allo stesso momento leggermente infastidita. Gli avevo chiesto di inventare una scusa per rendermi più facile dire di andare con lui ed evitare che i miei pensassero che non mi andasse di stare con loro e non mi sembrava che fosse poi così contrario.
P.S. scusate il ritardo ragazze ♥
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Biondo ed Emma - Ricordati di ... 9
ChickLit- SEQUEL - Simone ed Emma ormai sono grandi,così come i loro figli. Hanno dovuto fare i conti con le loro scelte e le hanno accettate,sostenendoli. La loro famiglia è più solida che mai,ma è sicuramente destinata a diventare sempre più grande. Come...