Capitolo 1751

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Tuttavia è una donna e in quanto tale,pur se ammalata,andrebbe a fare una maratona se potesse. La faccio alzare delicatamente per andare a farmi un caffè,ma tendo subito il braccio verso di lei.

E: non voglio starti troppo vicino...

B: non dire stupidate.

E: non so se ho solo febbre o altro.

B: beh non mi interessa,vieni qui.

Mi allungo verso di lei,prendendole la mano e portandola poi verso di me,stringendomela contro il petto. Lei mi avvolge subito le braccia attorno al torace,appoggiando la testa vicino alla mia spalla. Mi piace avere dei momenti come questi anche solo per stare vicini e che in questi ultimi giorni erano mancati. Bevo velocemente il mio caffè,per poi farle segno di salire.

B: tu vai,vado in bagno un attimo e arrivo.

E: passo un attimo da Gaia prima.

Le do un bacio sulla fronte,andando in bagno. Prima che andassi a prendere Gaia,aveva insistito con il dire di stare bene,ma sapevo che lo faceva per non farmi preoccupare. Quando vado in camera,Emma si sta infilando sotto le coperte.

B: sta ancora studiando?

E: dieci minuti e va a dormire. Ti da un bacio.

B: la mia ruffiana.

E: ha imparato da te.

B: ti piacerebbe: sei tu che le hai insegnato quello sguardo che non mi permette di dirle di no.

Emma si limita a sorridermi,facendo proprio quello sguardo che potrebbe farmi fare l'impossibile. Mi tolgo la felpa,infilandomi sotto le coperte per poi prendere Emma tra le braccia lasciandola appoggiare contro il mio petto.

B: pensi che ci proverà? Ad andare d'accordo con quel ragazzo intendo.

E: io penso di sì... lei tiene davvero tanto al pattinaggio.

B: questo lo so,ma l'ho vista così convinta.

E: è tua figlia: se non parte in quinta non è contenta,ma poi riflette e fa la cosa giusta.

In effetti Gaia era esattamente come me da questo punto di vista: con gli anni avevo smussato molto il mio carattere,ma tendevo ad etichettare subito le persone e a non dare seconde opportunità facilmente.

E: quello che mi dispiace è il fatto che continuino ad attaccarla su quel punto: quando non sanno cosa dire,tirano fuori quello.

B: lo so e se potessi cambierei questa cosa,ma se le persone sono ignoranti cosa possiamo farci?

E: è che Gaia è molto sensibile e so che le fa male sentirsi dire questo genere di cose: starebbe meglio se le dicessero che è una pessima pattinatrice.

Gaia aveva davvero dato tutto per arrivare dove è adesso. È vero che la nostra posizione ci aveva permesso di portarla facilmente in giro per l'Italia a fare le sue gare e a prenderle tutto quello che le serviva,ma l'impegno era stato il suo. Faceva davvero di tutto per poter ottenere buoni risultati anche a scuola,nonostante i pattini le portassero via molto tempo. A differenza dei suoi fratelli che avevano sempre sopportato facilmente questo pregiudizio,lei ne soffriva molto.

E: magari diventeranno grandi amici...

B: lei e quel Jacopo? Non credo proprio visto l'inizio.

E: cosa vuol dire? Ricordati che chi disprezza,compra.

B: non scherzare su queste cose: su tre figlie,fammene godere una che non vuole maschi intorno.

E: solo perché è piccola ancora. Vedrai quando troverà la persona che le farà battere il cuore.

Sento Emma sorridere a contatto con la mia pelle,avendo portato il viso nel mio collo. So che si diverte nel vedermi infastidito,ma con tre figlie femmine,ho anche io diritto ad avere un po' di pace,no?

E: non sarai davvero preoccupato per quello,vero?

B: no. Mi sforzo solo di esserlo.

E: beh... sai com'è: lei sarebbe l'ultima pulcina a lasciare il nido.

B: non ricordarmelo... il tempo passa troppo in fretta per i miei gusti.

E: te la potrai godere ancora per molto,tranquillo.

Mi sorride,dandomi un delicato bacio sulla guancia di poco vicino all'angolo della bocca. Purtroppo con gli anni sono diventato molto più sensibile a questo genere di cose,ma penso che qualunque genitore voglia godersi i figli il maggior tempo possibile.

B: parlando di te,come ti senti? Hai freddo? Vuoi che prendo un'altra coperta?

E: no,se ti sto abbracciata così sto bene.

B: allora non ti mollerò nemmeno un secondo.

E: mi sei mancato tanto in questi giorni,sai?

Le accarezzo la guancia,sollevandole leggermente il mento per poterle dare un bacio: in effetti non avevamo avuto molto tempo per noi. Purtroppo quando si ha una famiglia come la nostra che ti tiene sempre impegnato,non ci si rende nemmeno conto dei giorni che passano. Capitavano dei giorni in cui quando rientravo io,doveva uscire lei e viceversa. Inoltre avevo dovuto occuparmi di alcuni impegni legati al lavoro di mio padre ed ero stato poco a casa.

B: lo so,anche tu. Tu mi manchi sempre.

E: anche quando sono insopportabile? - mi sorride - Oppure quando ti dico di non lasciare i vestiti in giro?

B: soprattutto quando sei insopportabile. Pensa che lascio i vestiti in giro perché tu mi dica di non farlo.

E: ah davvero?

B: certo. Sai quanto amo la tua voce.

Le sussurro queste parole a pochi millimetri dalle sue labbra,facendola sorridere e togliere subito quella sua espressione scettica. Ovviamente essendo sposati da più di trent'anni,ci sono momenti in cui abbiamo i nostri scontri,ma alla fine siamo umani e come tutti abbiamo pregi e difetti. La nostra fortuna è che continuiamo ad amarci a prescindere da tutto. Riesco a rubarle un piccolo bacio,ma come faccio per allontanare le labbra,lei me le cattura di nuovo. Chiaramente non mi tiro indietro da questo bacio e la stringo a me,portandola praticamente sopra di me quando sento che accenna a farlo lei. Il bacio dura parecchio e quando ci stacchiamo,lei mi guarda negli occhi,appoggiando poi il viso nel mio collo. Quando Emma sta poco bene,diventa ancora più bisognosa di coccole di quanto già non lo sia normalmente. Le accarezzo la schiena,baciandole la fronte e coccolandola per un po',fino a quando la sua voce rompe il silenzio.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 9Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora