Capitolo 1701

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E: avete visto di che colore hanno gli occhi?

C: sì.

G: chiari o scuri?

C: una mezza via.

B: cioè?

C: marrone chiaro con una piccola sfumatura chiara.

E: sfumatura? Nessuno di noi ha una sfumatura.

C: ce l'aveva mio fratello.

Emma si volta subito verso di me,prendendomi la mano mentre Gaia mi abbraccia. In effetti non appena li ho visti,ho avuto un tuffo al cuore perché non avevo mai minimamente pensato che potessero prendere una sua caratteristica,tantomeno gli occhi particolari che aveva.

B: sono sicuro che sia estremamente fiero di te in questo momento.

C: lo so.

G: sarebbe loro zio come me vero?

C: sì.

G: allora lo farò io per tutti e due,non preoccuparti.

Le sue parole mi fanno subito sorridere perché,con l'ingenuità dei suoi 12 anni,riesce sempre a rendere leggere tutte le situazioni. Decido di lasciarli a guardare i bambini e mi allontano per poter telefonare ai miei genitori. Non erano qui,ma mi avevano chiesto di fargli sapere ogni cosa perché alla fine si trattava dei loro primi nipoti. Mando le foto a mio padre,per poi chiamare mia madre ed,esattamente come Emma e Simone,iniziano a dire quanto i bambini siano belli e somiglianti in qualcosa a loro. Quando gli dico che i loro occhi ricordano quelli di Liam,mamma scoppia a piangere,facendo commuovere di nuovo anche me. Sono abituato ad averli lontani,ma non vedo l'ora che vengano di persona per vederli. Li saluto,mandandogli anche i saluti di Emma e Simone poi riattacco. Quando faccio per rientrare in ospedale,vedo che dietro di me c'è proprio Simone.

B: grazie per averli salutati anche da parte nostra.

C: figurati,vi ringraziano per essere qui anche per loro.

B: è un piacere. - si avvicina a me - Vuoi subito tornare dai bambini o ti va di fare due passi?

C: Emma e Gaia?

B: impegnate a comunicare al mondo della loro nascita.

Ci scambiamo una piccola risata: Simone usava spesso la parola "mondo" per rivolgersi alla sua famiglia,in effetti molto numerosa. I bambini stanno dormendo,così come Emily e,anche se rimarrei sempre a guardarli,penso che un po' d'aria possa solo farmi bene. Annuisco quindi per accettare la sua proposta,tanto se fosse successo qualcosa Emma ci avrebbe avvisato e comunque ci saremmo trovati qui vicino.

B: allora - inizia a camminare al mio fianco - come ti senti?

C: ovviamente è una sensazione nuova,ma è qualcosa di davvero inspiegabile: sono felice,ma alla fine è molto di più.

B: già,non so nemmeno perché te l'ho chiesto: ricordo quanto sia confuso come momento.

Ha usato proprio l'aggettivo giusto: sono talmente tante le emozioni che sto provando,da non saperle nemmeno distinguere bene. Quando inizio a sentirmi in un modo,si innesca un'altra sensazione e così via.

B: sono questi i momenti che ci fanno capire che quello che abbiamo fatto è servito a qualcosa.

C: intendi non essermi arreso con Em?

B: anche,ma parlo in generale. Tu sei cambiato e se non l'avessi fatto,probabilmente non l'avresti nemmeno mai incontrata.

C: anche se purtroppo ho dovuto perdere mio fratello per capirlo.

B: ti capisco,ma gli stavi facendo del male perdendo te stesso: paradossalmente ora siete entrambi felici.

Mi fa piacere che pensi queste cose di me,ma non credo di aver capito bene il motivo per il quale le ha tirate fuori. Non che mi faccia male parlare di mio fratello anche perché ormai ho ammesso a me stesso che sarei disposto a perderlo ancora pur di avere Emily e i bambini.

B: vederti sprecare le tue capacità credo che lo avrebbe reso comunque infelice.

C: spero di avere tutto il tempo di dimostrare che quello che gli è successo,non è stato inutile.

B: lo hai già dimostrato,non preoccuparti.

C: detto da te vale molto.

B: ricordati che parli con uno che non può permettersi in alcun modo di giudicarti.

Mi sorride,mettendomi la mano sulla spalla e parlandomi senza nessun tipo di filtro tra di noi: ora non è il padre di Emily,è solo Simone. Emily mi aveva raccontato la storia dei suoi genitori e quindi so che anche lui era arrivato a comportarsi più o meno come me,nonostante il background totalmente diverso.

C: beh devo ringraziarvi allora: se Emily mi ha salvato,lo devo a voi.

B: quello che hai fatto,lo devi solo a te stesso Colin: dopo quello che ti è successo hai scelto la strada giusta,quando avresti potuto buttarti sulla strada più semplice,ma sbagliata.

C: questo è vero,ma è quando ho incontrato Emily che ho capito quanto i miei sforzi fossero valsi a qualcosa.

B: beh questo è perché Emily ha ereditato il grande cuore di sua madre.

Soltanto il nominare Emma,lo fa sorridere ricordandomi molto me stesso quando nei miei pensieri c'è Emily. Sapevo quanto l'amore che provava per lei,lo avesse spinto a cambiare radicalmente. Io lo avevo fatto perché avevo perso mio fratello,ma alla fine ero soltanto passato da un estremo all'altro,diventando un corpo vuoto che camminava.

B: il motivo per cui ti ho detto queste cose,è perché nel tuo sguardo ho letto qualcosa che a suo tempo ho provato anche io.

C: cioè?

B: che non senti di meritarti tanto.

C: io non... non ho mai detto di non meritarmelo,solo...

B: solo?

Mi guarda con un'espressione interrogativa,ma allo stesso tempo consapevole di aver fatto centro. Essendoci passato,chiaramente sa molte cose,ma non credevo che il nostro passato simile,potesse fargli capire anche questo.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 9Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora