Em: sicuro di essere comodo? Non voglio...
C: amore va benissimo,tranquilla.
Em: posso sedermi anche io,come l'altro giorno.
C: non vuoi rimanere così? Mi offendi.
Em: lo sai che voglio. - mi sorride - Solo che sono consapevole di essere ingombrante.
C: se mi ami,rimani qui per favore.
La guardo con l'intento di intenerirla e riesco a guadagnarmi l'ennesimo bacio. L'altro giorno aveva voluto mettersi seduta sempre tra le mie braccia,ma io ero dietro di lei: per quanto in quel modo io sia riuscito ad abbracciarla,preferisco averla completamente a portata di occhi.
Em: non dovresti giocarti la carta del "se mi ami".
C: senti da che pulpito.
Em: ma io sono incinta,sono giustificata.
C: non sapevo fossi incinta da quasi sei anni.
Em: sei bugiardo.... io non lo faccio mai...
Non le dico nulla,ma mi limito a guardarla con un leggero sorriso e un'espressione scettica: era lei quella che usava sempre la solita frase per chiedermi qualsiasi cosa ed io sono talmente innamorato da ascoltarla puntualmente.
Em: beh... non me ne sono mai accorta...
C: certo. - mi avvicino al suo orecchio,sussurrando - Comunque vuoi saperlo un piccolo segreto?
Em: mh mh.
C: ti amo talmente tanto che non ti servirebbe nemmeno chiedere.
Le poso un leggerissimo bacio nel collo,ma quando il mio sguardo torna a guardare il suo viso,noto subito che i suoi occhi sono lucidi. Non ho preso in considerazione che in certi momenti gli ormoni le giocano dei brutti scherzi: solitamente i complimenti la imbarazzavano soltanto,ma capitava anche questo.
C: amore... - le accarezzo la guancia - non volevo,scusa.
Em: ma che scusa...mi piace da morire quando mi dici queste cose.
Mi viene da sorridere nel vederla come una bambina che cerca di trattenere le lacrime,tirando su con il naso ed il labbro tremolante: è paradossale vederla così e sentirle dire che adora queste parole. Sbuffa,alzando poi gli occhi al cielo per far andare via le lacrime,ma una le sfugge lo stesso,così gliela asciugo subito.
C: va meglio?
Em: benissimo.... e comunque lo sai che puoi dirmele quando vuoi queste cose.
C: preferisco non vederti piangere,anche se di gioia.
Em: non pensarci,piango volentieri se le frasi sono quelle.
C: sei tremenda.
Mi da un piccolo bacio,andando poi ad appoggiare la testa contro la mia spalla. Anche se ormai stiamo insieme da alcuni anni,Emily in alcune cose non è cambiata: so che non le riesce comunque facile concepire di essere davvero importante per qualcuno o in particolare per me. Ho la conferma dei miei pensieri nel giro di pochi secondi,perché mi prende la mano,stringendola alla sua e portandosela sulla pancia restando poi in silenzio. Mi ricordo ancora le lacrime,sempre di gioia,che aveva versato davanti all'altare quando le avevo fatto il mio discorso. In questi momenti non posso fare altro che rispettare i suoi silenzi e il suo momento: sa benissimo di essere al sicuro con me e che non la metterei mai in difficoltà soprattutto ora che questo suo aspetto caratteriale è enfatizzato dalla gravidanza. Riesco ad avvertire il suo respiro regolare e quanto i suoi muscoli si stiano rilassando. Non so per quanto rimaniamo avvolti in questo silenzio,ma come sempre in questi casi è lei ad interromperlo.
Em: posso farti una domanda?
C: certo.
Em: perché mi ami così tanto?
C: che domanda è?
Em: una domanda.
C: perché ti amo. Cos'altro potrei rispondere? Tu cosa diresti?
Em: la domanda te l'ho fatta io.
Dopo essere rimasta in silenzio tutto questo tempo,mi ha decisamente preso alla sprovvista con una domanda di questo tipo. Continua a tenere la testa sulla mia spalla,parlando normalmente come se non mi avesse chiesto nulla di ché,ma come si fa a trovare una risposta? Una persona la si ama a prescindere: certo per tutte le sue qualità e i suoi difetti,per come ti fa sentire,quello che ti da,ma non c'è un perché oggettivo.
C: lo sai: ti ho detto tutto quello che provo per te qualche giorno fa.
Em: sì,ma perché così tanto?
C: non lo so. O meglio lo so e basta,senza una ragione: so di amarti da morire.
Em: ma perché moriresti addirittura per me?
C: amore mi stai mettendo in difficoltà...
Il fatto che io non riesca a risponderle non sembra darle più di tanto fastidio e a questo punto credo che in fondo sapesse che non sarei stato in grado di trovare delle parole. Vorrei davvero farlo perché so che se è arrivata a farmi una domanda del genere,è perché deve essere importante,ma non posso aiutarla.
Em: pensi che saresti riuscito ad amare una persona come me se certe cose non ti fossero successe?
C: cosa intendi?
Em: quello che siamo è il risultato di quello che ci accade.
C: parli del fatto che abbia perso Liam ed io sia cambiato?
Em: no,solo... lascia perdere: non volevo farti pensare a lui.
Il bello di Emily è paradossalmente il fatto di essere complicata nella sua semplicità: era una persona estremamente sicura dei propri mezzi e delle proprie abilità,ma quando si trattava di amore,era come se fosse naturale per lei mettersi in dubbio. Ha il costante terrore di ferire gli altri,non preoccupandosi di quello che in realtà è giusto per lei. Parlo sempre con un certo velo di malinconia di mio fratello,ma non mi ha di certo ferito citandolo. Non voglio che si tenga nulla dentro,quindi non mi resta che provare a dirle quello che posso.
C: Em tu mi sei entrata nel cuore da subito con i tuoi modi di fare: eri una bomba di energia racchiusa in una ragazza di 17 anni mentre io a 23 ero il contrario.
Mi ricordo benissimo di quel periodo: ero cambiato è vero,ma l'unica cosa a darmi gioia era l'insegnamento mentre per quanto riguardava il resto,non avevo nessuno stimolo. Ero diventato chiuso verso gli altri,forse anche verso i miei genitori e sicuramente non avevo molta speranza nell'amore.
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Biondo ed Emma - Ricordati di ... 9
ChickLit- SEQUEL - Simone ed Emma ormai sono grandi,così come i loro figli. Hanno dovuto fare i conti con le loro scelte e le hanno accettate,sostenendoli. La loro famiglia è più solida che mai,ma è sicuramente destinata a diventare sempre più grande. Come...