Capitolo 1779

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Come al solito nella mia testa avevo pensato ad un lungo giro di parole per dirglielo,ma a quanto pare non serve. Non mi sorprende tanto che ci abbia pensato,visto che avevamo provato ad avere un bambino fino a poco prima che lo portassero qui. Mi colpisce però sentirmelo chiedere in questo modo: sembra molto sicuro della risposta che gli darò.

Em: ancora non sono sicura. Ho fatto il test la settimana scorsa,ma sto aspettando il risultato degli esami e non so quando arriveranno con tutto quello che sta succed...

C: amore va bene,tranquilla. - mi sorride - Ti darei un bacio se potessi,perché sono davvero felice.

Em: non lo sappiamo ancora con certezza.

C: fa lo stesso,sono felice comunque: non avresti potuto darmi notizia migliore.

Em: la notizia migliore sarebbe quella di poterti riportare a casa.

C: non per me.

Certe volte lo detesto quando fa questi ragionamenti perché vorrei che pensasse un po' più a se stesso piuttosto che a noi. So che dovrei esserne solo contenta perché quando dice così è spinto dall'amore che prova per me,ma non mi piace.

Em: allora devi resistere amore.

C: lo faccio,ma ci sono cose più forti di noi lo sai.

Em: quello che so è che se io sono incinta,tu non puoi lasciarmi da sola... - mi si rompe la voce - non puoi.

C: non lo farei mai e fino a quando potrò,ci sarò ma poi...

Em: poi niente. Tornerai a casa con noi e ci prepareremo insieme all'arrivo del nostro bambino.

Dico queste parole una dietro all'altra senza nemmeno guardarlo negli occhi per fare in modo che non mi interrompa e non possa ribattere. Non voglio nemmeno pensare ad avere un figlio senza di lui e per di più so che Liam e Leah non lo sopporterebbero.

C: ti amo Em,tanto.

Em: allora non arrenderti: so che è difficile,ma fallo per noi.

C: non lo farò,te lo prometto ma tu devi essere forte se io non ce la potessi fare.

Em: ma tu ce la farai,capito?

C: sono molto stanco Em e debole,non credo di...

Colin smette di parlare ed io di ascoltarlo perché entrambi ci voltiamo verso destra. Lui non può vedere nulla visto che è seduto e nemmeno io vedo nulla,ma entrambi non possiamo non sentire le piccole voci che hanno iniziato a riecheggiare per il corridoio. Più che sentirle,non possiamo non riconoscerle. Guardo per un momento Colin,sorridendogli per poi tornare a guardare il corridoio. Le voci si fanno più forti e finalmente sbucano fuori quei due piccolini. Un'infermiera sta tenendo sia Liam che Leah per mano,spiegandogli qualcosa. Quando mi vede,li invita a guardarmi e subito alzano lo sguardo verso di me.

Em: arrivo subito amore.

Colin annuisce,accennandomi un debole sorriso così vado incontro ai bambini che appena mi hanno visto,hanno mollato la mano dell'infermiera per correre da me e abbracciarmi.

Em: ehy amori,vi siete divertiti a giocare?

X: sono stati bravissimi,ma poi hanno iniziato a chiedere di lei e ho pensato di portarglieli.

Em: grazie mille.

X: bene,allora io vado. Ciao piccolini.

Em: salutate con la manina la signora.

Si voltano entrambi verso di lei,salutandola,ma poi Liam si arrampica subito su di me per farsi prendere in braccio. Leah invece non ha smesso un secondo di parlare,anche se alcune parole non le ho capite.

Em: andiamo a vedere papà?

Li: papà!

Le: damo papà.

Em: è proprio lì.

Indico con il braccio,la parete di vetro della stanza di Colin,distante un paio di passi e Leah parte subito di corsa. Liam continua a ripetere la parola papà,restando invece tranquillo attaccato a me.

C: ciao amore del papà.

Le: papà! Papà!

Alza di poco lo sguardo,iniziando a saltellare per poi attaccarsi al vetro e iniziare a muoverci sopra le manine: conoscendola,vorrebbe entrare. Quando la raggiungo vedo che Colin si è addirittura alzato in piedi per venire ad affacciarsi al vetro.

Em: non avresti dovuto alzarsi.

C: voglio vederli Em.

Li: papà...

Mi avvicino al vetro in modo che anche Liam possa vederlo bene,visto che anche lui ha iniziato a chiamarlo,indicandolo ora con il ditino. Da quando lo hanno ricoverato,è la prima volta che lo vedono di persona perché avevano permesso di farlo solo a me. Avrei voluto insistere e farlo sedere,visto che fa molta fatica,ma vedendo i suoi occhi lucidi non riuscirei a dirgli una parola. Li aveva visti tramite uno schermo,ma in pratica non li vedeva da due settimane. Liam e Leah continuano a toccare il vetro,chiamandolo.

C: siete bellissimi. State facendo i bravi con la mamma?

Le: no picci.

C: brava amore e tu Liam? Sei bravo?

Li: sì...

Leah è tutta sorridente e continua a chiamarlo,salutandolo dal vetro,mentre Liam è visibilmente triste. Lui è esattamente come me e soffre davvero tanto questo distacco fisico da Colin. Anche Leah ovviamente ne sente la mancanza,ma Liam è più sensibile in questi casi.

C: amore lo fai un sorriso al papà?

Li: bacino?

C: non posso venire a darti un bacio amore,ma...

Si ferma per tossire ancora una volta e questa volta con un ritmo molto più forte. Lo vedo portarsi la mano sul petto e strizzare gli occhi per il dolore e nonostante lo veda molto in difficoltà nello stare in piedi,non accenna a sedersi.

Em: amore,dovresti sederti.

Quando la tosse si calma,tiene lo sguardo abbassato per qualche secondo e si passa lentamente la mano sugli occhi. So quanto lo fa stare male non poter stare con i bambini e vederlo così fa stare male anche me. Leah continua a chiamarlo e a dirgli delle strane parole e questo lo fa tornare a sorridere ed alzare lo sguardo verso Liam.

Li: papà bua...

Em: sì e deve stare qui per stare meglio.

Le: bua via?

Em: certo che va via,ma ci vuole del tempo e papà deve rimanere qui ancora un pochino.

Li: papà bacino e via bua.

Colin annuisce,facendogli un sorriso dietro al quale ovviamente nasconde tanta sofferenza. L'innocenza di Liam lo porta a pensare che con il solito bacino,Colin possa stare meglio ma questa volta non può nemmeno dargli quello. Vedo quanta fatica sta facendo per stare in piedi,ma anche quanto gli viene difficile trattenere le lacrime.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 9Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora