Capitolo 1763

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Em: guarda cosa ha fatto.

Osservo Leah che in piedi davanti a lei ha le manine unite con dentro un po' di sabbia. È leggermente umida e infilata dentro c'è una bella margherita: a modo suo ha voluto creare un piccolo vaso con un fiore.

C: è bellissimo amore.

Le: foellino otto.

C: era rotto? Davvero?

Le: sì. - mi indica il quadrato di sabbia - Pe terra da soa.

C: allora hai fatto bene a salvarlo.

Em: potresti usare solo per te un angolino e metterci tutti i fiorellini rotti che trovi.

Leah annuisce tutta contenta e,dopo che Emily le ha dato un bacio,lei corre subito da suo fratello,iniziando a cercare dei fiorellini. Nonostante la sua iperattività,non era mai stata una bambina maleducata anche quando si trattava soltanto di un fiore. Non aveva nemmeno mai strappato una margherita e quando trovava dei fiorellini recisi,non le piaceva per niente: una piccola ambientalista. Guardo Emily e,notando che una piccola ciocca di capelli le sta coprendo il viso,gliela sposto dietro all'orecchio.

Em: grazie. Ci conosciamo noi due?

Fa il suo solito sorriso,fingendo di non conoscermi e inevitabilmente mi metto a ridere. Le accarezzo la guancia,avvicinandomi per baciarla e guardandola poi con il sorriso. So bene a cosa fa riferimento e in effetti questo periodo di "costrizione in casa" ha avuto i suoi pro e contro. Non dovendo andare a lavorare,ci ha tolto una grande parte di impegni,anche se io dovevo fare qualche video lezione ogni tanto e lei lavorava da casa. Inoltre ci ha permesso di passare molto tempo con i bambini,quando solitamente erano o all'asilo nido o dai nonni. È tutto veramente un sogno perché persino il monito di non uscire,non è così restrittivo alla fine,ma c'è un solo "contro": avendo con noi i bambini 24 ore su 24,i momenti per noi sono molto pochi e quando ci sono non possono essere di certo come vorremmo noi.

C: magari stasera crollano.

Em: sei dolce anche solo a sperarci amore.

Emily mi accarezza il collo,avvicinandosi e dandomi ancora un bacio,non nascondendo un sorriso sarcastico. Non ha tutti i torti,visto che non ci sarebbe stato modo di stare insieme: Leah non scarica le pile fino alle undici di sera come minimo e,nonostante possiamo considerarci genitori giovani,dopo una giornata passata dietro a loro due siamo spesso stanchi.

C: sono sicuro che non durerà ancora per molto.

Em: lo spero,anche per loro. - guarda Liam e Leah - Sarà sempre più difficile tenerli a freno.

C: ci inventeremo qualcosa: ormai siamo bravi.

Non ci avevano di sicuro chiesto di andare a trasportare sacchi di cemento,ma al giorno d'oggi in cui la vita è dinamica,può essere molto difficile rimanere in casa tutto il tempo. Noi adulti tuttavia possiamo capirne il motivo,ma i bambini no per quanto glielo si possa spiegare. Stamattina avevano già chiesto di andare dai nonni e fortunatamente siamo riusciti a cambiare discorso,distraendoli. Li sentono e vedono per telefono,ma essendo abituati ad andare da loro quasi sempre,non capiscono.

Em: ovviamente preferisco che stiano chiusi qui piuttosto che ammalarsi là fuori.

C: sei preoccupata,vero?

Em: non dovrei? È un virus molto difficile da battere per chiunque,figurati per dei bambini.

C: hai sentito i tuoi fratelli?

Em: sì e per ora tutto bene.

La sua famiglia era diventata anche la mia,ma non è la stessa cosa: capisco che possa essere molto in pensiero. Questo virus aveva colpito solo l'Italia e la mia famiglia,essendo in Irlanda,era al sicuro. Inoltre Roma è una città troppo grande per essere fermata del tutto e qualcuno che violava le regole c'era sempre,motivo per cui questo virus continuava a circolare. Le metto un braccio dietro alla schiena,dandole un bacio tra i capelli.

C: andrà tutto bene amore,fidati di me.

Em: vorrei solo poterli vedere di persona per un minuto e invece non ci possiamo nemmeno muovere.

C: lo so,mi dispiace.

Emily sospira scocciata,andando ad appoggiare la testa sulla mia spalla. Il governo aveva ordinato di limitare gli spostamenti al minimo possibile,tant'è che come molti facevamo persino la spesa online pur di non muoverci. Emily mi prende la mano,facendo intrecciare le nostre dita per poi andarsi a coricare: si distende sulla panchina con la schiena e appoggia la testa sulle mie gambe.

Em: sei più bello visto da qui,sai?

C: ah sì? - le sorrido - Sono bello solo visto da lì?

Em: non ho detto solo da qui,ma che lo sei molto di più.

C: tu sei bella da ogni angolazione.

Con la punta del dito indice,percorro il contorno del suo viso,sfiorandole poi il collo e abbassandomi per darle un bacio. Conosco molto bene la sensibilità di Emily e capisco quando vuole cambiare discorso per non pensare a quello che la preoccupa.

Em: questo bacio sembra quello che il principe dà alla sua principessa per svegliarla.

C: tu sei la mia principessa infatti.

Ci scambiamo un sorriso,ma solo per il tempo utile ad avvicinarmi di nuovo perché poi ricominciamo a baciarci. Questa volta è molto di più di un bacio rubato in fretta e furia quando dobbiamo giostrarci tra i bambini. A proposito di loro,veniamo interrotti proprio da Liam che si avvicina ad Emily,mettendo le manine sul suo braccio.

Li: mamma bua?

Em: no amore,non ho la bua.

Li: papà bacino bua.

Liam ci guarda con grande naturalezza,chiaramente leggendo il nostro bacio con l'ingenuità della sua età: per lui c'erano due tipi di baci e vedendo Emily stesa così,avrà pensato che non si fosse sentita bene.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 9Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora